Candido Isidor: Elementale della Terra

Trasformazione alle Cascate di Cristallo

28/04/2019
11:44 [Errante - Elementale] Isidor [Pressi cascate] {Forma Elementale}(Innate: Perc.Magica, Sensi Ipersvilup.) Il boato fragoroso delle acque in caduta libera sono percepibili sin lì, anche per via del suo finissimo udito. L'elementale è ora perfettamente mimetizzato con il verde paesaggio che lo circonda, composto di arbusti bassi ed alti, cespugli e fronde erbose. Tuttavia lo si può riconoscere poiché è l'unico elemento, all'apparenza vegetale, che va muovendosi. Pigri passi vengon smossi sul prato in lieve pendenza, da piedi che paion radici articolate a foggia di arto antropomorfo. Sotto una coriacea pelle color della terra, si palesa un corpo sbozzato in forma umanoide, ma interamente somigliante ad un antichissimo arbusto semovente. Dalle articolazioni pendono sottili tralci e foglie; sul volto, sormontato da un paio di arboree corna ed incorniciato da una lunga e folta barba verde incastonata di minuti fiorellini, brillano d'oro due occhi, come fessure sulla lignea materia. I lineamenti facciali, facilmente confondibili per rughe di corteccia, paion serafici, privi d'ogni nota emotiva. E seguita così a muoversi frusciando dolcemente, con gesti lenti, ben ritto, nel salire quella china naturale, andando ad avvicinarsi alle Cascate di Cristallo che son la sua Casa più d'ogni altro luogo al mondo.
11:52 [Errante - Elementale] Isidor [Pressi cascate] {Forma Elementale}(Innate: Perc.Magica, Sensi Ipersvilup.) Eccolo infine sgusciar fuori dalla boscaglia, scostando fronde che ingombrano il cammino con gesti estremamente attenti e gentili delle braccia lignee. Il terreno si fa ora più pianeggiante e, dopo una decina di passi, va declinando per lasciar il posto al vuoto ove le imponenti cascate si gettano, scrosciando forte. Quel dì scende una leggera pioggerella, di cui Isidor si bea placidamente avvertendola picchiettare e penetrare appena in sé. Gli sarebbe piaciuto molto vedere un arcobaleno sulle acque, ma data l'assenza di sole, si accontenta dell'attuale vista. Rimane perciò perfettamente immobile, in contemplazione di quel panorama, mentre i suoi sensi elementali captano ogni minimo particolare, dal microscopico al macroscopico, ed il suo animo se ne compiace. In questo stato, pochi forse potrebbero distinguerlo da ciò che lo circonda. Infine, una volta soddisfatto, va compiendo ancora qualche passo per trovare una piccola conca nel terreno dove l'erba è più rada e bassa. Lì, piegando le ginocchia e incurvando la schiena, poggerà le mani a terra per iniziare a concentrarsi. E' in procinto di riassumere la sua forma da mezzelfo.
12:03 [Errante - Elementale] Isidor [Davanti alle cascate] {Forma Elementale>Mezzelfo}(Innate: Perc.Magica, Sensi Ipersvilup.) Per qualche tempo, che par interminabile, nulla sembra accadere, Isidor completamente immobile ricurvo sull'erba. Una nube di vapore acqueo lo investe in maniera costante, proveniente dalla cascata, assieme alle goccioline che dal ciel precipitano. Poi avviene: la sua intera figura viene avvolta da un bagliore, una luminescenza, e sulle prime pare voler crollare al suolo, come a sfaldarsi; ma così non è. Tralci e fogliame, assieme ai fiori sparsi, vanno accorciandosi fino a ritrarsi totalmente, mentre gli arti si accorciano e le proporzioni fisiche assumono connotati ben più dolci ed aggraziati dei precedenti. Infine la pelle si schiarisce notevolmente, perdendo la qualità coriacea, per ammorbidirsi e risultare di un color rosa pallido. Dal capo ora cade una lunga chioma rossa e riccia come lingue di fiamma. Una volta scomparso il bagliore, l'elementale appare come un umanoide di fattezze mezzelfiche: lo si può intuire per via delle orecchie leggermente appuntite, ma non troppo, e la corporatura snella ed aggraziata. Isidor è ora nudo sotto la pioggia, e le sue game cedono sotto il peso. S'accascia nella conca erbosa, ansimando. Da molto tempo non riassumeva forma umana e deve riabituarsi. Resterà dunque per un po' in quella posizione, rannicchiato.
12:14 [Errante - Elementale] Isidor [Davanti alle cascate] {Aspetto Mezzelfo}(Innate: Perc.Magica, Sensi Ipersvilup.) Soltanto alcuni respiri saranno necessari all'elementale per riprendersi. Non sono molte le trasformazioni che ha effettuato nell'arco della sua vita, poiché da quando ha scoperto e assunto la forma legata al suo elemento natale, raramente ha fatto ritorno a quella mezzelfica. Piantando i palmi aperti sull'erba bagnata andrà rialzandosi, ancor lentamente, i capelli rossi chiusi a sipario davanti e attorno al viso per lasciar spuntare fuori solo la punta morbidante ricurva dell'orecchio. Dopo esser rimasto a lungo seduto, si tira in piedi. La pioggia lo sta lavando da capo a piedi, e ciò lo aggrada molto, a giudicar da come se ne sta ben eretto e col viso un poco inclinato verso l'alto. Si avvicina poi il più possibile alle scroscianti acque, fin laddove il terreno cede il posto alla pendenza che ospita le Cascate di Cristallo. Nonostante la pioggia, le loro acque sono limpide e meravigliose. L'or mezzelfo inspira profondamente, come a raccogliere a sé il maggior quantitativo possibile di aria del luogo, che lui reputa magico ed unico, insostituibile. Concluso anche quel momento, volge lo sguardo nocciola prima a destra, poi a sinistra, la chioma ormai pesante e attaccata al collo, le spalle una porzione del busto. La pioggia e le ombre di quel giorno mettono in risalto i lineamenti androgini del suo volto: le sopracciglia dal taglio accurato, le labbra carnose, il naso a punta, gli zigomi leggermente sporgenti. Si muoverà ordunque per trovare il piacevole riparo del fogliame, non per necessità ovviamente.
12:21 [Errante - Elementale] Isidor [Davanti alle cascate] {Aspetto Mezzelfo}(Innate: Perc.Magica, Sensi Ipersvilup.) In lui è completamente assente quel che potrebbe esser definito senso del pudore o timore d'esser intravisto, così nudo come si ritrova. Difatti, una volta ai piedi di un albero dall'imponente circonferenza del tronco e ben elevato in altezza, un abete per l'esattezza, egli va accovacciandosi tranquillamente sulle punte dei piedi e le mani si abbassano al terreno, ricoperto d'aghi verdi e marroni ed altri componenti tipici del sottobosco; qui le dita, che Isidor contemplerà con sottile piacere nella loro qualità rosea e morbida, andranno a sfiorare il terreno, raccogliere una manciata di aghi. Li stringe nel palmo, avvertendone la pungente sensazione. Li lascia poi cadere piegando la mano aperta. Il mento ora si leva e le iridi scrutano l'abete dal basso, nelle sue innumerevoli e foltissime diramazioni che per la luce di quel dì son di un verde più scuro del normale. E da esse cadono piccole gocce che ripetutamente lo solleticano, sul capo e la porzione della schiena bassa sgombra di capelli aderenti alla pelle.
12:32 [Errante - Elementale] Isidor [Davanti alle cascate] {Aspetto Mezzelfo}(Innate: Perc.Magica, Sensi Ipersvilup.) Ritornando in posa eretta, poggia i palmi di entrambe le mani dalla pallida carnagione sulla corteccia del grande abete. E così lo saluta intimamente, entrando in connessione con lui e salutandolo in lingua elementale, un fruscio che gli esce dalle labbra e un palpito della sua essenza interna. Se avesse le palpebre sollevate in quel momento, si potrebbe notare che le iridi sarebbero mutate in un colore verde smeraldo. Il respiro è assai lento, anzi quasi assente, il petto immobile. Ordunque ritorna a muoversi, riaperti gli occhi che appunto ora hanno assunto quella nuova colorazione; i piedi nudi calpestano il sottobosco e l'erba imperlata di pioggia. E così, nel fruscio dell'acqua piovana e quello delle fronde che va scostando accuratamente, dopo un ultimo sguardo tanto caro alle Cascate, Isidor s'inoltra nuovamente nella ricca vegetazione che impreziosisce, ravviva e quasi vuole proteggere quel luogo, per scomparirvi all'interno.

30/04/2019 - Laguna Verde

18:31 [Errante - Elementale] Isidor [Laguna Verde|sponda est] (Aspetto mezzelfo){Innate: Perc.Magica, Sensi Ipersviluppati} La sua figura fuoriesce dalla fitta e caotica vegetazione che lambisce una lingua di sabbia adiacente le acque della laguna. E' coperto soltanto da un mantello da viaggio in condizioni piuttosto buone di color scuro, il cappuccio calato a rivelare una lunga chioma sciolta e rossa, sparsa su spalle e schiena; al di sotto, è coperto dalla vita in giù da grezzi pantaloni di tela. I piedi sono nudi, così come dai fianchi in su. E' quello invero un punto piuttosto riparato, quasi una sorta di conca naturale le cui pareti son composte di canne, cespugli ed altre piante a fusto alto. Si trasporta sulle spalle un sacco di iuta non troppo pieno, e all'apparenza leggero. Muove silenti passi in direzione della sponda, gli occhi nocciola che scrutano il paesaggio circostante ed ora si poggiano sulle acque placide. Una volta giunto, s'arresta, corruccia le sopracciglia e con un gesto secco fa roteare il sacco di iuta avanti a sé, deponendolo poi dolcemente a terra, sulla sabbia frammista a ghiaia.
18:37 [Errante - Elementale] Isidor [Laguna Verde|sponda est] (Aspetto mezzelfo){Innate: Perc.Magica, Sensi Ipersviluppati} Fiancheggia il sacco deposto e si trova di già innanzi all'acqua della laguna. Digrada progressivamente e non è nemmeno troppo profonda, come la sua vista portentosa può constatare. Inspirando, l'or mezzelfo assottiglia gli occhi nel carpire i dettagli di quel silente luogo. Diversi animali levano il loro canto ripetitivo al cielo, per lo più volatili ora che il tramonto s'approssima. Un sospiro, l'espressione del viso serafica. Ora si piega in avanti, allargando i piedi tanto quanto le spalle, ed immerge le mani nell'acqua per assaporarne il contatto. Se le sciacqua. Preferisce liberarsi del mantello al momento, ordunque resta con i pantaloni di tela indosso e null'altro. Si ravvia i capelli fiammanti all'indietro con le mani umide, dopo di che passa a lavarsi le braccia, le spalle, il busto, con vigorose sciacquate fresche, porgendo la massima attenzione a dove pone le dita delle mani.. quasi come se quel corpo lo avesse in prestito, come fosse un cimelio da proteggere ed averne la massima cura.
18:41 [Errante - Elementale] Isidor [Laguna Verde|sponda est] (Aspetto mezzelfo){Innate: Perc.Magica, Sensi Ipersviluppati} Una volta finito, va raccogliendo alcune pietre che rintraccia ai propri piedi. Le sta cercando invero che siano di una foggia particolare, ovvero piatte e circolari il più possibile. Ne ammonticchia un buon numero. Poi, prendendone una alla volta e posizionandola con estrema attenzione fra pollice ed indice della mano destra, le fissa una ad una, meticoloso, portandosela quasi sotto al naso sfuggente. E dunque chinandosi, piega il capo verso le acque; dopo qualche respiro d'analisi, carica il braccio all'indietro e lo fa scattare avanti a sé, mentre le dita sganciano la pietra la quale, schizzando, si proietta sulla superficie liquida compiendo numerosi balzi ed increspandola non poco. Si diletta così, a lungo, sino a quando non avrà terminato il mucchietto di pietre poc'anzi raccolte.
18:45 [Errante - Elementale] Isidor [Laguna Verde|sponda est] (Aspetto mezzelfo){Innate: Perc.Magica, Sensi Ipersviluppati} Ora ecco il barlume riflesso d'un sorriso modificare la pacatezza delle sue labbra carnose in quello che sembra un sorriso di compiacimento. Ed ecco anche le sue iridi aver mutato lievemente di colore, da un nocciola ambrato ad un giallo paglierino che ricorda il grano. Emettendo un sospiro, si siede a terra lì dove si trova. Per un bel mezzo non fa altro che contemplarsi attorno, senza far alcunché, poggiato il proprio peso all'indietro sulle mani ben piantate sulla ghiaia. Il respiro è lento e regolare e le palpebre sbatton appena, solo quando il capo cambia direzione. La sua attenzione è principalmente attirata da animali che cantano o si muovono, dal fruscio costante del vento che in quella sera non fa complimenti, e a volte dalla forma che le nuvole assumono in svariati punti del cielo sopra di lui.
18:50 [Errante - Elementale] Isidor [Laguna Verde|sponda est] (Aspetto mezzelfo){Innate: Perc.Magica, Sensi Ipersviluppati} E' venuto adesso il momento tanto atteso. Il sole sta assumendo una colorazione che annuncia quella del tramonto. Alcuni grilli ed altri insetti ronzanti van producendo il loro verso in coro. Isidor quindi torce il busto nudo verso la sua destra: il medesimo braccio s'infila all'interno dell'imboccatura del sacco di iuta che si portava appresso ed ha depositato lì accanto. E vi rovista per qualche istante. Infine ne estrae un oggetto lungo e sottile, composto di legno. Lo prende con entrambe le mani e l'osserva. Si tratta di un flauto dolce, ed è curato nei minimi dettagli. Semplice nel suo genere, è ricavato da legno di palissandro ed abbellito con placche in ottone ornamentali. L'or mezzelfo si umetta velocemente le labbra, poi poggia l'imboccatura del flauto sul labbro inferiore e serra quello superiore. Un'inspirazione, e può dedicarsi a quela dolce attività: la musica... la musica.
18:51 [Errante - Elementale] Isidor usa abilità: Suonare uno strumento
18:57 [Errante - Elementale] Isidor [Laguna Verde|sponda est] (Aspetto mezzelfo){Innate:Perc.Magica,Sensi Ipersvilup./Attive:Suonare Strumento} Dal flauto proviene una nota, lunga e calda, morbida. Gli occhi dalla paglierina colorazione son aperti ed isidor fissa ora il panorama avanti a sé, anche se par assorto. L'imboccatura dello strumento riduce gli effetti di un'emissione forzata, rendendo il suono morbido e vibrante, ed è così che appunto il mezzelfo lo produce. Ad una nota ne segue un'altra, lenta, e poi un'altra ancora: è una canzone senza ritmo, sembra quasi un linguaggio fatto di note. Dopo un po' il viso s'abbassa, e le note si fanno più cupe; poi, alzandosi, quelle si riscaldano illuminandosi. E le palpebre van chiudendosi, così che Isidor possa eseguire quel brano senza nome né spartito in comunione con la natura, essendo in sostanza un dialogo con quest'ultima quello in cui lui si sta prodigando. Seguiterà a suonare in quello stato meditativo finché il disco dorato in cielo non scomparirà dietro la foresta ad ovest.

01/05/2019 - Narvick

16:12 [Errante - Elementale] Isidor [Fuori città] (forma mezzelfo){Innate:Perc.Magica,Sensi Ipersvilup.}L'elementale ora d'aspetto mezzelfo giunge, dopo un lungo peregrinare, alla volta di Narvick. Trovandosi sulla via che conduce alla città ed in cima ad una collinetta, il centro abitato si stende a qualche chilometro di distanza e visibile quasi in tutta la sua ampiezza, sebbene parzialmente nascosta dalle mura di cinta. Isidor indossa un mantello da viaggio poggiato sulle spalle, pantaloni grezzi alle gambe e niente a coprir il torso, ch'è asciutto e snello, dal pallido incarnato. Pure i piedi son privi di calzari. La mancina sorregge un sacco di iuta che gli penzola dunque al fianco. E' immobile nel contemplare Narvick a quella distanza, essendo la prima volta che ne nota l'esistenza.
16:15 [Errante - Elementale] Isidor [Fuori città] (forma mezzelfo){Innate:Perc.Magica,Sensi Ipersvilup.}Un guizzo del braccio sinistro fa passar il sacco dalla mancina a quella destra, che poi l'innalza fino alla suddetta spalla. il sacco ricade sulla schiena, sopra il tessuto del mantello. I capelli dell'or mezzelfo con raccolti tutti in un'unica coda, la quale ricade all'indietro fluente, mediante una serie di elastici colorati intrecciati fra loro. Così esordisce un primo passo atto a discender la china erbosa. Invero egli fiancheggia la via principale, sterrata, ad una decina di metri di distanza, camminando quindi nel mezzo dell'erba alta, di cespugli e qualche basso arbusto. Il vento è pressoché assente, e discende una tenue pioggerella oggi; ma questo par non impensierirlo minimamente, anzi, dal momento che il cappuccio è calato...
16:19 [Errante - Elementale] Isidor [Fuori città] (forma mezzelfo){Innate:Perc.Magica,Sensi Ipersvilup.}Sovente va arrestando la sua avanzata, mano a mano che raggiunge il livello d'altezza del mare e quindi anche quello della città; perché nota alberelli che metton fuori quelli che presto saranno frutti. Ed anche di bacche, la sua attenzione è attirata; e d'erbe selvatiche sparse qui e là fra l'erba. Difatti gli occhi nocciola paion non farsi sfuggire nessuna di queste selvatiche componenti. Raccoglierà qualcosa d'utile, se lo troverà.
16:19 [Errante - Elementale] Isidor usa abilità: Sopravvivenza
Isidor ha cercato delle erbe, trovando qualcosa di interessante
16:23 [Errante - Elementale] Isidor [Fuori città] (forma mezzelfo){Innate:Perc.Magica,Sensi Ipersvilup./Attive:Sopravvivenza}S'è chinato a raccogliere, con infinita cura, una pianta spontanea piuttosto rara: un arbusto di 4-5 metri d'altezza, con foglie alterne di un verde inteso. Piccoli fiori bianchi producono una drupa rossastra contenente un solo seme. Socchiude gli occhi nell'esaminarla, avendola già vista qualche volta. La metterà poi all'interno del sacco che reca con sé, proseguendo a camminare disinvolto nel folto verde.
16:28 [Errante - Elementale] Isidor [Fuori città] (forma mezzelfo){Innate:Perc.Magica,Sensi Ipersvilup./Attive:Sopravvivenza}Per quanto s'immerga nella più fitta vegetazione, è poi in grado d'uscirne mantenendo la buona direzione, quindi sempre ben diretto verso Narvick. Si trova ora a non più d'un chilometro dalle sue mura. Può intravvedere guardie di ronda su di queste. Il mare lì trasforma il clima rispetto all'entroterra, rendendolo un poco più ventoso ed asciutto; ma in quel giorno di pioggia non è così evidente il cambiamento.
16:33 [Errante - Elementale] Isidor [Fuori città] (forma mezzelfo){Innate:Perc.Magica,Sensi Ipersvilup./Attive:Sopravvivenza}Sebbene sia ormai quasi arrivato alle porte della città -gli basterebbero altri dieci minuti di camminata al massimo, preferisce piegare verso destra, inoltrandosi ulteriormente nella vegetazione. Lì va cercando un qualche albero ben piantato, non troppo alto e dalla robusta ramificazione. Una volta trovato vi si arrampica senza troppa difficoltà, bastando un balzo per raggiungere a base della ramificazione. E lì sosterà un poco, guardando il cielo attraverso gli spazi tra le fronde, assaporando il vento, gustando la pioggerella, con in grembo il proprio sacco compagno di viaggio.

Narvick 21/05/2019

10:57 [Errante - Elfo lv5] Ileh [Regina della Notte|Cortile] Nel quartiere nobiliare un nuovo edificio è tornato agli antichi fasti di recente: è la Regina della Notte, la casa di piacere di Narvick. E' riconoscibile per via dell'imponente mosaico di Leira che ne riveste la facciata e, avanti questa, un giardino si distende fino a un cancello – al momento spalancato – che dà sulla strada. Il giardino è tagliato in due da un sentiero lastricato che è costeggiato da dei roseti. Al centro dello stesso, un bianco gazebo si alza, sotto il quale l'elfo si trova. Nonostante tale tendone lo ripari dalla pioggia, comunque il cappuccio del mantello color notte è sollevato per proteggere la vista dai raggi solari. Sotto questo, una tunica bianca e un paio di calzari neri, null'altro. Ivi si trova seduto, le gambe appena divaricate, un violoncello adagiato alle stesse. La mano sinistra sollevata lascia che i polpastrelli pigino sulle corde secondo il suolo volere mentre la mano sinistra sospinge l'archetto affinché moduli il suono. La musica che da questo si snoda per distendersi nell'aria avanti a sé non è molto canonica: è discontinua e a tratti inaspettata, inquieta e agitata a tratti.
10:57 [Errante - Elfo lv5] Ileh usa abilità: Suonare uno strumento

11:09 [Errante - Elementale] Isidor [Regina della Notte|Cortile] {Innate attive}Sotto quella leggera pioggia l'elementale si muove, all'apparenza un poco disorientato a dir di come i piedi nudi calpestano il selciato della Città Nuova, in una via che non conosce. Nulla di Narvick ancora conosce. A coprire il suo corpo v'è solo un paio di sgangherati pantaloni, più larghi di quanto dovrebbero e fatti di tela grezza; il torso è nudo, sotto quello ch'é un mantello piuttosto logoro adagiato sulle spalle e appena smosso dalla brezza. I lunghi capelli rossi son sciolti e bagnati, attaccati al capo e il collo; su una spalla trasporta un sacco di iuta non troppo gonfio. Le iridi mielate si posano ora su un meraviglioso mosaico sulla facciata di un edificio. Si ferma ad ammirarlo, le labbra carnose appena dischiuse. Al che un suono musicale attira la sua attenzione: nota dunque il giardino al di là del cancello aperto. E non può trattenersi. Lo sguardo ora acceso più di prima e i lineamenti facciali più tonici, s'intrufola all'interno senza preoccuparsi se possa o no. Si china sui talloni a sfiorar con i polpastrelli i roseti, con aria melanconica. Si rialza poi e si dedica a cogliere ogni dettaglio di quel luogo così curato e ricco di delicata bellezza. Si avvicina al gazebo, dove posa senza remora gli occhi sull'elfo che va suonando; aggrotta quindi le sopracciglia, a quel punto ormai si suppone ben visibile ad Ileh. Smonta il sacco dalla spalla, sorreggendolo con la mancina lungo il fianco. [E' triste?] esclama aprendo le labbra. [O arrabbiata?] riferendosi alla musica, le pupille fisse sulla struttura dello strumento musicale.

11:17 [Errante - Elfo lv5] Ileh [Regina della Notte|Cortile] La musica continua a librarsi nell'aria, gli occhi bassi, le palpebre calate sugli stessi. Così non s'avvede del sopravvento di Isidor fintanto che lui non ponga la sua domanda. Allora e solo allora il suono altrui sovrasta il proprio, spingendolo a far tacere lo strumento con un ultimo, lento, passaggio di archetto. Gli occhi grigi si schiudono di nuovo, lo sguardo s'alza lentamente e, una volta carpitane la figura, le labbra si distendono in un sorriso [nessuna delle due] replica pacato al suo dubbio. Inspira profondamente, come a prendere tempo per raccogliere le idee, carpire un concetto [è semplicemente fatta a modo suo] conclude poi, risolvendosi a scegliere quelle parole per descriverla. Sfiata un refluo d'aria dalle narici, una risata silenziosa, fugace e spenta [molti ne vengono spaventati, poiché l'idea che non ci sia una specifica emozione dietro una melodia, la fa concepire come brutta. Ma non è questo il punto: esprimere emozioni non è sicuramente lo scopo unico dell'arte. C'è anche l'evenienza che serva ad attirare l'attenzione e anche quello, è uno scopo più che valido] quel rosario di parole viene sciorinato in un mormorio fluido e continuo. Ma poi si ferma, per un lungo istante tace, il sorriso si affievolisce poi s'accentua di nuovo [uno scopo raggiunto, a quanto vedo] commenta [e allora ditemi: pensate siano più spaventose le emozioni o la loro assenza?] glielo chiede, incrinando di divertimento la voce.

11:31 [Errante - Elementale] Isidor [Regina della Notte|Cortile] {Innate attive}Di una serietà quasi marmorea, ora scruta il volto dell'elfo mentre questi rivela il proprio pensiero. E non replica affatto, né muove un solo muscolo, ora rapito da quelle parole. Solo verso la fine, la testa ruota di scatto verso il giardino mentre gli occhi s'assottigliano un attimo, ma ben presto tornano su quelli d'Ileh sul finire della sua ultima frase. Protende appena in fuori il labbro inferiore, aggrottando di nuovo la fronte. [La musica serve a dar voce a ciò che non può parlare. Spesso mi ritrovo a domandarmi perché un essere debba suonare. "Perché prova emozioni", mi rispondo quindi. Ma a quanto pare non è così per tutti] conclude accennando un sorriso, che scompare subito. [Per rispondervi... io dico che le emozioni sono come un cavallo] dice, con un tono vicino a quello che userebbe un bambino. [Libero. Selvaggio. Per addestrarlo, è necessaria costanza ed esperienza. Io, dal canto mio..] Increspa l'angolo destro delle labbra in un sorriso, chissà perché.. [Preferisco vedere i cavalli in libertà. Addestrare un animale secondo la propria volontà va contro natura. Non credete?] Una pausa, mentre un altro pensiero prende palesemente il posto del precedente: gli occhi mutano da un nocciola chiaro ad un grigio piovoso. [Ma non sono forse le emozioni a trascinare l'animo nel più buio degli abissi o sulla più sublime delle bianche coste?] Ora il tono è basso, quasi un sussurro. Punta di nuovo gli occhi or grigi in quelli di Ileh. [Che cosa volete, dunque, da me?] cambia discorso, mantenendosi atono, ma non maleducato.

11:42 [Errante - Elfo lv5] Ileh [Regina della Notte|Cortile] Anche lui si prende il tempo necessario a consegnarsi al silenzio e permettere alle parole altrui di raggiungerlo. Lo osserva nel farlo ma con il distacco di chi invero è focalizzato su qualcos'altro. Una riflessione interiore che da quelle parole viene sospinta. [Infatti] annuisce a quel “non è così per tutti”. [Ho vissuto abbastanza da riuscire ad addestrarlo, tale cavallo, per dirlo assecondando la vostra metafora] principia [tuttavia come metafora, nel mio caso, non sarebbe poi così calzante. Dovessi dirlo a parole mie, direi che quel cavallo è... Semplicemente svanito. Nel tempo, man mano che i decenni passavano, ne ho perso traccia] tuttavia il sorriso è ancora lì, non v'è traccia di rammarico o delusione nella voce come nell'espressione. [Ben poco ne è rimasto: qualche sprazzo d'ira, poi l'orgoglio che in fondo altro non è che una forma di ira anch'essa] e scuote il capo [un cavallo che accetta di essere addestrato ha fatto la propria scelta, così come un cavallo che decide di sparire. Non è detto che ciò implichi un'assenza di volontà: può essere una forma di volontà diversa] gli fa notare. Solleva lo sguardo al cielo alla sua domanda, al soffitto di tela bianco che dal sole lo ripara [se la cupidigia può essere definita come un'emozione, allora sì] essa conduce agli abissi e alle bianche coste. Ma poi il capo cala, le sopracciglia si inarcano [nulla] nulla vuole da lui [l'unico mio desiderio è essere notato, visto e cercato. Ciò che volevo, me lo avete già dato?] e ride. Ancora una volta in silenzio ma ride [alcuni lo trovano riprovevole ma suvvia, non ha ciascuna creatura nell'animo un desiderio? Voi, quale desiderio nutrite?] .

11:54 [Errante - Elementale] Isidor [Regina della Notte|Cortile] {Innate attive}[E' vero] concorda con un leggero annuire, sul dir di "una forma di volontà diversa". Alza il mento per guardare le nuvole grigie che s'avviluppano lassù. [Dite buone parole, in effetti. Mi piacete] Abbassa quindi il mento per rivolgerle quello che potrebbe essere un sorriso. Il piede destro, privo di calzare, ora avanza di un passo sì da goder anche l'elementale della protezione dalla pioggia. Non c e lo desideri: vuole solo sperimentare lo star al di sotto di quel telo. Ora si guarda attorno, incuriosito, digrignando la mascella. [Nulla?] ripete a pappagallo, girandosi a guardarlo. [Direi di si, allora. Avete la mia attenzione] sentenzia, senza alcuna ombra di giudizio o secondo fine, una semplice constatazione. [Non credo che si debba necessariamente avere un desiderio per muoversi nel mondo. Ma forse avete ragione.. chissà. Infine è soggettivo. Io? Io al momento ho il desiderio di scoprire come gli esseri viventi conducono la loro esistenza lontano dalla natura] si spiega, mentre le iridi volgono ad un leggero giallo paglierino, ancor annacquato però. [Me lo sono chiesto da così tanto tempo che alla fine ho dovuto venire a scoprirlo da me.] Annuisce, facendo un paio di passi a vuot, senza allontanarsi troppo. [Direi.. che siete organizzati.] Torce il collo come a sgranchirselo. Un profondo respiro. [Se ve lo state chiedendo, no, non vivo in città e mai l'ho fatto. Vivo nella foresta da quando sono nato.] Si umetta le labbra. [E non credo di perdermi molto, in tutta sincerità. ma sono sicuro che anche qui qualcuno trovi diletto.. voi come vi dilettate, qui? A parte il cercare l'attenzione altrui?]

12:14 [Errante - Elfo lv5] Ileh [Regina della Notte|Cortile] Il sorriso si macchia di una venatura di soddisfazione a quel “mi piacete”. E' in fondo per questo che egli vive. Lo lascia parlare fintanto che non spieghi quale sia il suo desiderio. Lì le sopracciglia si inarcano [quindi avete scelto Narvick per tale indagine?] domanda [interessante...] ci pensa un po' affilando le labbra che si comprimono assorte tra loro. [Allora innanzitutto, dovreste passare alla locanda, il Granchio Scorbutico. Ivi molto è possibile comprendere sia dai comportamenti che dalle parole del variegato assembramento che vi si riunisce] spiega [poi potreste passare dagli Artisti, la loro Elite, dove potreste comprendere in che modo in un luogo simile è coltivata l'arte. Poi ci sono i mercanti, che potrebbero insegnarvi come la bramosia possa arrecar guadagno e benessere. Ci sono anche i Militi della Grande Alleanza, che potrebbero farsi assaporare il desiderio di combattere per proteggere una terra, un popolo o anche una singola persona] allunga una breve pausa [infine c'è il Re, Sir Iago e il suo Palazzo] si stringe nelle spalle [a lui potreste chiedere un lavoro, alloggiare in Locanda e provare a viverla, la vita della città. Che infondo è l'unico modo per comprenderla davvero] conclude infine. Il capo scatta appena, ad indicato dietro di sé [questo è l'edificio che ho edificato. La Regina della Notte, la casa di piacere di Narvick. Quando sarà inaugurata, sarà un luogo in cui qualsiasi desiderio, qualsiasi brama, saranno soddisfatti] ecco come lui si diletta.

12:27 [Errante - Elementale] Isidor [Regina della Notte|Cortile] {Innate attive}[Si]risponde annuendo, sull'aver scelto Narvick. Così lo lascia parlare, e gli presta invero ascolto mentre però, seguendo un impulso primordiale, ritorna sotto la pioggia avanzando verso l'erba lì accanto. Deponendo il sacco di iuta, si china a terra e, il palmo della destra piantata giù a sorreggersi, la mano sinistra allunga indice e medio uniti che s'infilano fra l'erba, e poi nella terra. Una certa forza applica, sì da infilar le dita nel terreno. Intanto, volge il capo verso Ileh per un cenno d'affermazione. [Quindi.. una monarchia] esclama alzando le sopracciglia, le iridi or verdeggianti. [Conoscete molto bene questa città. Sono stato fortunato a incappare in voi.] Un ultimo esame del terreno, poi va rialzandosi con un sospiro a labbra serrate. [E' un bellissimo giardino!] dice d'improvviso cogliendo un silenzio temporaneo, mentre mostra il primo vero sorriso aperto da quand'è lì. [Si vede che c'è qualcuno a prendersene cura.] Per poi volger l'attenzione all'edificio ai cui piedi si trovano. [Casa di piacere.. ecco perché mi avete fatto quella domanda sui desideri e le emozioni. Vero?] La guarda un istante, per tornar subito dopo all'edificio, con aria assente. [Quindi la gestite voi. Il mosaico sulla facciata è incantevole] Ora ritorna ad alzare il sacco di iuta che aveva deposto e prende a scavarci dentro con la dritta, finché non ne estrae un fiore dal lungo stelo semirigido, foglie verdi e petali bianchi. Lo porge senza esitazione ad Ileh. [Per voi] soggiunge con un cenno del capo. [Siete stato gentile a parlarmi e donarmi tutte queste indicazioni. E poi credo che vi calzi a pennello] invitandola a prenderlo.

12:37 [Errante - Elfo lv5] Ileh [Regina della Notte|Cortile] Annuisce, dando conferma di quella intuizione [una monarchia, esatto]. Si stringe nelle spalle tuttavia alle sue successive parole [invero sono qui da poche lune] ammette [e di sicuro questo non è un posto a cui appartengo, ivi sono forestiero] aggiunge. Anche qui non c'è traccia di emozione negativa: solo il sorriso che perenne impera sul viso [ho imparato a conoscerlo da poco, questo luogo] e flette il capo in avanti, una sorta di accenno di inchino [il mio luogo di origine è Dorchuam poiché sono un elfo della notte e il mio nome è Ileh] piccola pausa, sopracciglio che si inarca [o Elenna, quel che più preferite e riteniate mi si addica] aggiunge poi senza celare una punta di divertimento. Gli occhi s'abbassano al giardino, si perde in una panoramica [sì] c'è chi se ne prende cura [ma non io. Purtroppo la mia conoscenza in merito alle piante è esigua... Se vorrete trovare chi le conosce e le comprende, dovete cercare la bottega Filtri e Follie che sta aprendo. Si occupa di erboristeria e preparati alchemici... ma non credo sia ancora aperta, dovrebbero esserci lavori in corso] perciò suona vago. E in merito al mosaico [rappresenta Leira o meglio, ne è omaggio: quest'edificio è un monumento a lei] puntualizza. Il sorriso svanisce poi, per lasciare posto alla sorpresa. Le sopracciglia si inarcano e gli occhi calano al fiore che gli porge. La mano destra si smuove per depositare l'archetto sulla gamba medesima, in questo modo si protende per andarlo a prendere, provando a portarlo a sé, delicatamente. [Vi ringrazio...] mormora osservandolo [pregevole, di che fiore si tratta?] aveva già detto che non ne capisce.

12:49 [Errante - Elementale] Isidor [Regina della Notte|Cortile] {Innate attive}[Oh. Sembravate così esperta. L'apparenza inganna...] E si ammutolirà, abbassando le iridi nell'ascoltar ciò che Ileh seguita a dire. S'avvicina nuovamente dunque e fa un mezz'inchino. [Ileh, Elenna.. li uso entrambi. Mi piacciono entrambi.] Alza il viso nel cercar lo sguardo altrui. [Chiamatemi Isidor. Non ho un luogo preciso di provenienza, perciò prendetemi come un ramingo dalle buone intenzioni] si spiega piegando il capo da una parte, gentilmente; alcuni ciuffi pregni d'acqua slittano giù da una spalla, il resto attaccato alla nuca e la schiena. S'accende poi in viso al dir seguente. [Un'erboristeria? Filtri e Follie.. Filtri e Follie..] ripete con una certa cadenza, alla quale segue un certo movimento del capo, su cui la pioggia scivola giù gentile dalle tempie, il naso e il mento. [Grazie] un cenno di gratitudine col capo. Ignora il discorso sulla dinività, solo uno scatto delle labbra e d'un sopracciglio. Gli dona quindi il fiore. [Il nome non lo so. Non è importante. So però che è piuttosto raro, e di una bellezza che forse non tutti apprezzano perché può sembrare comune.] Una pausa: guarda il fiore, poi il volto di lui. [Ma così non è] conclude, sempre con quel tono privo di malizia o giudizio. [Prego. Se lo mettete nei capelli sono certo che impreziosirà il vostro sguardo e la carnagione]. Al che va sollevando il sacco di iuta e lo rimette in spalla senza alcuna fatica. [E' stato un vero piacere, Ileh Elenna. Forse ci rivedremo. Intanto vi auguro che la casa di piacere possa prosperare.] Un debole sorriso e un altro mezz'inchino. [Vi troverò qui, immagino, se in futuro vi cercassi.]

12:58 [Errante - Elfo lv5] Ileh [Regina della Notte|Cortile] [Molto bene] si accorda alle sue intenzione [siete libero di farlo] di usarli entrambi come preferisce, i nomi. L'aveva detto e lo intende davvero. Annuisce poi, nel sentir ripetere il nome della bottega [sì] conferma [magari chissà, se le piante vi appassionano, ivi potreste trovare qualcosa che risulti stimolante per la vostra mente] ma si stringe nelle spalle, non intende imporsi. Lo sguardo cala, ancora una volta, a raggiungere quel fiore tra le dita che osserva. Poi un sospiro scivola dalle labbra, per qualche istante il sorriso si spegne [temo di non potervi accontentare, non per ora] riguardo il metterlo tra i capelli. Gli occhi tornano a cercarlo, la serietà ad adombrarli [sono un elfo della notte come vi ho detto: la luce del sole mi è nemica] ecco, ora il sorriso spunta di nuovo [temo proprio di non poter liberare fintanto che il sole non sia calato. Allora lo indosserò] insomma, deve tenere il cappuccio addosso, non può rinunciarvi. Flette appena il capo al suo augurio [vi ringrazio] e gli occhi volgono verso l'edificio alle sue spalle [ora è meglio che io porti dentro il violoncello, prima che la prolungata esposizione all'umidità lo rovini] si ricorda. [Comunque sia sì, è qui che mi troverete. Qui o sulla Nord del fiume che da Narvick si dipana... Ivi dove è la mia casa] anche lui in fondo vive nel bosco, seppur in un'abitazione propriamente detta. Altro non farà che attendere lì la dipartita altrui, prima di fare quanto detto: tornare all'interno e portare con sé il violoncello. Con il tempo che c'è, è rischio plausibile che il legno marcisca.

13:05 [Errante - Elementale] Isidor [Regina della Notte|Cortile] {Innate attive}[Indossatelo se e quando vorrete] donando uno sguardo al cappuccio altrui. [Ci sono fiori che apprezzano il lucore lunare e sono preziosi tanto quanto quelli diurni] mormora a bassa voce, distratto un'altra volta sul giardino. [Grazie di nuovo. Buona musica... e a rivederci] Stringe gli occhi nel congedarsi e mostrare un sorriso genuino; non si potrà vedere che, sotto le palpebre, le iridi son ritornare color dell'ambra. E così imboccherà il vialetto per oltrepassare il cancello e, odpo un ultimo sguardo indietro ad Ileh Elenna e il giardino tutto, volgerà alla propria destra. Qualche respiro lì impalato, soppesando l'ampiezza della strada, l'altezza delle abitazioni e poi il cielo umido sopra di loro; infine muoverà i piedi nudi con lentezza e, sacco in spalla, scomparirà dallo spazio del cancello aperto che permette ad Ileh di vedere la strada. Isidor si prenderà quel pomeriggio per esplorare maggiormente la città.

Narvick, 21/05/2019

16:41 [Errante - Elementale] Isidor [porto] {Innate attive|Forma mezzelfo}Dopo aver vagabondato senza alcuna meta precisa, ora si trova al porto della città. Continua a piovere, ed egli continua a non preoccuparsi di coprirsi la testa col cappuccio del mantello: i lunghi capelli rossi, ricchi di treccine qui e là, sono pesanti e sgocciolano, aderenti al corpo. A parte il torso nudo dal fisico asciutto e non troppo muscoloso, le gambe sono coperte da stracci, più che pantaloni. Ed i piedi sono privi di calzatura. Il solito sacco di iuta vien trasportato sulla spalla. Cammina con far distratto lungo la banchina, volgendo lo sguardo mielato ora a sinistra, ora a destra, prima verso le bancarelle, i passanti e gli edifici; ora verso il mare schiumante, i gabbiani e le imbarcazioni ormeggiate.

16:47 [Errante - Elementale] Isidor [porto] {Innate attive|Forma mezzelfo}Seguita a camminare con quella cadenza che par esprimere un animo del tutto privo di preoccupazioni, solo di pura ed innocente curiosità, e ne è la prova quel modo di volger gli occhi da una parte all'altra, rilassato. Ora si incammina verso l'acqua, allontanandosi dunque dalla folla per raggiungere la spiaggia. Ma è verso una formazione di scogli che si sta dirigendo. Una volta in prossimità di questi, lì si pianta, dedicandosi un buon momento ad osservare il mare avanti a sé, sconfinato, mentre la punta delle lingua passa a inumidirsi le labbra e le dita della mano destra salgono a scostare i capelli dal viso e la fronte, pesanti e più scuri del normale per via dell'acqua. Lasciando poi che il sacco cada sul fianco, sorretto dalla mano sinistra, i piedi nudi cominciano a calpestare le umide rocce e a quel modo s'inoltra fra gli scogli.

16:58 [Errante - Elementale] Isidor [porto-scogli] {Innate attive|Forma mezzelfo}Con agili balzelli e giuste pause, si sposta da una roccia all'altra, individuando i punti più buoni ove posar i piedi. Si spinge invero non troppo lontano da dov'è partito, e da dove qualcuno di passaggio potrebbe tranquillamente intravederlo o udirne i suoni prodotti. Trovato lo scoglio più idoneo, andrà sedendosi. Le gambe incrociate, il mantello che lieve svolazza alle sue spalle; si mette il sacco di iuta nell'incavo creatosi fra le gambe piegate, in grembo, e da questo estrae rapidamente, dop un accurato esame interno, un lungo flauto. Finalmente una mano fa alzare il cappuccio sui capelli rossi; non per proteggere dalla pioggia se stesso, ma il flauto; poiché ora va inclinando il capo verso il basso e, avvicinando l'imboccatura dello strumento alle labbra, poggia questa sul labbro inferiore. Le palpebre scendono ed egli inizia così ad emettere fiato, che all'interno del flauto prende un colorito lungo e caldo. La musica a cui sta dando vita pare seguire il susseguirsi delle onde del mare: ripetitiva, placida, rilassante. (Musica: www.youtube.com/watch?v=SynzKC4fWp0 )

16:58 [Errante - Elementale] Isidor usa abilità: Suonare uno strumento

17:06 [Errante - Elementale] Isidor [porto-scogli] {Innate attive|Forma mezzelfo}Perfettamente immobile, forse visto di spalle potrà rassomigliare ad una roccia se la mantella non starà muovendosi per via del vento, cosa non troppo semplice poiché è bagnata ed il vento non è forte. Così continua a suonare imperterrito, respirando solo per introdurre nuovamente il fiato dentro il flauto quando questo finisce. Gli occhi permangono chiusi. L'odore della pioggia e dell'acqua marina è padrone qui; ed anche altri suoni, come quelli dei volatili marittimi, dello sciacquar delle onde contro il bagnasciuga o le pietre, e il vociare sommesso a distanza dei passanti.. diversi rumori giungono all'udito ipersviluppato dell'elementale, che tuttavia lascia che entrino e allo stesso modo escano da lui, mentre si produce in quella melodia ch'è il suo modo intimo e personale di salutare e render omaggio allo spirito del mare, suo fratello.

17:16 [Errante - Elementale] Isidor [porto-scogli] {Innate attive|Forma mezzelfo}Permane a capo piegato in giù, sì da mantenere l'intera lunghezza del flauto sotto la visiera del cappuccio alzato. I polpastrelli scivolano con delicatezza da un foro all'altro dello strumento nel crear le note; e molto, molto lentamente, così come la melodia è nata ora andrà scemando, diminuendo di volume, finché non scomparirà con un'ultima, calma, profonda nota finale che scompare come un raggio di luce al di là dell'orizzonte. Allora le ciglia si alzano e gli occhi, dalle iridi d'un colore quasi bianco ora, si mostrano di nuovo alle onde. Le mani tengono entrambe fra le dita il flauto, e flemmatiche lo poggiano all'interno del sacco ch'è rimasto fra le sue gambe incrociate. E in quella posa rimane, statuario, totalmente assente eppur pienamente presente, lo sguardo che vaga davanti a sé. Deglutisce appena. Sposta solo gli occhi per inquadrar nella propria visuale un gabbiano, un granchio, una nuvola dalla foggia curiosa, mentre la testa è bloccata al suo posto. Piccole goccioline si gettano giù dal bordo del cappuccio passandogli davanti alla faccia.

17:25 [Errante - Elementale] Isidor [porto-scogli] {Innate attive|Forma mezzelfo}Nulla lo chiama né gli impedisce di restar dov'è ora. Ed è esattamente ciò che fa: niente. Una volta chiusa ben bene l'imboccatura del sacco, la infila maggiormente nello spazio fra le gambe incrociate. Poi alza le mani per abbassar il cappuccio, di modo che la pioggia possa venire a nutrirlo ancora. E di fatti alza il volto verso il cielo, lasciando che le gocce possano depositarsi suoi suoi lineamenti e bagnarglieli per intero. Gli occhi sono un'altra volta chiusi, le labbra di poco schiuse. Il respiro è sempre calmo e regolare. Infine riabbassa il volto, per dedicarsi ancora alla contemplazione di quell'elemento così vasto, infinito, incontrollabile, eppur indispensabile alla vita: l'acqua. Un sorriso va aprendosi timidamente sulle sue labbra, mentre le mani cercano l'appoggio della solida roccia bagnata sotto di lui, e lì ci restano, salde, tranquille.

[porto-scogli]{Innate attive|Forma mezzelfo}Dopo un tempo che a lui sarà parso infinito, poiché il tempo non rientra esattamente fra i suoi interessi, distenderà le gambe per sgranchirle, in avanti, poiché sono rimaste ferme in quella posa a lungo. E dunque, sempre flemmatico e stabile, si alza in piedi, stirando pure la schiena e le braccia. Riagguantato il fidato sacco da viaggio, se lo poggia sulla spalla destra. Perciò percorre a ritroso il cammino per giungere sino a quel punto, ritrovandosi dunque sulla pavimentazione del porto. Il capo volge a sinistra, verso la zona mercantile; ora a destra, in direzione del porto. Inutile dire che sceglierà la seconda opzione, scomparendo lungo la china erbosa che s'allontana dalla cittadina.

Narvick, Porto

22:16 [Errante - Elementale] Isidor [porto|zona faro] {Innate attive|Forma Mezzelfo}Qualche ora prima s'è ritirato nella zona verdeggiante del faro sud di Narvick, attratto dalla natura che in quel luogo cresce relativamente libera e lussureggiante. Ora giace seduto sull'erba contro la struttura del faro, tranquillo, in silenzio. Sotto al mantello invecchiato posato sulle spalle, il torso è privo di abiti a mostrare la carnagione chiara, un fisico asciutto; pantaloni di scarso valore e trasandati alle gambe. I piedi sono rigorosamente nudi. Al fianco, un sacco di iuta. Il viso è rivolto verso l'albero più vicino, dalla cui chioma proviene il verso di un qualche uccello. Ed egli ne par piacevolmente assorto. Così rimane tranquillamente seduto.

22:24 [Errante - Sirenide] Yaraned [Narvick] [Pressi Faro] La sera è calata, il sole se n'è andato, lasciando abbandonata la fievole luce della luna. Il capo di ella emerge dall'acqua, mentre gli occhi chiari esaminano il luogo, mai visitato prima d'ora. Aveva sentito parlare del Faro, presente vicino alla zona portuaria di Narvick, ma la fanciulla aveva avuto paura ad avvicinarsi, dopo aver sentito parlare dei mostri che irrompono la sera, dall'elfo Ileh. Le pallide braccia si avvicinano alla costa, aiutandola ad avvicinarsi al bagnasciuga. L'estremita ramata rimane sull'acqua, nascosta, mentre il busto nudo è in superfice, coperto in parte dai lunghi capelli marmorei [Sta piovendo?] domanda al vuoto, alzando la mano palmata verso l'alto, intenta a catturare qualche goccia. Il volto subito dopo si riguarda attorno, notando che non poco distante da lei, in mezzo all'erba, è presente una figura, a primo impatto sconosciuta [Salve!] saluta la giovane, alzando la voce per farsi sentire [Sta piovendo, cosa ci fate qui fuori?] domanda subito dopo, alzando entrambe le braccia per farsi notare.

22:31 [Errante - Elementale] Isidor [porto|zona faro] {Innate attive|Forma Mezzelfo}Come dal principio di quel dì, i lunghi capelli rossi ricchi di treccine sparse sono incollati alla testa, il collo e la schiena, pregni d'acqua. Ecco che il suo finissimo udito riesce a cogliere senza problemi una voce rivolgersi indubbiamente a lui; così le iridi ambrate si spostano dal fogliame ad un punto più abbassato, là in fondo, dove una figura emergente dall'acqua si sta sbracciando. Senza esitare l'elementale coglie la propria borsa da viaggio e, alzandosi di scatto, calpesta l'erba coi piedi nudi e, discendendo la lieve china, s'avvicina a lei. [Buona sera] si presenta, piuttosto atono ma cordiale, ad alta voce. [Bella la pioggia, non è vero?]Apre la mano sinistra a palmo verso l'alto, ad accogliere le gocce. Ora si trova infine a pochi passi da lei: le dona un'intenso sguardo, soffermandosi soprattutto alla zona del suo corpo dalla vita in giù, se questo è visibile. Aggrotta leggermente le sopracciglia. [Voi siete...] Non conclude, lasciando le labbra carnose leggermente aperte e restando così, con quell'aria di lieve sorpresa.

22:39 [Errante - Sirenide] Yaraned [Narvick] [Pressi Faro] Ella inclina il capo, avvicinando subito dopo la coda ramata a lei, per maggior comodita. Gli occhi limpidi osservano la figura maschile dinanzi a lei, soffermandosi sul colore acceso dei capelli rossicci [Lo pensate anche voi?] domanda subito ella, alla domanda di lui, rivolgendo al giovane un dolce e piccolo sorriso [La preferisco ai giorni di sole] confessa poi, spostando lo sguardo verso la mano del ragazzo, che si alza [Yaraned!] si presenta, non capendo subito il significato di quelle parole, ma dopo che ella sposta lo sguardo nella stessa direzione di lui, la giovane ridacchia [Ah si, sono una sirena] dice tranquillamente, studiando l'espressione leggermente sorpresa di lui.

22:49 [Errante - Elementale] Isidor [porto|zona faro] {Innate attive|Forma Mezzelfo}All'udir la parola "sirena", nel buio della notte forse sarà possibile notare che le iridi di Isidor muteranno verso un giallo più acceso di quel che era prima, mentre le labbra s'increspano appena in un sorriso. [Capisco] Annuisce, lasciando cadere il sacco che trasporta e si siede sul posto, lì sulla breve spiaggia, a gambe incrociate per esser alla stessa altezza dell'interlocutrice. [Io sono Isidor] dice frattanto, con un tono piuttosto schietto e anche ingenuo, forse. Un veloce sguardo al cielo oscuro e piovoso, per poi riabbassarlo su quello di Yaraned. [Amo qualunque tipo di clima. Amo la pioggia, amo il sole.. ma temo che per voi non sia la stessa cosa, nevvero?] Ora allunga di poco il collo, quasi a volersi specchiare negli occhi di lei. E con quel tono semplice e privo d'inflessioni, dice, semplicemente: [Siete molto graziosa], serio in volto. [Siete tutti così graziosi? Voi siete la prima che incontro.. sirene e tritoni, intendo] Intanto, noterà se lì vicino a dove s'è seduto cresce qualche erba che può destare la sua attenzione, ed invero soddisfare quello che è un suo bisogno ed abitudine.

Isidor ha cercato delle erbe, trovando qualcosa di interessante

22:59 [Errante - Sirenide] Yaraned [Narvick] [Pressi Faro] La sirenide susulta al cambiamento lieve degli occhi di lui [Oh..] esclama la giovane senza pensarci due volte, affascinata dal color intenso delle sue iridi [È un piacere fare la vostra conoscenza Isidor!] parla ella, curvando le labbra in un sorriso goioso [Bhe, per noi il sole non fa di certo bene...] spiega la fanciulla, scostando una ciocca di capelli dietro l'orecchio [Ma sinceramente a me non dispiace!] si confida subito dopo, alzando lievemente le spalle [G-grazie...] balbetta lei, sbattendo d'istinto la coda sull'acqua, imbarazzata [Le Sirenidi e i Tritoni sono conosciuti per la loro bellezza, quindi si, sono graziosi] conferma, ridacchiando alla domanda del giovane, seguendo poi con gli occhi i suoi movimenti [Voi siete un elfo?] chiederà poi, aspettando impaziente la risposta, se le sarà fornita.

23:09 [Errante - Elementale] Isidor [porto|zona faro] {Innate attive|Forma Mezzelfo}Ascolta con attenzione le risposte dategli dalla sirena, mentre si allunga di lato, poggiando il proprio peso sul gomito del braccio destro e la mano sinistra, protesa in avanti, andrà a cogliere con infinita delicatezza e grazia una pianta dalle foglie ovali e fiori violetti, cercando d'estirparne anche parte delle radici partendo dal basso, con la punta delle dita. Nel compiere quel gesto, il suo orecchio sinistro si mostrerà palese in mezzo alla rossa chioma, pesante e scurita dalla pioggia: è allungato come quelli elfici, ma arrotondato come quelli umani. Intanto Isidor ritorna seduto comodamente, tenendo fra le mani a mo' di culla quella piantina. E rialza gli occhi or paglierini sul viso dell'altra, notando curioso la sua reazione al complimento ricevuto. Sbatte poi le palpebre e alza un sopracciglio alla domanda che gli vien posta. Segue un attimo di silenzio, che trascorre posando ancora gli occhi sulla pianta tra le dita. [Sono un mezzelfo] dice infine, non troppo convinto, ma ciò sarà intuibile solo dalla lentezza con cui parla, non dalla musicalità della voce ch'è sempre serena e priva di particolari inflessioni. Le sue dita cominciano quindi a lavorare la piantina che tiene in grembo e, staccandone gentilmente una foglia lanceolata, la avvicina alle labbra. [Scusa. Grazie] mormora bassissimo. Infine allunga la mandritta verso Yaraned, porgendole la foglia. [Per voi.] Aspetta che la colga. [I fiori dovrebbero essere donati. Esistono per allietare l'animo e accompagnarsi alla bellezza di noi esseri.. umanoidi.] Si prodiga così in quella ch'è una sua abitudine, con totale scioltezza e genuinità.

23:24 [Errante - Sirenide] Yaraned [Narvick] [Pressi Faro] La fanciulla segue i suoi movimenti, le iridi chiare non si lasciano sfuggire nessun gesto. Il capo si inclina quando il ragazzo prende la foglia e la posa sulla mano, ella si sporge in avanti, con l'intenzione di avvicinarsi all'arbusto [Voi elfi siete delle creature molto affascinanti!] dichiara, non cogliendo la falsità della sua dichiarazione, spostando subito dopo lo sguardo verso i capelli rossi di lui [Mi ricordano il fuoco] commenta ingenuamente, alzando la mano verso essi lentamente, con l'intento di toccarli. Le iridi poi si illuminano ,quando il giovane gli porge la pianta. Senza nessun tipo di esitazione, ella la prende dolcemente, accarezzandola con le fievoli dita [È meravigliosa] commenta sinceramente, osservando la foglia con gli occhi chiari, esaminandola incuriosita [Grazie, non mi è mai stato dato un fiore..] confessa poi, alzando il viso verso di lui [A voi e mai stato donato?] chiede, spostando di nuovo lo sguardo verso la pianta.

23:35 [Errante - Elementale] Isidor [porto|zona faro] {Innate attive|Forma Mezzelfo}Si lascerà sfiorare o toccare i capelli senza alcun problema, anzi, mostrerà quasi un sottile interesse nel cercare di far sì che ciò accada. Lascia poi che ella colga la pianta e muova le sue domande, fissandola. [No] risponde, poi allungando le gambe avanti a sé così che i piedi nudi vadano a toccare il bagnasciuga e l'acqua che arriva schiumando sulla sabbia. Affonda lì i talloni per bene. [Di solito sono io che li dono] si spiega con un mezzo sorriso, osservandola. [E' bello che vi piaccia. Siamo abituati a guardare ai doni della natura come a oggetti da utilizzare, sfruttare. Ed è un bene, sono doni naturali ricchi di proprietà.. ma pochi sono a soffermarsi sulla loro bellezza. Sul dono più sottile che incarnano.. quello, appunto, del donarsi incondizionatamente al prossimo.] Una pausa, durante la quale il pollice della mano destra sale a strofinarsi distrattamente le labbra. E' pensieroso. [Spesso è per amore che viene donato un fiore. Ma non credo sia questo il nostro caso] precisa, cercando l'altrui sguardo e rivelando un tenue sorriso. [Se però fossi innamorato di voi, sarei un mezzelfo fortunato] aggiunge accentuando il sorriso. [Siete mai stata innamorata?]

23:48 [Errante - Sirenide] Yaraned [Narvick] [Pressi Faro] La mano palmata tocca i capelli rossici di lui, mentre le dita iniziano a giocare con i ciuffi, procurando sul volto della sirenide un goioso e divertito sorriso. In silenzio ella ascolta il dire di lui e, guardando ammutolita la foglia, ella la porge al compagno, incastrando le iridi chiari con gli occhi giallastri di lui [Allora vorrei che la tenesse voi] confessa, abbassando lievemente lo sguardo verso il basso [Penso che ne abiate bisogno molto più di me] il volto si rialza, mentre le labbra di lei si curvano in un sorriso dolce. [Amore?] ripete lei, inclinando la testa di lato, non capendo il significato della parola. Il viso si tinge di un rosso accesso ,all'affermazione del giovane, mentre lo sguardo vaga per l'imbarazzo [No, non ho avuto l'opportunità di innamorarmi] confessa un poco dispiaciuta, stringendosi nelle spalle [E voi?] comanderà dopo, curiosa.

00:02 [Errante - Elementale] Isidor [porto|zona faro] {Innate attive|Forma Mezzelfo}Le iridi paglierine dell'elementale cominceranno a vagare, mentre Yaraned comincerà a divertirsi con i suoi capelli: come se non sapesse che fare al riguardo, ma al contempo volesse che non finisca. La lascerà fare tranquillamente finché non avrà smesso. Inarca le sopracciglia e schiude le labbra al veder la foglia che gli vien ridata indietro.[Ma no..]sussurra, sulle prime contrariato.Ma poi si decide a riprenderla.In silenzio la depone dentro al sacco di iuta che porta sempre con sé, dove mette anche il resto del vegetale, senza rivelar il come e il dove di preciso, le mani nascoste all'interno che lavorano e scavano. [Avete un animo davvero gentile]dice, ora con un certo calore che gli scalda la voce; e gli occhi muteranno lievemente verso un verde acquatico. Assiste alla reazione emotiva di Yaraned con un certo stupore, ma non tale da esser degno di nota; però va puntellandosi con le mani sulla sabbia e si sporge un poco più in avanti, verso di lei. [Non volevo imbarazzarti] esclama con fermezza e distacco. [Mi accodo anch'io.. no, non mi sono mai innamorato. Non di un...] Il labbro inferiore scompare sotto quello superiore, mordicchiato. [Di qualcun altro. Sono innamorato della natura.. ma non so se vale come risposta]Assume un cipiglio ironico, quasi sforzandosi di emettere una risata, che risulta forse un po' troppo asciutta ma comunque sincera. [Insomma, possiamo innamorarci di molte cose. Io lo faccio continuamente.. mi sono innamorato dei vostri occhi e i vostri capelli, ma non necessariamente del vostro animo.] Schietto.[Con ciò non..dico che non meritiate..] Un sospiro.[Perdonate. A volte dico cose senza senso.]

00:19 [Errante - Sirenide] Yaraned [Narvick] [Pressi Faro] [I vostri occhi!] esclama immediatamente la sirenide, sporgendosi in avanti, verso di lui, ammirando il cambio di colore delle iridi [È fantastico!] confessa, assuefata, rimanendo per qualche minuto incantata guardandolo negli occhi, spostando l'attenzione solamente per seguire i movimenti del ragazzo. subito dopo le gracili braccia si abbassano verso la sabbia, mentre il viso viene sostenuto dalle mani palmate. La giovane ascolta il dire di lui, persa dalle sue parole, e visibilmente interessata [Chi importa chi sia o cosa sia?] domanda retoricamente [L'amore non ha regole!] esprime convinta, sorridendo fieramente [G-giusto?] chiede conferma subito dopo. Il volto si ritinge di rosso, mentre le mani si alzano verso i capelli marmorei , accarezzandoli a grandi ciocche. Imbarazzata, ella si stringe nelle spalle, nascondendo il gracile e nudo corpo, guardando il ragazzo tra i ciuffi di capelli che le coprono il viso [Non dite così, mi fa piacere sentire queste cose...] sussurra, non molto piano [Nessuno mi ha mai detto cose del genere, soprattuto...] la frase si blocca, le labbra di lei si serrano [...una persona che non sia come me, ecco] il viso si rialza, mentre le mani si posano sull'estremita ramata [Anch'io, sono innamorata dei vostri occhi] dice, un poco titubante, inclinando il capo [Si dice così no quando qualcosa ti piace?] domanda poi, rivolgendo a lui un fugace sguardo.

00:33 [Errante - Elementale] Isidor [porto|zona faro] {Innate attive|Forma Mezzelfo}[I miei occhi cosa?] dice inarcando l'angolo del sopracciglio destro. Nota ora che ha smesso di piovere, sebbene il cielo sia ancora molto nuvoloso e la luna non troppo visibile, purtroppo.[Giusto..] ribatte al suo dir sull'amore, decisamente non troppo convinto, ma si sta impegnando a non darlo a vedere. Ora è più forte di lui: non riesce ad impedirsi di sorridere nel vedere come, un'altra volta, la sirena reagisca così visibilmente alle proprie emozioni. Si tratta invero di un sorriso pieno di tenerezza, gentilezza, garbo e dolcezza. Con le mani si porta dietro gli orecchi mezzelfici i capelli zeppi d'acqua. [Dovremmo esser più gentili l'un con l'altro, dico io] si esprime così.[Siamo assuefatti dai timori.. anneghiamo nelle nostre stesse emozioni come palle al piede.. e ci scordiamo di quanto sia bello dare e ricevere parole di gentilezza.] Un poco assorto sul mare ora; ma poi gli occhi, seguendo la linea della coda ramata di lei, ritorna al suo volto. E riceve quel complimento. [Ah, d-davvero?] esclama ora, le dita della mandritta levate e poggiate su una guancia. Le iridi divengono bianche... poi nere, di colpo. [Oh.. grazie.] Un sorriso vorrebbe nascere fra le gote umide di pioggia, ma non lo fa. [Io.. dovrei andare.] Si alza da dove si trova con uno strano impeto, coglie il sacco di iuta e arretra, sforzandosi di sorriderle.[Spero di rivederti ancora]dice tutto d'un fiato, dandole del tu senza volerlo. Rimane un attimo lì impalato, e poi si fa d'improvviso più serio e rigido.[Buona notte, e a presto, Yaraned.]Così ritorna sui suoi passi, scomparendo nella selva intorno al faro, ma non senza voltarsi un paio di volte.

00:46 [Errante - Sirenide] Yaraned [Narvick] [Pressi Faro] [Si i vostri occhi!] le iridi di lei si illuminano, ancora visibilmente attratte dagli occhi di lui [Sono Fantastici!] commenta senza paura, inclinando varie volte il viso ammirandoli da più angolazioni. L'udito segue attentamente il discorso di lui, mentre le labbra di lei commentano con un piccolo "Wow" l'ultima frase, prese totalmente dalle sue parole [Davvero!] conferma, sorridendo felicemente [andate via..] il viso di lei si spegne, tristemente, avrebbe voluto continuare a parlare con lui un'altro po'[Capisco] sul volto ritorna il sorriso [Buonanotte anche a voi, spero di rivederla presto] il braccio si alza, mentre la mano si muove in segno di saluto [Isidor..] ripete poi, seguendolo con lo sguardo e sorridendo ogni qual volta il ragazzo si voltera'.

Narvick: Porto -> Locanda

21:58 [Errante - Elementale] Isidor [porto|mercato] {Innate attive/Forma Mezzelfo}Si aggirava da qualche tempo fra le bancarelle del mercato portuale, sperando che alcune di esse esponessero ancora le merci. Aveva voglia di trovare qualche nuovo capo d'abbigliamento, poiché da quand'era partito ancora non se n'era preoccupato; per un puro motivo estetico, più che altro. Per fortuna ora sembra averne trovata una. Dopo essersi sbarazzato del sacco con cui se ne andava in giro, ha preferirto procurarsi un contenitore più comodo e pratico ove trasportare il proprio flauto; inoltre ha acquistato anche camicia e pantaloni nuovi di zecca, con annesso un bel cinturone. Ma i piedi sono rigorosamente scalzi, non sia mai. Ora dunque cammina senza alcuna fretta, lo zaino in pelle sulle spalle nascosto sotto il mantello da viaggio. I capelli, finalmente asciugati dopo la giornata piovosa di ieri, sono sparsi sulle spalle e cadono in avanti sopra le spalle. Si concede una tranquilla passeggiata nei pressi dei moli, lo sguardo ambrato rivolto verso il mare.

22:06 [Errante - Elementale] Isidor [porto|mercato] {Innate attive/Forma Mezzelfo}Diversi pensieri si susseguono nella sua mente, marcando sul suo volto quell'espressione di placido distacco e apparente assenza, mentre i piedi nudi avanzano flemmatici. Il cielo è ancora assai cupo e gravido, apparentemente sembra debba piovere da un momento all'altro, mentre il vento è assente. E quei particolari meteorologici non sfuggono certo alla sua consapevolezza. L'attenzione gi scivola lungo il profilo distante dell'orizzonte, dove ormai mare e cielo sono ben fusi; e proseguendo verso sinistra raggiungono il promontorio dove è eretto uno dei fari cittadini, immerso nella vegetazione. Deglutendo un istante, il suo volto s'abbassa, mentre seguita a camminare. Per poi rialzarlo e fermarsi, andando a poggiare gli avambracci contro una balaustra. Ora i capelli pendono come un sipario ai lati del volto, ed egli, immobile, contempla quel marittimo panorama, assorbendo ogni suono, riflesso, percezione.

22:25 [Errante - Elementale] Isidor [porto] {Innate attive/Forma Mezzelfo}Riprendendo a camminare tra la gente che a quell'ora è ancor indaffarata nella zona del porto, si spinge verso le abitazioni, in direzione della Via del Mare. [Buona sera] saluta cordialmente e senza indugi i passanti di cui incrocia lo sguardo, per alcuni anche volgendosi indietro a seguirne i movimenti sinché non scompaiono; non tutti gli rispondono, ed egli se ne domanda il perché. Imbocca quindi l'ampia e lunga Via, che collega il porto della città alla piazza centrale. E, sempre con quella calma e serenità inusuale, procede passeggiando. La camicia bianca, accoppiata con i pantaloni neri, lo fa sembrare più alto di quel che è, oltre che far spiccare maggiormente il colore focoso dei capelli.

22:33 [Errante - Elementale] Isidor [Via del Mare] {Innate:Sensi Ipersvilup.-Perc.Magica/Forma Mezzelfo}Le torce disseminate lungo la strada irradiano di calda luce costante i muri delle case, i viandanti come lui. L'aria salmastra s'insinua prepotente sin lì, ch'è ancora nei pressi del porto; sebbene la leggerissima brezza, l'olfatto elementale gli permette certe finezze. Non che ne se curi particolarmente; tutta la sua attenzione par essere catturata dai volti degli individui che gli passano accanto, quasi a carpirne le intenzioni, lo stato emotivo, o semplicemente l'età. Gli occhi si spostano con morbidezza da una parte all'altra, captando ora zone di luce, ora altre dove è più l'oscurità notturna a regnare. Ed i piedi nudi continuano lenti a scalpicciare sulla pavimentazione. Le braccia, molli ai lati del corpo, oscillano piano avanti e indietro ad ogni passo, mentre il rigonfiamento sotto il cappuccio e la parte centrale del mantello sta ad evidenziare lo zaino da poco acquistato, che anch'esso saltella appena su e giù ad ogni passo, essendo pressoché vuoto.

22:49 [Errante - Elementale] Isidor [Via del Mare] {Sensi Ipersvilup.-Perc.Magica/Forma Mezzelfo}Passando davanti ad una strada perpendicolare a quella Del Mare, che la interseca, un certo odore si fa strada ora nuovo, così che l'elementale vada a rallentare e voltare il viso a sinistra. Si tratta di cibo, forse. Attratto da quella novità sensoriale, cambia direzione, imboccando quindi quella strada secondaria. In breve si ritrova davanti a un edificio con esposta un'insegna: Il Granchio Scorbutico. Una rimembranza fa emergere sui suoi lineamenti un certo stupore. [Me l'aveva detto, Ileh Elenna.. la locanda] mormora fra sé. Compie qualche passo verso quella costruzione, mentre cerca di fotografarne i dettagli della facciata. Dalle finestre aperte traspare la luce dell'interno, dove sagome umanoidi si muovono. In quel movimento gli occhi gli cadranno al suolo dove, forse, potrà trovare qualcosa che attragga la sua attenzione.

23:06 [Errante - Elementale] Isidor [Via del Mare] {Sensi Ipersvilup.-Perc.Magica/Forma Mezzelfo}Si avvicina all'entrata della locanda e, aprendo maggiormente gli occhi come se non lo fossero abbastanza, sospinge la porta. Un'ondata di rumori, colori, odori e calore lo investe, bloccandolo sul posto sulle prime; dove mai si è cacciato? Resta lì a scrutare l'interno della sala comune, i tavoli ingombri, chi è seduto o in piedi, il vociare dal volume incostante. Cauto, con movimenti precisi fa il suo ingresso, per richiudersi dietro la porta. E così visita per la primissima volta una locanda dell'Aengard. Siederà ad un tavolo piuttosto appartato e, quando qualcuno verrà a domandargli se desidera fare un'ordinazione, chiederà soltanto dell'acqua, giusto per non esser sgargato o destare sospetti. Passerà invero lì qualche tempo in solitaria, guardingo, studiando, captando, imparando da coloro che lo circondano; finché non verrà indirizzato a passare la notte in una stanza o andarsene. Al che sceglierà, in modo piuttosto impacciato, la prima opzione.

Narvick: Giardini del Palazzo Reale

14:51 [Errante - Elementale] Isidor [Giardini P.zo Reale] {Sensi Ipersvil.-Perc.Magica}Ha lasciato la locanda cittadina ancor prima che il sole sorgesse. Raccolte le sue cose, si è immesso in strada, dopodiché ha camminato a lungo per le sue vite osservando come e quanto si siano lentamente riempite di gente via via che l'astro diurno andava alzandosi. Verso il mezzodì è piacevolmente incappato in quelli che, a sua insaputa, sono i Giardini del Palazzo Reale: qui, dopo aver tenuto gli occhi aperto in caso qualche erba lo salutasse nei dintorni, ha trovato un buon punto tranquillo ai piedi di un albero e s'è disteso ad occhi chiusi, beandosi di quell'atmosfera. Attualmente ancora si trova in quella posa, supino: la testa scarlatta è posata sul proprio zaino in pelle a mo' di cuscino. Camicia bianca e pantaoni neri a coprire il suo corpo, semplici e comodi; i piedi sono nudi, le gambe liberamente distese, il ginocchio destro di poco piegato in alto. Le braccia sono sotto la nuca, le dita delle mani incrociate. Sebbene le palpebre siano abbassate, i suoi sensi elementali gli permettono d'udire la più piccola variazione percettiva.

14:55 [Errante - Mezzelfo lv4] Vanessa_Mortis [giardini] Le temperature si sono leggermente alzate. Il timido sole fa appena capolino da alcune nuvole soffici e vaporose. Una giornata tranquilla e più che silenziosa, forse proprio per questo motivo la giovane ibrida ha deciso di uscire dalla sua stanza. Ormai sono giorni che alloggia alla locanda e i suoi studi ed esperimenti procedono come sempre, in lentezza e solitudine. Sta iniziando ad apprezzare quel silenzio che prima era percepito in maniera così assordante almeno da lei. La ragazza ha quindi deciso di ritornare in quei giardini dove tempo addietro aveva avuto modo di incontrare il sovrano. Addosso ha un' elegante veste femminile, dalla tonalità blu notte. Maniche lunghe che lasciano appena le spalle scoperte. Il folto crine biondo ricade libero lungo buona parte della schiena e del petto. I fili d'oro sono stati ornati dietro al capo da alcune piccole treccine che confluiscono al centro del retro del capo in un fermaglio appuntito. Le mani pieni di tagli e cicatrici, così come il resto del corpo sono appena visibili, celati dal tessuto della veste. Il passo é lento e cadenzato, privo come sempre da ogni qual forma di fretta. Le iridi ghiacciate scivolano lentamente lungo il sentiero che sta percorrendo, lasciando che le lunghe e folte ciglia scure sfarfallino lentamente. Sarà lungo questo suo incedere, che potrebbe forse scorgere la figura dell'elementale lì presente. Il pallido viso si inclina appena verso la spalla destra, lasciando che il sottile sopracciglio destro si sollevi per qualche istante, fino a formare un piccolo arco. Ciò che principalmente attira la sua attenzione é l'assenza di scarpe altrui. Si avvicinerebbe [bella giornata per riposare]

15:01 [Errante - Elementale] Isidor [Giardini P.zo Reale] {Sensi Ipersvil.-Perc.Magica}Che abbia udito o no l'arrivo della mezzelfa prima che s'avvicinasse, egli solleverà appena le ciglia solo all'udire l'altrui voce. Qualche istante di silenzio, mentre le iridi color del miele andranno a focalizzarsi sulla fanciulla e i colori che esibisce. [Concordo] mormora, andando piano a sollevare il peso del proprio corpo e poggiandosi sui gomiti, ancor semi-disteso. Sbatacchia gli occhi e stropiccia un poco il naso. [Lieta giornata a voi] saluta educatamente, serio, andando ad inclinare lievemente il capo mentre studia l'aspetto di Vanessa come farebbe un gatto. Lo sguardo poi vaga distratto al cielo, dove le nubi pascolano alternando la luce solare diretta ad una più ottenebrata, ma comunque sempre piacevolmente presente; il vento va sovente a smuovere alcuni dei suoi lunghi ciuffi rossi impreziositi di grezze treccine che cadono ai lati del viso e scivolano giù sul petto dal tessuto candido. Ritornano poi sul di lei volto. Le labbra rientrano appena in un'espressione di ponderazione, per poi schiudersi. [Abitate a Narvìck?] domanda, usando un accento che forse non è del tutto corretto. [Io sono qui da poco.]

15:08 [Errante - Mezzelfo lv4] Vanessa_Mortis [giardini] prosegue il suo incedere e si appresta al nuovo interlocutore, fermandosi solo quando gli sarà abbaststanza vicina. Le iridi chiare scrutano ed osservano le fattezze fisiche altrui, mentre le mani dalle dita affusolate si portano lentamente dinnanzi al grembo, lasciando che le dita della destra, stringano delicatamente il polso sottile del braccio opposto. Le spalle si rilassano lentamente e seguirà silenziosamente i movimenti altrui. Le orecchia semi a punta, che tradiscono la sua natura ibrida, vibrano appena percependo le parole altrui. Un lieve cenno del capo in direzione di Isidor, mentre il Busto si inclina leggermente i n avanti. [lieto giorno] cerca di rimediare in qualche modo all'assenza di saluto precedente. Torce appena il Busto, cercando quindi di prendere posto vicino alla corteccia dell'albero, sotto al quale lvelementale ha trovato ristoro. Il capo si reclina appena e le iridi risalgono verso i suoi rami. Non osserva più l interlocutore, ma rimane I n ascolto. Scuote quindi appena il capo a destra è a sinistra a quella prima domanda [no] le labbra si schiudono e la linrgua va a scoccare contro il palato, generando un sonoro sciocco [ alloggio alla locanda...] indizio del fatto che non vive li[ cosa vi porta in questa cittadina marittima... Messer....?] torna ora a volgere meccanicamente il viso verso quello altrui, quasi a voler invogliare l'altro a presentarsi. Sfarfallano le lunghe ciglia mentre le labbra rosse e carnose vanno a premere lentamente tra loro.

15:18 [Errante - Elementale] Isidor [Giardini P.zo Reale] {Sensi Ipersvil.-Perc.Magica/Forma mezzelfo}Mentre Vanessa viene ad avvicinarsi, egli si metterà seduto, portandosi con le dita ciocche di capelli dietro le orecchie sì da aver libera visuale. Poi sposta lo zaino contro il tronco dell'albero, usandolo quindi come cuscino, e vi si posa delicamente contro con la schiena. Ora guarda l'interlocutrice da quella nuova posa, le braccia morbide abbandonate lungo i fianchi, le mani aperte sulle cosce cinte dagli scuri pantaloni morbidi. [Ah, il Granchio Scorbutico] precisa, scandendo con estrema precisione e lentezza il nome appreso da poco. [Isidor] si presenta brevemente, annuendo un poco, e continuando a cercare l'altrui sguardo. Permane un'espressione placida sul viso. [Io.. sono qui per.. apprendere come funziona la vita di città] prosegue spiegandosi, con alcune brevi pause; pare stia usando parole di cui ha conosciuto da poco tempo il senso, come fossero in una lingua a lui straniera. [Ah] esclama poi. Torce il busto a sinistra, mentre va a sfilare lo zaino da dove si trova e, con calma, le mani lo aprono per andar a prendere qualcosa al suo interno. Dopo pochissimi istanti Isidor torna a voltarsi verso Vanessa con un lungo stelo dalle foglie alterne di un verde intenso; piccoli fiori bianchi lo costellano. La mano destra glielo sta porgendo. [Ecco. In dono per voi. Prego.] Gli occhi si posano sul fiore, poi su quelli della mezzelfa. [In segno di cordialità e amicizia..] prosegue, leggermente meno spigliato di prima.

15:27 [Errante - Mezzelfo lv4] Vanessa_Mortis [giardini] Il viso lentamente si muove, e le iridi scivolano ad osservare quell'albero, come se ne vedesse uno per la prima volta. Il palmo della mancina, pieno di tagli, si solleverà portandosi lentamente a contatto con il rugoso tronco. [mmm...] mugugna piano, mentre le palpebre si chiudono lentamente. Inspira ed espira per qualche secondo prima che torni ad osservare l'interlocutore, in quei movimenti che gli consentono di sedersi meglio contro l'albero. Sente nominare la locanda ed annuisce lentamente [Esatto, ci siete già stato?] sfarfallano le ciglia, mentre la destra si porta ad una ciocca di capelli dorati, ricaduta lungo il viso, riportando lentamente dietro al rispettivo orecchio semi appuntito. Ode quel nome e lo ripeterà [isidor..] schiude appena le labbra in un accenno di sorriso [piacere.] inclina appena la testa in sua direzione, emula do un inchino appena accennato [io sono vanessa] altro non aggiunge riguardo a sé. Rimanendo per qualche secondo ad osservare l'altro. Inclina di poco il viso verso la spalla destra, lasciando così h ch e una ciocca lì presente ricada lungo il rispettivo braccio [la vita di città, dite?] le sopracciglia sottili e chiare si sollevano appena. Premono tra loro le labbra prima di osservare quel fiore che l'altro le porgerà. [oh..] le labbra si schiudono appena e il lato destro delle labbra rosse si solleva. [grazie..] fette quindi le gambe, cercando di accovacciarsi vicino all'altro. Renderebbe quindi la mano destra sfregiata verso quel fiore e se riuscisse a prenderlo lo porterebbe al viso per annusarlo [conoscete il linguaggio dei fiori, Isidor?] domanda qiindi lentamente, prima di tornare a fissarlo con le iridi chiare.

15:36 [Errante - Elementale] Isidor [Giardini P.zo Reale] [Si]sulla locanda. Ma non aggiunge nient'altro al riguardo, osservando con estrema attenzione la mano di lei che va a sistemarsi i capelli e quindi a mostrare l'orecchio mezzelfo. [Vanessa! Vanessa.]ripete annuendo lieve, ed accennando un sorriso. [Avete un bel nome.]Lascia poi liberamente che l'altra possa, se lo vuole, impossessarsi di quel vegetale: in fondo ha compiuto quel gesto proprio affinché l'altra lo prenda. Per un paio di respiri l'elementale si limita a rimandare il proprio sguardo dentro quello chiaro di Vanessa, senza alcun intento particolare o espressione a mutargli le fattezze. [Abbastanza] dice poi, distogliendo lo sguardo per posarlo sulle dita scoperte dei proprio piedi avanti a sé. [Credo che un fiore debba essere donato, prima che esser esaminato. Sta in quello il suo valore: nel motivo per cui lo si dona.] Si umetta velocemente le labbra. [A volte io li metto nei capelli, o ci faccio delle collane o delle coroncine. Decorano l'aspetto umanoide in maniera sopraffina] prosegue con tranquillità, sempre guardando i propri piedi. Si volta infine. [Vi piace stare qui? Ai piedi di quest'albero?] Una pausa. [Non voglio costringervi. Possiamo spostarci, se preferisce.]{Sensi Ipersvil.-Perc.Magica/Forma mezzelfo}

15:45 [Errante - Mezzelfo lv4] Vanessa_Mortis [giardini] premono tra loro le labbra carnose, mentre l'orlo inferiore del vestito scivola lungo le'rba e il terreno sottostante. Sente ripetere il suo nome due volte e lo sguardo con fare meccanico ritorna al suo interlocutore e vi ci si sofferma. [grazie... Credo derivi da vanità, in realtà.. O che comunque sia ad esso connesso] scocca la lingua contro il palato, generando in sonoro sciocco prima di cogliere quel fiore e so chiudere appena gli occhi, percependo il suo profumo. Ritorna a posare la sua attenzione sul nuovo interlocutore. Ode quella sorta di suggerimento e lo sguardo si porta al fiore [mmm... Vediamo, allora..] porta l ostello dietro l'orecchio destro, adagia do e sistemando accuratamente li il fiore [così?] solleva appena il lato destro delle labbra rosse. A quella domanda, istintivamente lo sguardo si porterà alle fronde dell'albero. [dovrebbe disturbarmi?] scuote appena il folto capo verso destra e sinistra [no, state tranquillo. Non mi disturba... Anzi.] sfarfallano le ciglia [perché non indossate le scarpe?] un cenno verso i piedi altrui prima di proseguire [e... Se posso, come mai desiderate imparare come funzioni la vita di città?] scocca nuovamente la lingua prima di andare. Questo punto, pure lei a sedersi, appoggiando la schiena contro il tronco rugoso dell'albero. [non ha nulla di speciale...] un suo commento personale, prima di attendere risposta altrui. Un lieve soffio di vento le scompiglio il folto crine, ciocche d'oro vanno a rifarle il viso ma per ora la giovane pare non badarci. Lascia fare, rimanendo assorta in un qualche pensiero

15:56 [Errante - Elementale] Isidor [Giardini P.zo Reale] Le sopracciglia di lui s'inarcano appena e mostra un sorriso più acceso dei precedenti mentre le iridi volgeranno appena da un color ambrato ad un giarro aranciato più vibrante. Ma forse, nella luce solare, non sarà così visibile. [Vi sta a meraviglia] commenta con un tono piuttosto dolce. Anche lui rimira le fronde dell'albero. [Non tutti gradiscono] dice con semplicità, alzando una spalla.Si fissa poi i piedi, giocherellando un po' con le dita nello smuoverle fra loro, quasi per gioco. [Dite che dovrei comprarmi delle scarpe?] domanda curioso. [Do nell'occhio?] E poi, corrucciando la fronte, [Dovreste provare anche voi. Anche solo un attimo. E' bello sentire l'erba sotto i piedi.] La fronte si ridistende, mentre un sorrisetto sornione s'accende sulle labbra di lui, per spegnersi quasi subito. Non risponde in tempo alla successiva domanda perché l'altra aggiunge che la vita di città non ha niente di speciale. Quindi un sospiro si produce dalla sua bocca, sorridente. [Finalmente!] Una veloce risata asciutta. [Qualcun altro che la pensa così. Mi credereste, se vi dicessi che sono nato e cresciuto lontano dalle città? Perciò sono qui. Mi.. incursiosisce] E sbaglia palesemente il dire dell'ultima parola. [Voi cosa fate nella vita?] chiede subito dopo, con innocente rapidità e schiettezza.[Mi piace scoprire le persone]. Nel mentre ha posato la nuca contro la corteccia dell'albero e va godendosi il cinguettio degli uccellini e la brezza contro il viso e i capelli smossi. {Sensi Ipersvil.-Perc.Magica/Forma mezzelfo}

16:05 [Errante - Mezzelfo lv4] Vanessa_Mortis [giardini] Raddrizza lentamente le spalle. Adagia lentamente il capo al tronco, prima di so chiudere gli occhi chiari. Lascia che l'aria lvaccarezzi. Inspira ed esprima profondamente, mentre il florido petto sale e scende. Ode quel complimento e sorride lentamente [grazie] sfarfallano le ciglia mentre ascolta [non vedo nulla di male, nel trovare ristoro a contatto con la natura. Concede... Silenzio] premono tra loro le labbra. Torce di poco il viso verso la figura dell'elementale. [se volete adeguarvi alla vita di città, credo a malincuore che dovrete..] lei lo sa bene. Lei é vissata per anni in città. Si sollevano le sopracciglia e una lieve risata viene trattenuta, mentre la destra si porta dinnanzi alle labbra rosse [ dipende...] sul fatto di dare nell'occhio. Lo sguardo si abbassa lentamente alle proprie calzature e scuote lentamente la testa [dovrei... Ma vedete certe abitudini sono difficili da estirpare. Trovete scomode le scarpe e vi sentirete quasi "nudo" senza...] sospira, volgendo lo sguardo altrove [io essendo vissuta in città, ho il problema contrario] regole e abitudini sono incarnate in lei. Arriccia il naso a quel dire [incuriosisce...?] sfarfallano le ciglia [sapete leggere e scrivere?] si domanda ora[non voglio offendervi. Anche io adoro conoscere le persone] o studiarle. Cosa fa? [mi occupo della morte. Dei cadaveri... Del ciclo della vita] un sussurro lieve, mentre la lingua scivola lungo il contorno labbra [voi? Che lavoro fate?] la domanda viene rigirata più che in maniera lecita.

16:15 [Errante - Elementale] Isidor [Giardini P.zo Reale] Permane in silenzio mentre lei scocca le sue risposte, donandole sguardi o stando seduto morbido col volto ritto avanti. Finché ella non prouncia la parola "nudo". [Ma stare nudi è bello] pronuncia, così, come se stesse parlando del tempo atmsferico. Sbatte aritmicamente le palpebre. [Almeno, a me piace..] Quindi si schiarirà la voce, passandosi la mandritta sulle labbra. [Oh, si. Leggere e scrivere. Lo so fare. Me l'hanno.. insegnato i miei genitori..] proferisce, con una certa incertezza, volgendosi direttamente al sole che ora fa capoolino fra le nubi.[Nessuna offesa] aggiunge, del tutto atono. Così torna a guardar in viso Vanessa quando lei si spiega su ciò di cui si occupa. [Davvero?] con una certa freddezza nella voce, quasi allarmato. [Cioè.. intendete..] Non potrebbe essere più serio adesso. [..voi uccidete?] Potrebbe apparire turbato. Gli occhi sono adesso decisamente schariti, d'un giallo quasi glaciale. La linea della mascella pare netta, dura, scolpita mentre vien digrignata. Resta in silenzio a fissarla, abbassando lo sguardo sull'erba che li separa. [Faccio molti lavori. Il necessario per perseguire i miei scopi. Molti] lapidario ora; ma non sgarbato o pungente. E' una voce più bassa, tinta da un misto di preoccupazione e fastidio.{Sensi Ipersvil.-Perc.Magica/Forma mezzelfo}

16:22 [Errante - Mezzelfo lv4] Vanessa_Mortis [giardini] inclina lentamente il viso verso la spalla destra, mentre lo sguardo scivola lungo le mani piene di tagli. A quell'affermazioni su l quanto sia bello essere nudi, il viso si volgerà verso l interlocutore. Non per ciò che ha detto in sé, non ne è turbata ma.. [mi ricordate un mio amico. Anche lui la pensa così] e il volto di Ezra andrà a prendere forma per qualche breve secondo dinnanzi ai suoi occhi. Lascia glissare il discorso tornando sulle abilità altrui ed annuirà [da dove venite?] domanda rimanendo in tema prima di sollevare con fare scettico il sopracciglio destro. [no. Non uccido] semplice il discorso [studio i cadaveri delle persone... Come sono morte. E cerco di capire cosa accade dopo che il soffio della vita é venuto meno. Studi di putrefazione, etc. Sono una sorta di medico] spiega ora, senza scomporsi. Ascolta il dire altrui ed annuisce [un tuttofare, quindi] non le sfugge il tono altrui ed assottiglia lo sguardo [poi.. Sinceramente... Credete davvero che se una persona fosse un mercenario verrebbe a rivelarlo con tanta facilità? Soprattutto in una città come questa?] sfarfallano le ciglia, e solleva appena le spalle [conoscere le persone é un "gioco" molto interessante ma anche difficile. In quanto, gli umani usano maschere per la maggior parte della loro vita] esprime quindi un suo pensiero, prima di inspirare nuovamente a fondo. Le labbra premono tra loro e le dita della destra saliranno ad una ciocca di capelli, giocherellandovici per qualche attimo.

16:33 [Errante - Elementale] Isidor [Giardini P.zo Reale] I di lui occhi scivolano, con una lentezza spropositata, sino ad incontrare quelli di Vanessa mentre lei si prodiga in quella spiegazione atta a dar voce ai proprio pensieri. E, altrettanto lentamente, il viso dell'elementale torna ad illuminarsi, rasserenarsi, mentre un lento e profondo sospiro esce dalla gola. Deglutisce. [Avete ragione.. un mercenario.. qui in questa città..] Si sforza di mostrare un sorriso, ma senza troppo successo: tuttavia ci prova. Ed ascolta il dire successivo, sul conoscere la gente e le maschere. [Si..] Un secondo riflessivo, ma senza distogliere gli occhi da lei. E, dopo un po', riprende a parlare..[Ciò che dice è vero. E mi aiuta invero. Sa..] Un sospiro nasale. [Non sono un granché a rapportarmi con gli altri. E'.. è anche per questo..] Alza le mani per sbatterne sonoramente i palmi contro le cosce. [..è per questo che sono qui. Sto.. imparando, ecco] E lo dice con un insolito trasporto. [Non vorrei avervi spaventata. Ma uccidere è orribile. E non tollero l'argomento.. il lavoro di cui vi occupate è senz'altro interessante e utile al mondo, ne sono certo.] Deglutisce di nuovo, annuendo. [Per rispondervi, non ho una provenienza precisa. Sono un ramingo di Aengard dalle buone intenzioni. Prendetemi così] si spiega, ora rilassando i muscoli facciali per mostrare di nuovo un accenno di sorriso. [Ci terrei a sincerarmi che non mi abbiate preso in antipatia. E' che ho a cuore certi argomenti.. scusatemi.] La sua attenzione ricade sul fiore al'orecchio di lei, e lì vi rimane, pensoso. {Sensi Ipersvil.-Perc.Magica/Forma mezzelfo}

16:43 [Errante - Mezzelfo lv4] Vanessa_Mortis [giardini] le labbra rosse e carnose si schiudono appena e la lingua fa capolino. Scivola lungo il loro contorno con lento fare, mentre le parole altrui tornano alle sue orecchia. Ascolta e leggermente sorride, un sorriso ambiguo che appare solo per una manciata di secondi. [ci saranno sicuramente..] torna quindi a volgersi e a cercare il viso altrui [sono ovunque e poi... Siamo tutti dei potenziali assassini.] la lingua scocca contro il palato [ io credo che nessuno possa affermare nulla... Almeno fino a quando non si trova nella situazione stessa. Conoscere se stessi é difficile, figuriamoci gli altri] come sempre da voce ai suoi pensieri, senza freni. Sfarfallano le ciglia, prima di tornare alle fronde degli alberi che li circondano. Il capo si abbassa di poco e si agita a destra e a sinistra [relazionarsi con gli altri non è mai semplice.] detto, ciò si alzerebbe, portando i palmi al tronco dietro di sé, e puntando i piedi a terra. Sfarfallano le ciglia tornando a Isidor [non si può andare a genio a tutti, tenetelo a mente. In più... Non prendetela come una sconfitta i n caso qualcuno possa non avere una buona reputazione di voi] scocca la lingua contro il palato[é normale] Raddrizza il Busto e le mani scivolano lungo il tessuto della gonna per sistemarlo [figuratevi. Non sono una persona che prova antipatia facilmente.] il lato destro delle labbra si solleva. Tende la mano verso l'altro, i n caso volesse alzarsi. Per aiutarlo[ se volete posso accompagnarvi a fare un giro per la città] propone quindi, prima di attendere risposta. [è.. Se amate gli animali, in locanda vi è un gatto che mi aspetta..] semplice il dire, prima di muoversi dai giardini con o senza l'altro.

16:51 [Errante - Elementale] Isidor [Giardini P.zo Reale] Come precedentemente fatto, rimane in silenzio ad ascoltare, assorbire il più possibile quelle parole e i concetti che esprimono. Risponde soltanto con cenni del capo, tenui sorrisi, movimenti delle sopracciglia. Al che accetta di buon grado l'aiuto di lei nell'alzarsi; nel mentre, la mancina rotea di lato per agguantare il proprio zaino e con un movimento fluido, una volta in piedi, lo inforca sulle spalle. Il mantello da viaggio è appallottolato al suo interno per fare consistenza, quando lo adoperava poco prima a mo' di cuscino. Dunque, iniziando a incamminarsi con lei, verbia..[Allora.. adesso siamo amici?]domanda, del tutto ingenuo, ma puro, sorridente. [Mi piace l'idea. Va bene, andiamo.] Anche se in realtà la citttà già la conosce molto bene, ma intende stare un po' più in compagnia di Vanessa. Sgranerà gli occhi al dir sul gatto, poiché molto ama gli animali; ma non dirà niente, sotto quello strano sorriso non troppo aperto che spesso viene a dipingersi sulle sue labbra. Così camminerà volentieri per le strade di Narvick in compagnia di Vanessa, finché non vorranno separarsi o andare assieme in locanda.{Sensi Ipersvil.-Perc.Magica/Forma mezzelfo}

Narvick: Porto

22:50 [Errante - Elementale] Isidor [Porto|scogli] Da qualche tempo l'elementale si è recato al porto, per poi spingersi ancor più verso la spiaggia e andare a sedersi sugli scogli. Il mantello da viaggio è ancora appallottolato dentro lo ziano appena acquistato, ora al suo fianco; la camicia bianca è aperta quanto più possibile così da rendere scoperta la base del collo e il centro del petto nella scollatura a v; le maniche sono alzate fino ai gomiti. Le gambe, fasciate dai pantaloni neri anch'essi risvoltati sino al ginocchio, ondeggiano a penzoloni dallo scoglio su cui egli siede, un poco rialzato dal livello del mare. Ha i capelli rossi raccolti in un'alta crocchia in cima al capo, dalla quale alcuni ciuffi scivolano giù. Le mani alzate davanti al viso, si sta dilettando in quella ch'è per lui un'arte di espressione molto intima e profonda: la musica, suonando un flauto. Una melodia calma, ricca, a tratti struggente, di certo che evoca uno stato riflessivo; accompagnata dallo sciabordio delle onde contro gli scogli.(Musica: www.youtube.com/watch?v=6ixhN9umyp4) {Sensi Ipersvilup.-Perc.Magica/Forma Mezzelfo}
22:50 [Errante - Elementale] Isidor usa abilità: Suonare uno strumento

22:57 [Errante - Sirenide] Yaraned [Narvick] [Porto Militare] Il rosso del tramonto fu piú vivido che mai, tutto sembra di rame ed oro. Una brezza lieve scompiglia i capelli marmorei della giovane, mentre l'acqua rinfresca la lunga estremità ramata. L’odore della salsedine le pervade le narici, il rumore dell’acqua e' una musica. Assapora l’aria ancora una volta in un bel respiro. Il sole aveva raggiunge l’orizzonte e le ombre si erano fatte sempre più lunghe. L’acqua è decorata dalla spuma bianca. L’aria si rinfresca e frizza sulla pelle, accarezzandola dolcemente. Il sole scompare completamente e lascia spazio alla notte. Gli occhi curiosi sono orientati verso l’orizzonte, oltre i confini, alla ricerca di qualcosa che non riusciva a trovare nel luogo in cui era. Le palpebre si chiudono, mentre le mani palmate si alzano verso i capelli, portandoli in avanti, giocandoci subito dopo. Le rosee labbra si aprono leggermente, consentendo alla gradevole voce di ella di venir fuori [C'è un audace marinaio, che attendo dentro al cuore, non conosco il suo nome, ma ho bisogno del suo amore. O fanciulle innamorate, venite tutte qua, l'allegro e audace marinaio, un giorno arriverà...] La candida voce suona misteriosa, giungendo al gelido buio della notte. Dalle la labbra rosee un sospiro, le iridi chiare si abbassano, verso l'estremita. Ella non ricordava con precisione quando e dove avesse sentito quella canzone, ma la memoria si aggrappava ad una soave voce femminile, che da bambina, tentava in tutti i modi di farla addormentare, cantandole questa dolce melodia. L'attenzione di lei viene catturata da una piacevole melodia, non molto distante da dove ella si trova [Uh...] il busto si gira completamente verso quel s
22:57 [Errante - Sirenide] Yaraned usa abilità: Cantare

23:04 [Errante - Elementale] Isidor [Porto|scogli] Prosegue nel suonare, le palpebre abbassate, lasciandosi accompagnare dal fruscio costante della brezza marina che agisce come una seconda musica, insostituibile e necessaria al suo prodigarsi calmo col flauto. Ma è mentre s'avvicina al termine della musica che l'udito gli permette di captare un suono, fresco: una voce conosciuta, non troppo distante, nell'atto di cantare. E' certo di conoscerla. Continua comunque suonando, sinché, con un'ultima nota, dolce, morbida, va concludendo quella melodia che esce dal profondo della sua essenza, senza pre-costruzione. Un sospiro nell'allontanare il flauto dal viso e aprire le palpebre. Così potrà, nel buio della notte, intravvedere forse una macchia chiara spiccare sulle acque; ha una vista sublime, ma comunque in assenza di luce non può fare miracoli. Ad ogni modo, intuisce di chi si tratti. Infila veloce il flauto nello zaino, per poi allungare appena il collo in avanti, stringendo gli occhi. [Yaraned?] chiama ad un moderato volume di voce. Mani e piedi aderiscono ben bene allo scoglio su cui siede, sì da permettersi di sporgersi il pià possibile senza cadere. {Sensi Ipersvilup.-Perc.Magica/Forma Mezzelfo}

23:13 [Errante - Sirenide] Yaraned [Narvick] [Porto Militare] Mentre gli occhi scrutano la figura artefice della melodia, ella riconosce il ragazzo ,subito dopo aver spostato lo sguardo sui capelli rossici di lui. Sul volto appare un sorriso goioso [Isidor!] il braccio si eleva, mentre la mano si muove velocemente, con l'intento di salutarlo [Buona sera] parla ella, immergendosi in acqua, con l'intento di nuotare nella direzione di lui. Il viso fuoriesce subito dopo, le iridi chiare si posano sulla figura maschile [Quella bellissima musica..] esprime subito, ansimando per lo sforzo compiuto, il sorriso si allarga [Eravate voi? È stupenda!] si complimenta, avvicinando il corpo nudo allo scoglio, posando i gomiti su esso, e appoggiando la testa sulle braccia pallide [Siete davvero bravo] continua a complimentarsi lei, non distogliendo lo sguardo da lui [Come mai al porto?] domanda, bramosa di risposte, spostando una ciocca di capelli marmorei lateralmente.

23:24 [Errante - Elementale] Isidor [Porto|scogli] Così ode quella voce di nuovo, per lo più chiamarlo per nome; non può che essere lei. Attende che s'avvicini andando a sistemarsi di nuovo comodamente sull'umida roccia, semplicemente seduto, le mani una sopra l'altra poggiate sulle cosce. [Buonasera] le sorride genuinamente, inarcando le sopracciglia mentre posa gli occhi ambrati sui suoi lineamenti, familiari. [L'avete sentita? Ne sono felice. Grazie, sono contento che vi piaccia. Si, sono bravo] spiega tranquillo, senza troppa inflessione tonale, annuendo. [Anche voi lo siete! Vi ho sentita cantare] Alza la mandritta all'orecchio destro, tamburellando alla sua base con l'indice. [Siamo bravi entrambi] sentenzia, posando l'attenzione sulle sue fattezze senza scomporsi. Ed abbassa la mano per riunirla alla gemella. Alla sua domanda, abbassa gli occhi sul mare al di sotto dei suoi piedi penzolanti. [Speravo di incontrarvi di nuovo] esclama piano poi, serio in viso. [L'altra volta me ne sono andato in maniera sgarbata, credo] prosegue. Un'altra pausa, ora cercando le iridi altrui nel buio. [Dovete sapere..che..] Accenna un sorriso. [..sto imparando a gestire le mie emozioni. Ecco. Non sono abituato a ricevere complimenti. E voi siete stata molto gentile a dirmi quelle cose l'altra sera. Perciò vi ringrazio] Esibisce il suo migliore sorriso, o almeno ci prova. [Come state? Avete trascorso bene il vostro tempo?] {Sensi Ipersvilup.-Perc.Magica/Forma Mezzelfo}

23:38 [Errante - Sirenide lv1] Yaraned [Narvick] [Porto Militare] Ella affondo le dita nei capelli marmorei, mentre il volto si inclina delicatamente di lato, osservando nei minimi particolari il volto di lui, le labbra si aprono leggermente [Certamente lo sentita! Aveva un tono così dolce e travolgente] le palpebre si chiudono per un istante, mentre ella tenta di memorizzare sottovoce la melodia [Non dovete ringraziarmi, è la verità!] sentenzia lei, ferma, ridendo poi all'onesta di egli sulla sua bravura. Il viso si tinge di un rosso intenso, mentre la mano va a coprire il volto imbarazzato [M-mi avete sentita? non sono così brava...] le dita cercano una ciocca di capelli biancastri, nervosamente [Davvero?] domanda, riferitasi al volerla rincontrare, le iridi si illuminano, mentre le labbra non smettono di mostrare un sorriso [Non siete stato per niente sgarbato, non preoccupatevi] lo rassicura lei, avvicinandosi ancor di più alla scogliera, così da far fuoriuscire la coda ramata [Non c'è bisogno di ringraziarmi Isidor...] il viso ritorna a colorarsi di rosso [Dico solo ciò che penso...] ella alza le spalle [Molto bene!] conferma, rispondendo alla domanda [Sono riuscita a farmi un'amica e...] ella distoglie lo sguardo dagli occhi di lui [...a capire alcune cose] ridacchia nervosa, al ricordo della confessione fatta alla ragazza [Voi invece?] le braccia si stendono, mentre il corpo della giovane si eleva e si avvicina curiosa a lui [Come avete passato il vostro tempo?] chiede a sua volta.

23:50 [Errante - Elementale] Isidor [Porto|scogli] Gli occhi miele cadono sulle di lei gote quando s'arrossano, ed egli assume un'aria quasi intenerita, nel ritrovar su di lei quella qualità, che eppure rievoca ancora curiosità in lui.[Ma certo che siete brava, cantate come.. come una sirena] Sulle prime si blocca, smettendo di respirare, come in una specie di bislacca contrazione muscolare di tutto il corpo; poi prorompe in una veloce, sguaiata risata, che poco s'accoppia al suo normale atteggiamento. Smette di ridere con un colpetto di tosse, sbattendo forte gli occhi e ricercando quelli di Yaraned. [Ah. Ottimo] dopo averla ascoltata spiegarsi su ciò che ha fatto.[Anch'io mi sono fatto un'amica. Si chiama Vanessa. E' bello avere amici, vero? Ci si scambiano consigli e opinioni molto meglio che con qualcuno che non è un amico.] Ovvio, scontato, ma forse non per lui, a giudicar dall'entusiasmo fanciullesco col quale ha appena parlato.. La osserva avvicinarsi mentre fa ondeggiare i piedi nudi avanti e indietro sopra al pelo dell'acqua. [Anche noi siamo amici?] domanda di getto, fissandole i capelli, la coda. E ritorna agli occhi. [Possiamo parlare come degli amici? Senza parole formali? Ovvero.. ciao, Yaraned, come stai?] emula un'ipotetica conversazione breve falsando di poco il tono della voce. [Così. Trovo che a questo modo sia più piacevole parlare, e anche più facile.] Le sorride di nuovo, demarcando le fossette sulle guance. {Sensi Ipersvilup.-Perc.Magica/Forma Mezzelfo}

00:06 [Errante - Sirenide lv1] Yaraned [Narvick] [Porto Militare] Il rossore svanisce, ma l'imbarazzo è ancora presente [Le sirene sono brave nel cantare e sedurre con la loro voce..] spiega, dando per scontato che egli lo sapesse già [Sei stato il primo ad avermi sentito...] confessa, ascoltando con piacere la risata di lui [Si, mi piace averne una] dice, portandosi le mani sulle spalle, sorridendo lievemente subito dopo [È stata anche la prima volta che un'amica mi ha abbracciato] la testa si inclina, mentre gli occhi chiari si incastrano nelle iridi giallastre di lui [Insomma, il significato che esprime è affetto quindi...] parla, non sapendo neanche lei con precisione a cosa si riferisca [È un gesto di amore giusto? Abbiamo parlato allungo di questo argomento] continua a spiegare, ripendando all'interessante parlare della giovane [Noi? Amici?] ella annuisce, seguendo lo sguardo di lui, distogliendo subito dopo le perle chiare, quando il giovane incrocia le iridi di lei [Certo] conferma, sorridendo [A me piace parlare con te, Isidor, potete esprimervi come più vi aggrada con me] lo chiama per nome, cercando di familiarizzare con semplicità quella nuova situazione [I vostri occhi oggi non cambiano colore?] domanda curiosamente, ricordandosi del meraviglioso modo in cui le iridi mutano.

00:18 [Errante - Elementale] Isidor [Porto|scogli] [Abbraccio?] chiede alzando un sopracciglio. Prosegue nell'ascolto delle sue parole e..[Gesto d'affetto o di amore..] Sembra perso in una memoria o una sensazione dimenticata, gli occhi alzati verso la pallida ombra della luna calante dietro la spessa coltre di nubi che oscura il cielo notturno. Le iridi si sono scurite, passando lentamente ad un azzurro tendente al blu. [E com'è?] Si umetta le labbra, socchiudendo poi gli occhi. [Non do un abbraccio da.. moltissimo tempo] dice, senza rivelare a cosa si riferisce, la voce ridotta a un filo sussurrante. Per poi cambiare argomento alla sua ultima domanda. [I miei occhi? Cosa?] li fa roteare. [Oooh.. intendi.. ] Si posa le dita della mano destra sulla suddetta guancia. [E' vero. Può essere che tu abbia notato qualche variazione nel loro colore. E' quando provo qualcosa di speciale. Quando il mio equilibrio emozionale cambia stato e dunque la mia linfa interna fa sì che...] Ma in quel momento si blocca, serrando le labbra in una linea, e sgrana un poco gli occhi, sollevando le sopracciglia. Pare che al momento non voglia aggiungere altro; si limita a guardare con un'insolita intensità Yaraned adesso, come ad attendere una sua reazione di qualche tipo. [{Sensi Ipersvilup.-Perc.Magica/Forma Mezzelfo

00:29 [Errante - Sirenide lv1] Yaraned [Narvick] [Porto Militare] [Si abbraccio] risponde ella, allungando in avanti le mani [È...una cosa che qui sulla terra fanno molto] presume, facendo scivolare le braccia lungo i fianchi [È...rassicurante..] risponde alla domanda, stringendosi poi nelle spalle [E come esser protetti da qualcuno...] continua a spiegare, osservando il ragazzo, e ascoltando dopo il suo dire [Oh capisco] dice, inclinando il capo [Hai bisogno di un abbraccio?] domanda d'impulso, imbarazzandosi subito dopo [C-cioe' siamo amici, quindi...] decide di non continuare la frase, nervosa [Oh, ma è fantastico!] si complimenta, rimanendo poi in silenzio ascoltando il dire di lui [che...] le iridi di posano sugli occhi di lui incuriosita, il viso si inclina , mentre la mano palmata si posa delicatamente sul collo. Le labbra rosate sono socchiuse, mentre il viso e rilassato.

00:46 [Errante - Elementale] Isidor [Porto|scogli] La voce gli ritorna scricchiolante, emergendo dalla gola, le labbra socchiuse. E con voce rinnovata ricomincia a parlare, piano piano.. protendendo le mani in avanti. [Non ho detto niente di sbagliato?] cercando l'altrui attenzione. Da blu notte le riidi torneranno lievemente verso un azzurro..[Io.. semplicemente non voglio spaventare nessuno] Dopo di che, con un profondo sospiro, ripenserà al dire precedente della sirena e, in stato leggermente confusionario, produrrà un altro sospiro. [Se è rassicurante.. e.. protettivo..] Fa quindi per scendere dallo scoglio. Non sa se lì l'acqua è troppo profonda, ma comunque allunga i piedi e raggiunge l'acqua; con un tonfo e numerosi schizzi si ritrova, senza troppo star a pensarci su, a mollo in mare fino ad altezza dell'ombelico. La camicia bianca subito diventa aderente al corpo, bagnandosi in buona parte per i getti sollevati; i capelli si sciolgono dalla crocchia cadendo tutti disordinati su un lato del corpo, inzuppandosi un po' anch'essi. Così alza, un po' impacciato, le mani.[Un abbraccio?] Se l'altra glielo permetterà, andrà quindi a sfiorarle le spalle, poi, infilando le braccia nei suoi capelli candidi, unirà le proprie mani poggiandole sul retro del collo altrui, con una presa forse troppo salda e senza curarsi affatto di quanto le sia vicina o addosso; il viso va alla destra di quello della sirena, il mento che le sfiora la spalla. E mormorando pianissimo, le dirà vicino all'orecchio.. [Io non sono un mezzelfo, Yaraned. Sono un elementale. Non dirlo a nessuno, però, per favore. Ma a te voglio dirlo. Non so perché.] E così resta immobile.{Sensi Ipersvilup.-Perc.Magica/Forma Mezzelfo}

00:58 [Errante - Sirenide lv1] Yaraned [Narvick] [Porto Militare] Il tempo scorre letamente. Troppo. Perché quello sguardo così intenso? Ella non lo sa, ma non può far ammeno di osservare quegli occhi giallastri, aspettando qualche minimo cambiamento di colore. Le labbra carnose si aprono leggermente, con l'intento di proferire parola, ma qualcosa le blocca, fermandole all'istante, richiudendole subito dopo [Isidor...] lo sguardo si fa dolce al dire di lui, non sa come consolarlo, vorrebbe aggiungere qualcosa, ma la ragione le dice di non fare altro. Le braccia pallide si allungano aspettando ed osservando la figura avvicinarsi. Quando egli si posiziona davanti a lei, ella si avvicina,stringendosi a lui, posando le mani palmate sulla schiena del ragazzo, e la guancia destra sulla sua spalla. Il silenzio pervade, e l'unica voce che lo rompe e quella del giovane, che confessa la sua vera natura [Non lo dirò a nessuno, promesso] la mano stringe la camicia di lui, mentre il volto scivola, posizionandosi davanti agli occhi giallastri del compagno [Puoi dirmi tutto quello che ti senti di dire, sono qui apposta] sul volto, un sorriso, seducente e tenero, mentre le iridi si illuminano [Scusami, ti sei bagnato...] lo sguardo si abbassa verso la camicia ormai zuppa di lui, le gote si arrosiscono, mentre il viso vaga imbarazzato.

01:11 [Errante - Elementale] Isidor [Porto|scogli] Quel contatto lo assapora interamente, sia prima sia dopo aver proferito quella silente confessione al di lei orecchio; perché profonda e ricca è a miscela di sensazioni che ora accendono dal di dentro l'essenza dell'elementale. Reminescenze di genitori di una vita passata ormai dimenticata, un'assenza troppo prolungata di contatto fisico, e poi quelle assurde sensazioni che sperimenta quando vede la sirena arrossire. Cosa vuol dire? Non gl'importa.. vuole solo starsene lì il più a lungo possibile abbracciato a lei, mentre la sua linfa elementale pare diventar come effervescente: che sensazione sublime. Ora l'altra si discosta, quindi lui si limita a guardarla negli occhi; Yaraned potrà vedere che quelli di lui sono di un verde intenso adesso, smeraldo come quello del cuore d'una foresta. [Non sei spaventata?] dice subito, ignorando del tutto il suo appunto sull'essersi bagnato. [Io credevo che la gente si sarebbe spaventata, se avessi rivelato la mia natura] Permane a guardarla negli occhi così da vicino, senza forma di timore o timidezza; anzi, è come se dovesse spalancare ulteriormente gli occhi per reggere quella vicinanza, come a voler cogliere ogni suo singolo dettaglio ora che può guardarla così. Così spunta un sorriso sulle sue labbra, le mani ancora poggiate sulle altrui spalle. [Hai dei bei capelli. Ma te l'ho già detto, credo] sentenzia con una velocità e semplicità incredibile, quasi atono. [E anche gli occhi. Anche se i tuoi però non cambiano colore.. ma sono belli lo stesso] Parole piene d'innocenza, ma anche di sincerità, e forse.. una specie di commozione? Ed un pelo d'ironia.{Sensi Ipersvilup.-Perc.Magica/Forma Mezzelfo}

01:23 [Errante - Sirenide lv1] Yaraned [Narvick] [Porto Militare] [Spaventata?] ella lo guarda sorpresa, inclinando il capo [Perché dovrei?] le iridi vagano, prima si soffermano sui capelli rossici di lui, poi sugli occhi, che per goia di ella, cambiano colore. Sul volto non compare nessun sorriso ,anzi, la giovane pare amaliata da quel colore così intenso, quasi senza parole [Non ho paura di ciò che sei] continua [Le persone devono accettarti così] questa volta ella sorride, continuando ad osservare le iridi di lui, avvicinando di poco il capo [E-eh...] il viso si avvicina al petto di lui, nascondendo il volto per l'imbarazzo, interrompendo alle iridi chiare il contatto con gli occhi di lui [G-grazie...] sussurra agitata [I miei occhi? ma sono così semplici...] le palpebre si chiudono, mentre il volto si rilassa contro di lui [Anche i miei capelli, non sono niente di che...] commenta, rimanendo poi in silenzio.

01:36 [Errante - Elementale] Isidor [Porto|scogli] Non sbatte nemmeno le palpebre, nel guardare e ascoltare la sirena. E prende una profonda inspirazione, quando gli vien detto che dovrebbero accettarlo per com'è. Impalato, le sopracciglia quasi corrucciate in segno di lieve shock, abbassa il mento poi, lasciando che ella posi il capo sul suo petto e vi affondi il viso. Istintivamente, alza entrambe le mani e le posa sul suo capo, e le lascia lì, ferme, deglutendo. La sua faccia ora sembra un puzzle di pensieri contrastanti che fanno a lotta per rimanere uno il più a lungo dell'altro, ma fortunatamente ella non potrà saperlo. Sinché i lineamenti si placano, con un lungo sospiro, mentre gli occhi si stringono forte. E tenterà di andare a fare una carezza con la mano destra sugli altrui capelli. [Sono bianchi come la neve.] E dopo una pausa, andando ad addolcire lo sguardo che vaga ora sul mare intorno a loro.. [Mi ricordano qualcosa di puro e candido, come la neve d'inverno che viene a posarsi su di me quando sonnecchio nei boschi.. oppure come vetro. Fragile, ma bellissimo, come il ghiaccio. Come una perla di vetro negli abissi marini. I tuoi occhi. Credo.] Un'altra pausa. [Quindi sono belli. Si] come a sottolineare un concetto che va per forza esaltato, probabilmente sarebbe da stupidi non farlo! [Tu hai mai visto una perla marina? Io no.Ma immagino sia magnifica]sentenzia, cambiando drasticamente argomento, ma continuando ad assestarle delicate e lunghe carezze con la mandritta sui capelli; la mancina invece cerca la sua schiena, e lì si ferma, cingendola con morbidezza. [Hai sonno? .. o meglio... tu dormi di notte?]{Sensi Ipersvilup.-Perc.Magica/Forma Mezzelfo}

01:49 [Errante - Sirenide lv1] Yaraned [Narvick] [Porto Militare] Il dire dell'Elementale la culla dolcemente, intanto che ella arrosisce ai complimenti di lui [Ti ringrazio] sussurra, gli occhi ancora chiusi [Mai nessuno mi ha resa così bella a parole] continua, sorridendo in risposta alle carezze di lui [Si, ho visto tante perle marine, sono meravigliose...] risponde poi [Sai, io non ho mai visto una foresta] confessa, un poco dispiaciuta [Ho il presentimento però che sia qualcosa di unico e rilassante] spiega, con tono goioso [Come te] confessa, stringendosi di più a lui [Solo un po'] ridacchia, risponde alla domanda [Di solito, quando sono stanca, tramuto la mia coda in gambe e vado alla ricerca di una locanda dove passare la notte] la punta dell'estremita risale in superfice [Ma la maggior parte delle volte riposo in spiaggia] lo sguardo si alza lievemente [Voi?] chiede [siete stanco?]

02:00 [Errante - Elementale] Isidor [Porto|scogli] Va sempre più rilassandosi, mentre ascolta le sue parole. [Mhh. no] risponde infine. [Io non dormo. Non ho mai sonno, né bisogno di dormire. Se lo faccio è solo per entrare in meditazione profonda, rilassare il corpo, gli occhi.. i pensieri..] si spiega, ora con tono vago e assai calmo, continuando con quei gesti di premura che lo fanno stare così bene, e che sta provando per la prima volta. E' questo quindi, forse, ciò che prova quando si innamora? Non può saperlo, ma è probabile. E' bello. E strano. E.. come descriverlo? La mente sopraffina dell'elementale macina questi pensieri mentre, al contempo, seguita a rispondere e carezzare Yaraned.. [Ma se vuoi possiamo andare in locanda, ti accompagno. Oppure possiamo stare qui sulla spiaggia.. troviamo un posto tranquillo e guardiamo il cielo, ascoltiamo il mare.. lo sai che la sabbia è un insieme di milioni e milioni di microscopici cristalli di tutti i colori possibili? Possiamo guardare anche la sabbia.] Si dilunga, anche con un certo interesse e leggero entusiasmo, su quell'argomento, essendo proprio "il suo campo". [Si è alzato un po' di vento quindi forse è meglio che sia riparato.. e quando hai sonno puoi addormentarti. Io starò lì vicino a te, e controllerò che non venga nessuno a importunarti. Così vedo anche come dorme una sirena] conclude così il discorso, con un lieve sorriso, inarcando le sopracciglia. Qualunque cosa ella decida di fare, lui la asseconderà: non può separarsi da lei ormai, non fino a quando non sorgerà un nuovo sole. Non ha minimamente idea del perché, sa solo che è questo quel che vuol fare. {Sensi Ipersvilup.-Perc.Magica/Forma Mezzelfo}

02:11 [Errante - Sirenide lv1] Yaraned [Narvick] [Porto Militare] [Oh!] interessata ella ascolta il suo dire, annuendo subito dopo [Possiamo rimanere qui, noi sirenidi siamo immuni al freddo] spiega, sorridendo subito dopo [Davvero? Non lo sapevo!] confessa ella, riferitasi alla sabbia, nessuno glielo aveva mai spiegato. [Così mi sento protetta...] sussurra, dopo aver ascoltato il dire di lui, sorridendo goiosamente alle sue parole [anche se non credo sarà così interessante guardarmi dormire] ella ridacchia, socchiudendo subito dopo gli occhi [Buonanotte Isidor] il viso si rilassa, le labbra si socchiudono. I capelli scivolano davanti al viso, mentre la coda si rilassa lentamente. Ella rimarra' lì con lui, sentendosi protteta e al sicuro, lontana dai cattivi pensieri, fin quando, il mattino seguente, entrambi decideranno cosa fare.

Ritorno a Narvick

12:19 [Errante - Elementale] Isidor [Fuori città-verso sud] Ben lungi dalle mura di cinta di Narvick, l'elementale in forma mezzelfica cammina con passo posato e calmo nel mezzo di alcuni cespugli. Il capo è chino verso il basso, intento a scrutare il terreno; i capelli rosso scuro, smossi dalla brezza e impreziositi di treccine, cadono sparpagliati, celandone i lineamenti. Il torso è nudo, mentre le gambe sono coperte da neri pantaloni con un cinturone: nulla ai piedi. La mano sinistra regge uno zaino in pelle. (Innate attive/forma mezzelfo)
Isidor ha cercato delle erbe, trovando solo erbacce

12:23 [Errante - Elementale] Isidor [Fuori città-verso sud] Nulla sembra giungere dal grembo della Grande Madre, perciò con un lungo sospiro sereno alza il viso, gli occhi s'assottigliano ed egli volge lo sguardo ambrato alla città in lontananza, mentre la mano destra sale a portarsi dietro l'orecchio i capelli e la punta della lingua esce a inumidire le labbra. Il petto nudo si alza e abbassa appena, il respiro impercettibile così come pure il suono. Poi con un gesto secco alza lo zaino e lo inforca sulle spalle, compiendo un balzetto sul posto. (Innate attive/forma mezzelfo)

12:30 [Errante - Elementale] Isidor [Fuori città-verso sud] Continuando a camminare con tutta calma in quel placido ambiente selvatico, sotto il sole limpido inizia ad emettere un canto: forte, gioioso, entusiasta. [♪Sotto la Luna e sotto le stelle.. dai nordici lidi andò vagabondando♫.. per meravigliosi sentieri incantati.. sino ad un mondo al di là dei mortali♪] E la bocca è piegata in un sorriso nell'aprirsi per vocalizzare.(Innate attive/forma mezzelfo)
12:31 [Errante - Elementale] Isidor usa abilità: Cantare

12:34 [Errante - Elementale] Isidor [Fuori città-verso sud] [♫Dal gelido tormento dello stretto ghiaccio.. ove l'ombra ricopre le colline glaciali.. dalle fiamme ed il fuoco di antri arroventati♪..] Piega il capo ogni qual volta nelle vicinanze pare presentarsi un animale che scorrazza, svolazza, fa capolino tra le fronde: e lui prontamente gli ammicca, inarcando le sopracciglia, senza interrompere il canto. Anzhe se si tratta solo del vento che fa stormire le chiome o il manto erboso. [♪Egli fuggì via e ancor vagando.. su acque cupe e su laghi fatali♫..](Innate attive/forma mezzelfo)

12:39 [Errante - Elementale] Isidor [Fuori città-verso sud] Arrestandosi d'improvviso su due piedi, i pollici delle mani infilati nelle bretelle dello zaino davanti alle spalle, serra le labbra e si condece un attimo per scrutare Narvick, ora che si trova più prossimo alle sue alte mura. Ne aveva dimenticato lo splendore e la maestosità, nonostante si tratti di opera artificiale. [♪Giunse infine un giorno alla Notte del Nulla... e vi s'inoltrò e non vide mai tracce.. di rive, di spiagge, di luci o di rocce.♫] Pronunzia ora cantando, con tono quasi pensoso. Riprende poi il passo, corrucciando le labbra e alzando un sopracciglio. S'appresta a fare ritorno in quel grande e affollato centro di ritrovo per così tante specie senzienti... (Innate attive/forma mezzelfo)

12:42 [Errante - Elementale] Isidor [Fuori città-verso sud] Poco prima di giungere in vista delle guardie che presiedono i cancelli della città, si ferma ai piedi di un ulivo e lì smonta lo zaino dal dorso nudo. Posandolo in terra fra l'erba, lo apre e sfila dal suo interno la camicia bianca di cotone: è un po' spiegazzata, ma lui non ci bada affatto. La alza davanti a sé, la scrolla un poco e se la infila con far sbrigativo. Qualche colpetto qui e là. Rimette lo zaino in spala e, dopo un ultimo sguardo al grande radioso sole in cielo, con un velo di riso silenzioso sulle labbra carnose egli riprende a camminare, immettendosi sul sentiero principale che lo condurrà alla cittadina.(Innate attive/forma mezzelfo)

Alla spiaggia di Narvick

21:16 [Errante - Sirenide lv2] Yaraned [Narvick] [Molo alto] Le iridi sono ancora tristemente puntate verso il mare, il pensiero vaga, solitario, verso quei ricordi ancor vividi nella mente di lei. Le mani palmate vengono passate sugli occhi, cacciando via le poche lascime che lei stessa siera ripromessa di non dare [Va tutto bene, va tutto bene!] esclama poi, scuotendo velocemente ilcapo, mostrando alla distesa azzurra un lieve sorriso [Ora sto meglio] conferma a lui, alla sua casa, mentre la coda ramata si muove con destrezza dentro l'acqua, disegnando piccoli cerchi inregolari sulla superice. I capelli marmore sono umidi, pallidi alla luce fievole della luna, lughi fin sotto le spalle; il viso al momento è rilassato se pur visibilmente rosso per via delle lacrime spreccate, data la profonda discussione con l'amico poco prima.
21:21 [Errante - Elementale lv1] Isidor [Porto|spiaggia] L'ambiente cittadino l'ha, come al solito, reso meno loquace di quanto già non sia. Aggiratosi per le vie di Narvick senza una meta precisa, cercando di decifrare gli innumerevoli volti che incrociava, è passato un paio di volte davanti alla locanda per ignorare in entrambe le occasioni l'impulso immotivato di entrarvi. Così, mentre il sole va calando, ora s'è avvicinato alla zona portuale: per lo meno lì il mare la fa da padrone, più o meno. Camminando sempre più da presso ai moli, infine ha infilato uno di questi, mentre un piacevole ricordo di una notte passata viene a salutarlo seppur senza lasciare traccia sul suo volto. Indossa camicia bianca e neri pantaloni di cotone, spiegazzati ma puliti, ed uno zaino in pelle sulle spalle. I capelli rossi sono legati in una coda alta. Con un balzo scende giù dal molo e, sprofondando coi piedi nudi nella sabbia, comincia a camminare su di essa scalciando un poco. Sarà allora che, posando pigramente gli occhi sui dintorni, intravedrà quella pallida e candida figura a lui ormai già cara: non se l'è dimenticata, nonostante il lungo periodo di lontananza da Narvick. Un sospiro sfugge dalle sue labbra, impercettibile; aggrottando la fronte, piega nella sua direzione: la luce non è più molta, eppure è riuscito a intuire che la sirena non è proprio di buonumore usufruendo della sua ottima vista. [Yaraned, sei tu?] chiama a mezza voce, alzando un braccio in segno di saluto.(Innate attive/Forma mezzelfo)
21:24 [Creatura degli Abissi - Sirenide lv4] Yrel [Spiaggia] [Forma Umana/Innate: Visione Crepuscolare e Resistenza al Freddo] questa fase di Omhios comincia a volgere verso la propria metà, quando la Luna ha già volto verso la più crescente sfera. Cio' pare allietare il Tritone ed infondergli, in qualche parte dell'occhio e del cuore, in un balugino luminoso, una certa serenità, associando quella particolare giuntura planetaria, più esotericamente, ad un momento propizio per le più ammalianti e seducenti magie. Ma in umane membra sceglie, nel momento attuale, d'aggirarsi, indossando una camicia candida, audacemente scollata sullo scuro petto ed in netto contrasto con la brunezza generale dell'aspetto. Al di sopra di questa, presenta una giacchina in lino leggero color sabbia, dai risvolti d'un blu violaceo, indi delle braghe d'uno scuro color castagna, mentre di tonalità più chiara sono le scarpe da marinaio, di lucida foggia, che reca ai piedi. Un intreccio di fili argento e oro impreziosisce l'anulare, con un unico diamante incastonato al suo centro, mentre in prossimità della suddetta scollatura del petto é adagiata un'acquamarina di vivida sfumatura. Alto, slanciato, giovane, gli occhi ambra sono vitali ma anche velati di trasogno, i capelli folti, lo zigomo alto e le seriche labbra. S'avvicina alla spiaggia, togliendosi la giacca e portandola sul gomito, quando con l'altra mano stringerebbe allora le scarpe sfilate, godendo del piacere dell'umida sabbia sotto i piedi. Il candido astro rispecchia il proprio splendido e sfavillante volto sullo specchio d'acqua dell'oceano, e il Nereide si mette ora a sedere sulla rena, allungando appena una mano per esaminare una piccola macchia vegetativa, semmai avesse trovato qualche erba. Poi osserva l'orizzonte, in tutta semplicità. Ma l'orecchio lievemente puntuto degli Elfi del Mare ode d'un tratto un leggero singhiozzo, individuando in quella stessa direzione l'ittica sembianza di Yaraned. Quasi nello stesso istante, s'avverte anche dell'approssimarsi d'un Mezzo
Yrel ha cercato delle erbe, trovando qualcosa di interessante
21:31 [Errante - Sirenide lv2] Yaraned [Narvick] [Spiaggia] Ella continua a singhiozzare se pur il consenso le implora di smettere [Ora basta!] la voce si alza se pur il tono tenta di diventar ostile,cosa che non riesce data la fragilità di ella. L'intera figura, d'improvviso, si volta al sentir di quella voce così familiare quanto tanto aspettata. Le iridi chiare si soffermano sulla figura di lui, illuminandosi al riconoscibile color rosso dei capelli [Isidor?] lo chiama, accorgendosi poco dopo che è proprio lui. Le gote si tingono di rosse nel frattempo che ella tenta di cacciar va le lacrime, tremando leggermente per l'emozione [Ehi!] tenta di ricambiare il saluto in maniera vivace, alzando la man palmata in segno di saluto, com'è solita fare [Come stai?] inizia con le domande [Dove eri?Ti sei divertito? Sei diventato più alto?] Il capo si inclina nel mentre che la coda continua a battere in maniera nervosa sulla superfice dell'acqua, non per tristezza sta volta. Le iridi subito dopo, intravedono un'altra figura sedersi sul bordo della riva [Yrel!] con entusiasmo, ella saluta anche lui, rivolgendo quel goioso saluto dalla parte del parirazza.
21:40 [Errante - Elementale lv1] Isidor [Porto|spiaggia] [Ciao] la saluta col solito tono piuttosto piatto. Ma per chi l'ha visto più di una volta, potrà notare una sorta di eccitazione sottopelle marcata dal suo sorriso stirato e gli occhi sgranati. Accelerando il passo, giunge sino al bagnasciuga e lì immerge senza remora i piedi nudi in acqua, finché questa non gli arriva alle ginocchia sicché possa ammirare la sirena da vicino. [Sto molto bene] risponde sincero, guardando prima il proprio riflesso sulle onde, poi quello di Yaraned: infine lei. [Sono sparito. Perdonami. Avevo impellente bisogno di tornare a casa, nella foresta. Avrei dovuto avvisare] si spiega con calma. Si umetta le labbra, sospirando. [Divertito, non saprei. Ma mi è capitato spesso di pensare a te!] e, piegando le labbra in un sorriso, mostra due fossette sulle gote. [Alto? No] aggiunge lapidario. [Credo di essere uguale. Tu? Ti vedo.. ti vedo triste, Yaraned. Cosa ti è accaduto?] Il tono di voce ora increspato da una forma di tristezza, o forse una specie di dubbio mosso da empatia. Fa un altro passo in acqua, quand'ecco notare e udire la presenza di un umano poco distante: verso di lui uno sguardo e l'intento di carpirne l'aspetto. [Lieta sera] lo saluta brevemente, per poi riportare le ambrate iridi sul di lei aspetto: stranamente, il respiro dell'elementale appare più marcato del normale. la porzione glabra di petto nudo visibile attraverso la scollatura della camicia si alza e abbassa visibilmente.(Innate attive/Forma mezzelfo)
21:47 [Creatura degli Abissi - Sirenide lv4] Yrel [Spiaggia] [Forma Umana/Innate: Visione Crepuscolare e Resistenza al Freddo] La Sirena, in cui furtivi istanti a seguire, pare rasserenata dal sopraggiungere del rosso Mezzelfo, cosi' che anche il Tritone distende lo sguardo e ricambia audacemente il saluto [Che buffo, ci alterniamo...] e con cio', fa riferimento al fatto che ogni qual volta il Tritone fosse in più umane spoglie, la Sirena era invece in quelle marine, e viceversa. Pronunzia quella singola frase in un tono nitido e un po' cantilenante, quando ripone le scarpe sulla sabbia come anche la camicia, nonché una borsa in cuoio un po' voluminosa, dalla quale estrae una pipa, dopo avervi assicurato gli strani residui d'argento in polvere appena trovati, in un mucchietto tra le sabbie. Riempie l'incavo dello strumento d'apposita erba, indi, sfregando due focaie, ne accende le braci. Se la porta alle seriche labbra, esalandone un unico tiro, già rilasciato andare nell'aire lievemente smosso in una nuvoletta concentrica. L'attenzione, dopo quegli effimeri gesti, ritorna sui due. Ode le repliche del Mezzo, e pare rivolgergli un primo interessante sguardo, poiché i suoi simili gli erano spesso risultati, apparentemente, più avvezzi alla frequentazione dei centri urbani che delle radure, come facessero piuttosto gli Elfi Silvani [Anche a voi] rimanda dunque ad Egli, se non anche lo sguardo si posa sul crine cremisi dello stesso, e un ammicco di piacevolezza non gli sfuggirebbe allora alle labbra, se non anche all'iride. Ma l'attenzione di costui si riporta rapidamente su Yaraned, anche circa lo stato di codesta, cosi che il Nereide, fattosi allora più discreto per lasciare spazio ai due di concedersi anche la propria intimità in merito, si limita a continuare a fumare, d'altrettanto e visibile vivo gusto, assentandosi temporaneamente con la mente, ché lo sguardo anche ritorna appena a vagare verso il lontano filo dell'orizzonte, dove l'irresistibile quanto incauta silhouette d'un Naviro si staglia prodigiosamente
21:55 [Errante - Sirenide lv2] Yaraned [Narvick] [Spiaggia] La tranquillita inizia piano piano a scomparire venendo completamente annulata dall'avvicinamento di lui [Son contenta] dice, riferitasi al fatto che egli stesse bene; le guance non smettono di bruciare, mentre la coda continua a muoversi autonomamente [Non scusarti, e un bene avvolte ritornar a casa] scuote il capo sorridendo poco dopo al compagno, tentando di rassicurarlo [P-pensate a me?] ripete poi balbettando, le mani palmate si alzano verso il viso coprendolo cparzialmente, mostrando al giovine solo gli occhi chiare [Che stai dicendo..] subito dopo una risata nervosa seguita da un fugace sguardo [Anche per me è stato lo stesso] confessa poi, quasi in un sussurro, non distogliendo lo sguardo da lui, incorciando goiosamente le tanto amabili iridi giallastre da lei sempre piacciute [Triste? oh bhe...] la frase si spezza, mentre le braccia lentamente cadono lungo i fianchi [Isidor io volevo dirti una cosa, riguardo...] la frase questa volta viene interrota dall'avvicinarsi del parirazza che subito fa sorridere di goia la fanciulla, rendendola più serena [Yrel, compagno mio] la figura si lei si volta verso quest'utimo, osservandone in silenzio le fattezze [Avete ragione] ridacchia subito dopo, avvicinando l'estremita ramata a lei [Voi come state?Vi ricordo che mi spetta un gran viaggio insieme a voi!] si ricorda poi, sorridendo al Tritone. Le braccia coperte dal velluto nero si inalzzano verso i capelli, raccogliendoli celocemente in una disordinata treccia, che piano piano cade sulla spalla nuda di lei.
22:05 [Errante - Elementale lv1] Isidor [Porto|spiaggia] [Ma certo!]conferma annuendo. [Beh, non solo a te, a molte cose, mi piace pensare a moltissime cose. Proprio tante. Però anche a te, spesso. Ed era piacevole] si dilunga, come stesse descrivendo i colori di un quadro. Incapace di staccare gli occhi dal suo viso mentre lei avvampa, allunga il collo e fa un altro passo: ma il fondale lì lo tradisce, minacciandolo di farlo sprofondare troppo in acqua. Perciò fa un passo indietro, con aria indispettita verso l'onda che s'approssima. Ascolta il seguente dire di lei e..[Cosa? Cosa volevi dirmi?] ora assai curioso. Ha ben notato che Yaraned porta con sé oggetti che in passato non aveva, ma pare non darvi peso: tutta la sua attenzione pende sul filo invisibile della risposta che attende di ricevere. Ma ora volta il capo di lato verso l'umano, ascoltando la conversazione con quella nuova conoscenza. [Mi chiamo Isidor] si presenta ad Yrel con un mezzinchino, quando sarebbe calato il silenzio fra i due sirenidi.[Non voglio sembrare scortese, dunque credo sia opportuno dire adesso il mio nome] continua con un placido sorriso. [Vi conoscete?] domanda facendo rimbalzare le iridi d'ambra dall'uno all'altra, un leggero entusiasmo ad animarlo. [Ah, bene, bene. Anche a me piace viaggiare] ora borbotta fra sé, in tono più basso per lasciarli conversare, mentre la gamba destra si muove come a scalciare dolcemente l'acqua salata imbrunita dalla notte ch'è rapidamente incalzata.(Innate attive/Forma mezzelfo)
22:21 [Creatura degli Abissi - Sirenide lv4] Yrel [Spiaggia] [Forma Umana/Innate: Visione Crepuscolare e Resistenza al Freddo] come detto, il Tritone era riuscito ad assentarsi mentalmente, come mai avrebbe potuto evitarlo, d'altronde, che come egualmente detto il Naviro si trascina pigramente a qualche centinaio di lega, e un bagliore vagamente sinistro, simile ad una verticale lama, o addirittura in una forma che ricordi una marina stella, pare stagliarsi in qualche recondito antro della castana pupilla. Si ridesta quando ode nuovamente la Sirena, sempre entusiasticamente, rivolgersi a lui, e per speciale empatia di cui fosse mai dotato, riesce chiaramente a rispondere sugli stessi toni, come se cio' che é stato appena narrato circa l'imbarcazione non si fosse mai verificato [Sai, puoi darmi del Tu, davvero] sorride il Sirenide, che proprio non pare farcela ad utilizzare le più altisonanti formule con creature che sapesse libere e in qualche modo selvagge al pari della di lui, anche, indole, seppur smorzata da un qualche più ambigua forma di dualità, quando si trovasse sui due piedi [E certamente, nemmeno io ho dimenticato, anzi, pensavo già ad un itinerario] cantilena [Sto discretamente, a proposito. E tu, invece?] memore dell'afflizione che l'avesse recentemente colpita, come da lei stessa indicatogli, prima che l'attenzione si risposti sul Mezzelfico giovane, ricambiando la di lui premura nel presentarsi [Sono Yrel, e avete davvero un bel nome] osserva, con qualche languore del tono [Si, io e Yaraned ci siamo conosciuti di recente, proprio su questa stessa costa] afferma quando, intenerito, da bravo Devoto di Leira quale fosse, non puo' stavolta non carpire gli scambi tra i due, al ché... annuncia quanto segue [Non per il Mare, forse?] retoricamente, non essendo egli, visibilmente, un Sirenide e, a quanto paresse, altresi più affine alla terrestre dimensione. Se non anche, nota forse una lieve apprensione ad una prima ondata d'acqua [Ti piacerebbe visitare il fondale?] gli domanda allora, infine.
22:32 [Errante - Sirenide lv2] Yaraned [Narvick] [Spiaggia] Ella annuisce al dire di lui sul fatto di aver pensato a molte cose oltre che a lei [Oh, certo] ella sorride nervosamente tirandosi uno schiaffo immagnario con la mente, cosa andava a pensare? Che sciocca. Ella nota l'avvicinarsi di lui che, purtroppo, non avviene più di tanto data la pericolosita' della posizione di lui; velocemente ella distoglie lo sguardo da lui ancor più timida, perchè era particolarmente nervosa in quel momento? E perchè la fantasia andava a girovagare? Non sapeva spiegarselo. Le labbra si serrano completamente quando egli la incita a continuare il discorso [Più tardi] gli sussurra velocemente, avvicinandosi un poco per non farsi sentire dal parirazza non per cattiveria, ma non voleva rivelare i suoi problemi così superficialmente [Oh si, posso definirlo un amico almeno da parte mia] risponde ella alla domanda del rosso, rimanendone per qualche momento amaliata dalla figura fin quando Yrel non la riposta coi piedi per terra. Ella poi rimarrà in silenzio lasciando ai due il tempo di scambiar i propri nomi [Oh si scusa, l'abitudine] sorride al sirenide annuendo vivacemente al dire di lui, tentando di toccare poi con la coda la gamba del rosso, intenzionalmente [Sul serio! Non vedo l'ora!] annuncia con entusiasmo lasciando la fatidica domanda all'ultimo [Ci sono stanti giorni migliori, ma si tira avanti] dice solamente, portando un ciuffo chiaro dietro l'orecchio, distogliendo lo sguaro, non ben sicura di ciò che detto. Ed ecco che il rossore ritorna, questa volta però, per colpa del Sirenide che forse, ha capito fin troppo [Yrel!] lo richiama timidamente, rivolgendoli uno sguardo d'intesa, accenando lievemente ad Isidor, per poi tonar 'Normale', se così si può dire [I fondali?Certamente] il tono si alza un pò troppo per via della goia [Scusate] dice poi, timidamente ad entrambi.
22:41 [Errante - Elementale lv1] Isidor [Porto|spiaggia] Osserva attentamente Yrel mentr'egli si spiega, quanto meglio può nel buio ormai pesante: ma non dovrebbero essere tutti e tre troppo lontani gli uni dagli altri. Ad ogni modo, i suoi occhi son più che buoni.[Vi ringrazio. Anche a me piace] risponde al complimento piegando il capo, piuttosto serio, ma estremamente cordiale.[Anche il vostro a me piace.Breve, incisivo]Arricciando il naso, dona uno sguardo alla sirena, poi torna su Yrel.[Fondale? Intendete.. là sotto?] Non capendo se parla con lui o no, le sopracciglia pesantemente inarcate, l'indice destro è proteso di fianco ad indicare il marino abisso verso l'orizzonte.[No] pronuncia, secco.[No, non direi] aggiunge, come a correggersi, addolcito.[Almeno non al momento.Prediligo la solida terra sotto i piedi.. non so se mi spiego] annuncia a mo' di battuta, anche se il tono ironico è leggermente sforzato.Con la mancina si scioglie i capelli, che si aprono a largo ventaglio disordinato cadendo sino a sfiorare i fianchi e i glutei; sono pieni di piccole trecce fatte con steli d'erba. [Yaraned.. sei strana. Cosa ti è successo?] Sbatte a raffica le palpebre fissando ora la sirena, avendone ascoltato le parole e osservato i modi. Guarda l'apparente umano, poi di nuovo ella, e nuovamente, in silenzio, si dibatte intimamente, incapace di comprendere. Aggrotta le sopracciglia e cerca di avvicinarsi ancora a Yaraned, ora evitando la zona dove prima aveva rischiato di cadere. [Puoi dirmi quello che vuoi..] Cerca il suo perlaceo sguardo, mentre le proprie iridi mutano verso un verde acqua. Sul viso, una serietà importante. [Così come tu hai detto a me quella sera..] Ora la voce è solo un sussurro, il corpo proteso il più possibile verso di lei. Allunga un braccio: vorrebbe sfiorarla, un guizzo mentale che diventa moto quasi involontario, ma non può arrivarci, non da lì.(Innate attive/Forma mezzelfo)
22:53 [Creatura degli Abissi - Sirenide lv4] Yrel [Spiaggia] [Forma Umana/Innate: Visione Crepuscolare e Resistenza al Freddo] in un primo momento osserva Yaraned, e pare allora scusarsi di una forse incauta indiscrezione da parte propria, perlomeno, cio' gli si leggerebbe forse in volto, fattosi più umile e modesto. Quanto a Isidor, che osserva sempre dalla stessa posizione, seduto sull'umida rena [Ti ringrazio] sorride [e comprendo, a ciascuno la propria dimensione. Pensavo soltanto che potesse, magari, farvi piacere conoscere maggiormente quella della vostra amica] sorride, con un ulteriore sguardo a questa, cercando ancora forse di capire se quanto stesse proponendo potesse mai risultare gradita cosa ad entrambi, mutualmente [Conosco un incantesimo in grado di concedervelo] svela allora, infine, senza troppo visibili remore nel tono. Torna ad osservare il naviro che si é notevolmente scostato più verso Occidente, ma i venti non eccessivi non parevano potergli consentire più rapido spostamento. E questo, sempre per evitare di carpire, nuovamente e involontariamente, più intimi brani di discorso tra i due.
23:03 [Errante - Sirenide lv2] Yaraned [Narvick] [Spiaggia] Il capo fa segno d'approvazione verso Yrel mentre regala un lieve sorriso a quest'ultimo [Oh comprendo, non a tutti possono piacere i fondali marini] spiega, alzando lievemente le spalle [Yrel, ora devi dirmi assolutamente dove vuoi portarmi, non puoi lasciarmi così!] dice ella, rivolgendo uno sguardo curiosi al parirazza. La sirenide poi rimanà in silenzio gioccherellando con l'acqua, nell'intento di lasciar ai due qualche momento per paralre. Nel frattempo la mente viaggia, a poco prima, quando tristemente i ricordi sono venuti a galla, quasi d'impulso ,sputtandoli fuori in maniera quasi annormale da parte sua. Le palpebre si aprono e si chiudono velocemente quasi non volessere guardare la realta dei fatti [Mh, oh..] ella rialza il viso verso Isidor, puntando le iridi chiare verso di lui [Non è un bel periodo...] inizia ella, volgendo poi lo sguardo verso Yrel quasi alla ricerca di aiuto [Ci sono stati alcuni incidenti di percorso] spiega, non andando sul dettaglio [Ma ti spieghero' in un momento più apropriato] anch'ella ora si avvicina timidamente a lui così che egli possa toccarla, non distogliendo lo sguardo dalle iridi giallastre [Ti dirò tutto, tranquillo] un lieve sorriso le illumina il volto, mentre l'estremità tenterà di accarezzare la gamba di lui, piccolo segno d'affetto.
23:18 [Errante - Elementale lv1] Isidor [Porto|spiaggia] [Davvero?] Piega il viso verso Yrel, incuriosito, guardandolo in tralice. [Esiste un incantesimo tale? Curioso.. si, mi incuriosisce.] Eppure, dal tono non si direbbe. Permane così, forse vagliando quella proposta.[Non me ne dimenticherò] gli ammicca poi, accennando un sorriso. Ma lesto ricerca le iridi di Yaraned, ancora confuso. Ed avverte il suo tocco e le sue parole, che stavolta gli recano conforto. Qualcosa si distende e scioglie nel suo petto, provocandogli un sospiro a labbra schiuse: la mano destra scende automaticamente a cercare le sue dita, trovandole inguantate, e le sfiora, un attimo; ma nel captare l'altrui incertezza e volontà di non prolungarsi, anch'egli si discosta alzando il braccio con un gesto lieve. [Non avrei dovuto allontanarmi] irrompe poi, asciutto, e grave. Lo sguardo ,mutato in un marrone, è rivolto al fioco riflesso di se stesso ai propri piedi. [Il mio ultimo ricordo di te è sereno, pieno di dolcezza e bellezza. Ora mi sembri appannata, grigia come un mattino sul mare imbiancato da bianca nebbia.] In un sussurro così si spiega, intristito. E non aggiungerà altro, probabilmente immalinconito o altro, gli occhi che sbattono e il viso che cerca la luna. Ma lesto tornerà ad abbassarsi. [Attenderò che mi spieghi, allora. Spero non sia nulla di grave.] E poi, verso Yrel lì accanto... [Sono contento che abbiate tenuto compagnia alla mia.. carissima.. amica qui] incespicando invero sulla fine della frase, quasi avesse dimenticato come si fa a parlare. (Innate attive/Forma mezzelfo)
23:31 [Creatura degli Abissi - Sirenide lv4] Yrel [Spiaggia] [Forma Umana/Innate: Visione Crepuscolare e Resistenza al Freddo] al pari della Sirena, anche la Mente del Tritone pare adesso occludersi maggiormente, segno, tuttavia, di più fisico affanno. Si limiterà a sorridere alle di lei parole, prima di proferire al Mezzo [Si, esiste, e potrai ricontattarmi, se lo vorrai, in merito] offre, propone quasi fosse un qualche Putto d'Amore [Vi lascio soli] seguita ad assumere lieta espressione, ma la spossatezza si fa più ampia, intensa. Si alza e comincerebbe a recarsi più a Nord, più in alto, verso la Scogliera [E' stato un piacere rivederti] annuncia a Yaraned [E ti proporro' presto una rotta, non temere] poi su Isidor [Ed un piacere conoscervi. Rinnovando l'invito] agita la mano impreziosita dal diamante, e s'incammina.
23:37 [Errante - Sirenide lv2] Yaraned [Narvick] [Spiaggia] Le perle chiare si inalzano verso la figura di Yrel [Di già?] domanda tristemente, per poi ribolgere al parirazza un sorriso [soli?E-ehi..] la frase non ha tempo di continuare che il sirenide s'è già diretto via [Arrvederci!] lo salutapoi, alzando la mano destra come è solita fare. Ella osserva il modo in cui il rosso parla notando sol'ora lo strano atteggamento di lui. Il viso si abbassa lievemente quando ella sente il suo tocco; un poco spaventata si blocca, spostando lo sguardo dai guanti alla mano di lui [Isidor..] lo chiama poi, accettando la sua mano, stringendola dolcemente [Non dire così!] si sbriga a dire, accarezzando col pollice il palmo di lui. Un sorriso non può far altro che nascere sul volto di lei udite le tenere parole [Nonostante ciò rimango sempre io, no?] il volto si alza, mentre le iridi chiare cercano quelle giallastre di egli [Sono solo piccole sfumature di quella che sono, come i tuoi occhi quando cambiano colore] lo sguardo rimane, mentre la sirenide viene completamente catturata dal brllante colore delle perle del rosso, dimenticando completamente il quando, il perchè e il dove si trovasse in quel momento.
23:48 [Errante - Elementale lv1] Isidor [Porto|spiaggia] [Che la vita vi arrida, Yrel. Siete gentile. Spero di rincontrarvi presto!]saluta il sirenide rivolgendogli un sorriso, con un cenno educato del capo che piega in basso, per alzarsi subito dopo. Così si trova a stringere le dita di Yaraned, con sua sorpresa, ed evita di scostarsi. La ascolta ricambiando il suo sguardo, calmo, seppur grave d'espressione. [Si, sei sempre tu.. è solo che.. ti ricordavo.. più chiara.] Deglutisce, quasi confuso. [Quella notte splendevi. Come la neve e le perle.] Una pausa, durante la quale stringe con forza rinnovata le sue dita nel proprio palmo. [Ora splendi come la nebbia in un mattino di sole. Anche la nebbia è bella. Però preferisco la neve.] Accenna un sorriso increspando l'angolo destro delle labbra verso l'alto; allora tenterebbe, in caso lei glielo lasciasse fare, di alzare la mancina per andare ad assestare una carezza sullo zigomo della sirena con le nocche delle dita, ma non prima di averle scostato, intenzionalmente, un candido ciuffo di capelli da quel lato del viso. [Ti sono capitate anche delle cose belle, almmeno? Vero?] (Innate attive/Forma mezzelfo)
00:02 [Errante - Sirenide lv2] Yaraned [Narvick] [Spiaggia] Ella annuisce al dire di lui, continuando comunque a sorridere [Sono successe alcune cose, per l'appunto...] risponde, chiarendo quel lieve cambiamento [Sono stata marchiata, proprio qui] il capo fa cenno alla mano libera mentre lo sguardo rimane su di lui [E' successo a causa della mia ingenuitae di una strana creatura marina, mai vista prima d'ora] ed uno era fatto, ora mancava la parte più difficile [Isidor...] ella chiude gli occhi all'avvicinarsi della mano di lui, lasciandosi traquillamente accarezzare, rillassandosi subito al suo tocco [Mi guarderesti allo stesso modo se ti dicessi che al tempo, ho compiuto azioni spietate?] chiede poi, aprendo lentamente gli occhi, osservando con le iridi chiare i lineamente di lui, soffermandosi per qualce minuto sugli occhi [Certamente, mi sono capitate tantissime cose belle!] il tono cambia drasticamente, diventando più goioso e aggraziato [Mi sono fatta nuovi amici, ho avuto una stanza tutta per me, ho incontrato miei simili!] racconta, mentre sul volto compare quel tanto e amabile sorriso che sempre porta [Ho capito anche alcune cose, su me stessa e su...] la frase si spezza, mentre lo sguardo prima cala verso la superfice dell'acqua ritornando poi verso il rosso, in maniera però più intensa quasi seducente e amaliante, come la creatura che è.
00:19 [Errante - Elementale lv1] Isidor [Porto|spiaggia] La ascolta spiegarsi sul marchio accigliandosi. [Creatura marina? Un marchio.. che strano..ma ti fa male?] guarda la mano di Yaraned in questione, stringendo gli occhi. E sul dire seguente.. si limita a ricambiare il suo sguardo, silenzioso, con quella calma serena che lo contraddistingue, nonostante le notizie apprese. [Yaraned..] comincia, lanciando uno sguardo alla luna e tornando su di lei. [Tutti possiamo aver fatto cose di cui ci pentiamo. E' così che impariamo ad essere chi vogliamo essere.. anch'io muterei drasticamente se mi vedessi costretto a difendere ciò che mi è caro.] E si riferisce, indirettamente, anche a lei; ma non solo. Alla natura tutta, in verità. Poi dice d'improvviso, come colto di sorpresa da un'idea.. [Se tu mi vedessi nel mio vero aspetto, non so se..]Deglutendo, fa un'espressione che è quasi una smorfia e ritrae la mano dal di lei volto, apparentemente avvilito, o forse solo colto da un cupo pensiero. Ma pare subito illumnarsi. [Qualunque cosa tu, io, o chiunque, abbia fatto in passato, ciò che conta è chi sei adesso. Chi vuoi essere adesso, in questo momento. A me non importa chi eri, importa chi sei.] E dicendo ciò si renderà conto di contraddirsi da solo; inalando aria dalla bocca aperta, comprende. E le sorride, genuinamente. [In realtà sei bella come la neve anche adesso! Che cosa stavo dicendo... pf!] E, incredibile ma vero, ridacchierà! Ride fra sé, a bassa voce, di gusto. Accoglie poi le seguenti parole della sirena, ben più ricche d'entusiasmo. [Ne sono felice] risponde sorridendo. E, un'altra volta, rimane a pendere dalle altrui labbra.. fissandole.. [..e su?] Un respiro di silenzio. [Spesso non concludi le frasi che cominci] sentenzia, commentando l'ovvietà con semplicità e schiettezza. [Ma va bene anche così.] E, per scherzo, andrà a schizzarla debolmente con un po' d'acqua con la mano.(Innate attive/Forma mezzelfo)
00:35 [Errante - Sirenide lv2] Yaraned [Narvick] [Spiaggia] [Per i primi minut si, ha fatto male, tanto anche] risponde zittendosi subito dopo alla spiegazione di lui. Le iridi rimangono verso il giovane mentre il capo si inclina di lato ascoltando amaliata il dire di lui, trattenendosi dall'avvicinarsi [Capisco, ora mi sento più tranquilla] confessa alla fine, sospirando vistosamente [Tu mi piacerai a prescindere Isidor, in questa o nella tua vera forma] il sorriso si allarga goiosamente mutando subito dopo in una smorfia timida [Nono aspetta, non nel senso.. cioè...uhm-] ella porta le mani palmate alla bocca, decidendo di chiuderla per far si che non faccia altre brutte figure. Nuovamente, le gote si tingono si rosso, ed ella non può far altro che nascondersi dietro le mani [Detto da te sembra quasi vero..] sussurra con voce lieve, facendosi sentir anche da lui. Le mani palmate poi si posano sul collo, mentre le dita giocano con i ciuffi ribelli; ella nota lo sguardo di lui, scendere drasticamente sulle labbra rosee, ella sorride in maniera più provocatoria che scherzosa [Su..] ripete anch'ella, divertita dall'espressione di lui, non continuando la frase apposta [Ne sono cosciente] risponde poi, ridacchiando al gesto infantile, ma divertente di lui [Ma che fai?] ella ricambia il gesto, utilizzando oltre alle mani l'estremita ramata, stando attenta a non bagnarlo completamente.
00:50 [Errante - Elementale lv1] Isidor [Porto|spiaggia] [Mi.. mi dispiace] balbetta, sul fatto che non sia stato piacevole avvertire per lei il marchio. In effetti l'elementale non sa cosa sia il dolore, ne conserva solo il lontano ricordo, e tutto ciò che può fare è immaginarlo. Cosa che comunque gli riesce fin troppo bene. Non riesce poi a trattenere una risata, comunque smorzata dal pensiero di ciò che comporterebbe farsi vedere nella sua forma elementale. [In quale senso?] commenta. Proprio non capisce di cosa ella debba scusarsi! Se c'era un doppio senso da intuire, lui non l'ha fatto neanche lontanamente.[Io.. lo spero di cuore. Che sia così.] E, mostrandole un sorriso carico di tenerezza e speranza, le si avvicina; ignorando la tendenza che ha avvertito in Yaraned quella sera a tenersi a una certa distanza da lui, si accosta ala sirena quel tanto che basta a sfiorarle i folti capelli ianchi con il viso: e le mani si alzano a stringerne le ciocche, morbidamente. La destra si posa sulla spalla mentre, in un gesto un po' impacciato ma istintivo, egli infila direttamente il viso nei suoi capelli, poggiando la fronte nell'incavo tra la spalla sinistra e il collo altrui; sempre se ella glielo permetterà. ì permarrà, in silenzio. Poiché questi sono per lui gesti di affetto e intimità, ed altri non ne conosce, forse. Il suo respiro è profondo e lento: avverte il profumo salmastro di lei e se ne riempie l'essenza. [Ora che sono qui.. capisco che mi sei mancata. Mi è mancato.. questo] mormora, basso basso. Ascolterà le sue rsposte e probabilmente passerà il tempo da lì all'alba in compagnia di Yaraned, ascoltando cosa ella avrà da proporle e rispondendo di conseguenza.(Innate attive/Forma mezzelfo)
01:04 [Errante - Sirenide lv2] Yaraned [Narvick] [Spiaggia] [Non dispiacerti, non è colpa tua!] si affretta a dire, muovendo le mani in segno di negazione [In che senso? Nel senso che...] ella rimane per un attimo in silenzio, ascoltando subito dopo le parole di lui, il volto si fa serio mentre le labbra si aprono lievemente [Nel senso che mi piace tutto di te] dice poi, con estrema calma, guardandolo negli occhi [E mi piacerà sicuramente anche la tua vera forma, ti accetterò per ciò che sei veramente Isidor] ella ricambia il sorriso, inclinando poi il capo lateralmente non riscendo a voltar lo sguardo. Immediatamente, per un'istante ella rimarrà immobile all'avvicinarsi di lui, sopresa dal gesto [I-isidor...] sussurra piano, lasciando tranquillamente che egli si posi con comodita sulla spalla nuda [Anche tu mi sei mancato..] conferma lo stesso, posando poi la mano palmata sui capelli rossi dell'elementale [L'abbraccio dici? Si, mancava anche a me] confessa poi, posando il capo su quello di lui ,teneramente. La fanciulla rimarrà lì in compagnia del giovine, come l'ultima volta che si somo incontrati, rimanendo a chiaccherare o magari a dormir sereni, sotto la luce della luna.

Lezione di corteggiamento

21:33 [Errante - Elfo lv5] Ileh [Quartiere nobiliare] Le parole di Ioviane lo hanno condotto lì, ancora una volta. Davanti a un edificio dal cancello sbarrato nel quale non è entrato. Il suo abbigliamento è immutato rispetto al pomeriggio: mantello color notte, tunica bianca e calzari neri. Tuttavia rispetto al pomeriggio, il cappuccio è lasciato ricadere sulle spalle, cosa che libera i capelli color platino che ricadono lunghi ai lati del viso. Non è altro che un comune elfo che non raggiunge neanche il metro e settanta di altezza, con l'unica peculiarità di essere un po' ambiguo nell'aspetto, androgino. E' immobile, fermo avanti a quel cancello, il viso sollevano e gli occhi grigi puntati sulla facciata dell'edificio oltre questo, che fissa. Non v'è espressione tracciata sul volto, c'è piuttosto un'apatia che presuppone la completa assenza di ciascuna di esse. A nulla presta attenzione, quella facciata è l'unica cosa contempla, lontano con la mente che appare assorta in una qualche profonda riflessione.

21:38 [Errante - Elementale lv1] Isidor [Quartiere nobiliare] In quella temperata sera di Omhios, meno limpida di quella precedente, l'elementale s'aggira stavolta per le vie del quartiere nobiliare. Come al solito indossa una camicia bianca e un paio di pantaloni neri, entrambi di cotone e vistosamente spiegazzati, ma ben tenuti e puliti; i piedi sono senza scarpe e scalpicciano nudi al passo tranquillo. In spalla, il fidato zaino in pelle leggermente rigonfio per via del mantello da viaggio racchiuso all'interno. I lunghi capelli fiammanti ricchi di treccine ondeggiano, più per i suoi movimenti che per la brezza lieve; ed egli volge gli occhi ambrati qui e là, cercando di riconoscere un edificio in particolare. Lo troverà di certo demarcato da un singolare mosaico di rara bellezza, raffigurante la divinità di Leira: lo ricorda perfettamente. Tuttavia, sarà grazie ad una presenza stagliata nei pressi che crederà di aver trovato il luogo: Ileh. Lo vede a distanza e, emettendo un basso [Oh!] gli va incontro, lento, senza accelerare. Uno sguardo distratto al mosaico nella penombra, al cancello e, se vi riesce, al giardino al di là, di cui conserva il piacevole ricordo di incantevoli rose. [Buona sera, Ilel Elenna] si presenta cordialmente, fermandosi ad un passo da lui. [Sono questi i vostri nomi, vero? Stavo proprio cercando voi] spiega atono, piegando appena il viso in cenno elegante di saluto.(Innate attive/Forma mezzelfo)

21:42 [Errante - Elfo lv5] Ileh [Quartiere nobiliare] Da quella riflessione lo richiama la voce di Isidor che lo spinge a ruotare il capo verso di lui e distendere un sorriso di rito che si dipinge morbido sulle labbra [buonasera... Isidor, giusto?] domanda, affilando un poco lo sguardo in uno sforzo mnemonico che attende la di lui conferma. Il collo reclina un poco lateralmente, con un lieve scatto [cercavate me?] lo domanda, è una domanda di riflesso, di quelle che non richiedono riposta. Una ruga si scava tra le sopracciglia, lo fissa perplesso per qualche attimo. [Oh] il collo si riallinea, gli occhi guizzano verso la struttura avanti a sé [se sono affari che riguardano la Regina della Notte] spiega pacato [non riguardano più me]. Si lascia sfuggire un sospiro flebile [ho deciso che non avevo voglia di gestirla, se ne occuperà qualcun altro... Anche se non so dire chi, è a Sir Iago che spetta tale decisione] chiarisce.

21:51 [Errante - Elementale lv1] Isidor [Quartiere nobiliare] [Isidor] ripete egli a pappagallo, scrutandolo nel buio incalzante come se volesse replicare la sua mimica facciale. Annuisce all'altrui domanda. [Vi farà piacere, immagino.] Privo di sarcasmo, ovviamente. Per poi ascoltare la sua spiegazione con calma, eretto, le braccia abbandonate lungo i fianchi. [Capisco.. peccato, sembravate così soddisfatto dell'opera raggiunta!] Ammiccando con l'ombra d'un sorriso, rivolge un'occhiata al palazzo, senza troppa intensità; poi torna su Ileh. [Vi stavo cercando per una questione che comunque riguarda questo palazzo, possiamo dire. Almeno.. per quel che credo di aver compreso.] Si schiarisce la voce, accigliandosi un po'. [Dovete sapere.. che ultimamente.. ecco..] La mano destra passa ad accarezzarsi il naso e la linea delle labbra carnose, un gesto involontario; ma non c'è traccia di agitazione sul viso, né nella voce. [Suppongo voi siate esperto in.. questioni.. di intimità tra due esseri.] Con queste insolite parole esordisce, poi con una piccola pausa per vedere se vi sono reazioni in Ileh. [Ho pensato di cercarvi per chiedervi consiglio a tal proposito. Perché io non ci capisco molto.] Annuisce ancora, aggrottandosi ed emettendo un lungo sospiro. (Innate attive/Forma mezzelfo)

21:58 [Errante - Elfo lv5] Ileh [Quartiere nobiliare] Annuisce senza esitazione alla sua constatazione [infatti è così] gli fa piacere, non esita ad ammetterlo. Ma poi si stringe nelle spalle [ne sono soddisfatto infatti, di ciò che ho fatto qui] puntualizza [tuttavia questo posto richiederebbe tempo ed energie per essere gestito... Tempo ed energie che ho scelto di devolvere altrove] il sorriso si accentua appena [torno alle mie origini, torno a Dorchuam] conclude prima di tacere. Lo sguardo ne segue i movimenti, lo ascolta senza far trasparire traccia di perplessità o giudizio nella sua espressione che si incaglia nell'affabilità e lì rimane. [Diciamo che ho i miei tre quarti di secolo almeno di bagaglio] di esperienze in tal campo. Cosa che ne incrina di divertimento la voce. Un divertimento che dura appena il tempo di proferire tali parole, prima che la serietà si impadronisca di lui. Smuove un passo, quell'unico passo utile a ruotare e portarsi frontale rispetto all'altro [comunque posso assicurarvi che il giudizio non è nelle mie corde come non lo è andare a sbandierare confidenze in giro] puntualizza [perciò ditemi] inarca le sopracciglia [e ciò implica che non verrete da me giudicato in alcun modo e ciò che tra noi viene detto tra noi rimarrà] afferma poi.

22:11 [Errante - Elementale lv1] Isidor [Quartiere nobiliare] [Mi sembra una decisione saggia] commenta sulla sua scelta di lasciare la gestione del palazzo, senza tuttavia dilungarsi. [Buon ritorno, dunque.] Così ascolta, e.. [E'.. un tempo notevole!] Sgrana gli occhi mielati, mostrando un goccio di stupore. [Siete senza dubbio la persona giusta a cui chiedere, allora] sentenzia più che convinto. Al termine delle parole di Ileh, pare perplesso.. non per qualcosa che queste possono in lui aver smosso, ma, come prima, per trovare il modo migliore di esprimersi. [Grazie, lo apprezzo] esordisce. Un'altra pausa. [Credo che io e voi siamo agli opposti] continua, aprendo di poco le braccia ai lati e facendole ricadere contro le cosce. [Anche io ho vissuto molto temp.. ma non è questo il punto] Scuote il capo. In effetti il suo aspetto non tradisce alcun tipo d'anzianità, per lo più essendo da mezzelfo. [Ecco.. se voi.. conosceste una persona, e.. quando vi trovate in sua compagnia state bene.. molto bene..] enfatizzando i toni su quel "molto", [..cosa fareste per farglielo capire? Ci sono dei.. gesti particolari da fare? Se voi voleste esprimere il.. lo.. l'affetto] precisa gesticolando, fermo. [Non sto parlando di un amico.. anche se avere un amico è magnifico, perch puoi confidarti con lui in modi che con gli altri non puoi] E con ciò ripete disinvolto quasi letteralmente ciò che, tempo prima, ha imparato a dire a memoria, senza curarsi di quanto sia necessario farlo in quel contesto. [Sto parlando di qualcosa di diverso da un'amica. Credo che si dica.. innamoraaarsi] conclude, impercettibilmente frettoloso, ed errando nel pronunciare l'ultima parola.(Innate attive/Forma mezzelfo)

22:20 [Errante - Elfo lv5] Ileh [Quartiere nobiliare] Rimane ad ascoltarlo e mentre lui spiega la propria espressione si fa man mano più assorta. Abbassa lo sguardo, gli occhi raggiungono il terreno e si prende il tempo per ascoltare e annuire di tanto in tanto. Sta seguendo il filo del discorso, che una volta giunto al termine gli fa sfiatare un refluo d'aria dalle narici in un sospiro. [Invero non esistono regole universali] principia a spiegare [ogni individuo è fatto a modo suo indi per cui, esiste un modo diverso per corteggiare ciascun individuo] torna a guardarlo, inarca le sopracciglia [sì, perché ciò che state cercando di capire come fare, si chiama corteggiamento] puntualizza. Solleva il capo, inspira [posso darvi una linea guida dalla quale partire. Dovete tener conto però che non è infallibile ma richiede degli adattamenti in base alle reazioni che otterrete dall'altra parte]. Una pausa, lo sguardo che cerca il viso altrui come a indagare se abbia effettivamente compreso, fino ad ora. [Il primo passo, è fare a tale persona un regalo] spiega poi [non deve essere per forza un oggetto, deve essere qualcosa che regalereste solo a lei. Deve comprendere che è qualcosa di unico e esclusivo, che decidete di condividere con lei e non lo condividereste con nessun altro] aggiunge poi [questo, trasmette un messaggio importante: quella persona non è come le altre] conclude, almeno per ora. Fa una pausa, si apre a eventuali domande [fin qui tutto chiaro?]

22:25 [Errante - Elementale lv1] Isidor [Quartiere nobiliare] Assorbe come una spugna il suo verbo, annuendo piano ogni tanto o ripetendo sottovoce alcune delle parole da lui pronunciate. [Corteggiamento] esclama a mezza voce, per lasciargli intendere che ha afferrato. Ma ha afferrato davvero? Comunque non lo sta ad interrompere, concentratissimo. [Si. Si, è chiaro. Certo. Un regalo! Era ovvio.. così ovvio. Perché non ci ho pensato prima?] dice a se stesso, assai sincero e convinto, ma senza riservarsi di parlare a bassa voce; fa come se stesse parlando ad Ileh.(Innate attive/Forma mezzelfo)

22:34 [Errante - Elfo lv5] Ileh [Quartiere nobiliare] Annuisce quando gli arriva conferma del fatto che l'altro abbia recepito [dovete tenere a mente tuttavia] puntualizza poi [che l'altra persona sentirà il bisogno di ricambiare seppur per mera cortesia. Invece dovreste farle capire che non lo state facendo per avere qualcosa in cambio. Che poi sia vero o no, affare vostro ma ciò che dovrà recepire è che quel regalo è completamente gratuito, elargito appositamente per compiacere lei] una pausa. Ancora una volta verifica se lo segua o meno [da lì dovreste far passare un po' di tempo, valutate voi quanto] non è in grado di dirlo lui, a quanto pare [e, una volta che sarete soli, magari immersi in una conversazione leggera e non troppo impegnata, potreste tentare un approccio fisico]. Inarca le sopracciglia, protende appena il collo in sua direzione [non sto parlando di saltarle addosso, beninteso. Finireste in grossi guai con lei e anche con la legge, se faceste una cosa simile] meglio sottolinearlo, non si sa mai. Il collo si riallinea [sto parlando di un contatto leggero che deve sembrare casuale. Qualcosa come sfiorarle una mano o un braccio] solleva lo sguardo al cielo, per un attimo si perde in contemplazione dello stesso, assorto [quando ciò avverrà, dovrete essere abile a valutare la sua reazione: si scosta? Allora lasciate perdere, rimandate a data da destinarsi e riprovate più in là. Non reagisce? Allora la volta successiva potrete provare con un approccio un poco più marcato, come una carezza, cingerle un fianco o un bacio sulla fronte. C'è anche la possibilità che reagisca bene e di rimando sia lei a cercare contatto con voi...] abbassa a lui gli occhi, scrolla le spalle [su quello taccio. Se non sapete come corteggiare una donna, quello che direi potei traumatizzarvi. Diciamo che in tal caso, lasciate a lei il controllo della situazione e lasciatevi guidare da lei] meglio chiuderlo qui, sto discorso.

22:52 [Errante - Elementale lv1] Isidor [Quartiere nobiliare] Piega appena il viso di lato nell'ascoltare le sue seguenti parole, come se dall'orecchio destro ci sentisse meglio. Ed annuisce tranquillo. [Per quello non c'è problema] sentenzia con un sorriso sereno, sul dir del regalo. Ed in seguito.. [No, certo che no] Ritrae il collo e quasi fa un piccolo passetto indietro. [Saltarle addosso.. le farei male. Non lo farei mai.] Più serio che mai. La sua attenzione si intensifica di parecchio sul proseguimento del discorso, mentre lentamente il volto si illumina. Perde un attimo di luce sulla parola "bacio", ma pare riaccendersi subito dopo. [Giusto, che sciocco.. loro lo facevano..] mormora, stavolta a bassissimo volume, gli occhi d'ambra volti al terreno nello spazio fra i suoi piedi nudi. [Sapete, Ileh Elenna, da quello che mi avete detto..] e rialza lo sguardo, [credo di essere già a posto con questo coreteggiamento] (con la E in più). [Ma mi siete comunque stato di immenso aiuto.] Annuisce nuovamente, lasciando trasparire un certo entusiasmo dal modo in cui le gote sono più gonfie del normale. [Tramuatizzarmi? E perché?] ma, senza dar peso alla domanda, riprende, senza aspettare risposta e senza pretenderla, [Comunque, sono sicuro che ciò che mi avete detto sia più che sufficiente.] E, tra sé e sé, il capo ancora reclinato stavolta di lato, con pollice e indice della mandritta a coprirsi le labbra, biascica un [..bacio.. certo, il bacio..] Infine, ritornando sul volto di Ileh.. [Siete stato molto gentile. Di nuovo, come nel nostro primo incontro. Se posso sdebitarmi in quelche modo, non esitate a chiedere!] si propone, felice: le iridi gli splendono di un ambra più dorato del solito.(Sensi ipersviluppati/Percez.magica innata/Forma mezzelfo)

23:01 [Errante - Elfo lv5] Ileh [Quartiere nobiliare] Si stringe nelle spalle [sì le fareste male] conferma senza remora alcuna: in fondo, per quanto l'abbia intesa in maniera diversa, quell'esito calza lo stesso [e sopratutto, la spaventerebbe e la farebbe fuggire da voi. Che è l'opposto dello scopo che intendete ottenere] gli fa notare. Sfiata dalle narici una risata bassa a seguito della quale scandisce [cor-teg-gia-men-to] giusto per assicurarsi che apprenda la pronuncia corretta di tale parola. Si stringe nelle spalle a quel “perché?” [diciamo che se non sapete come corteggiare una donna, è ancora troppo presto per farvi scoprire certe cose] tutto qui, la lascia cadere lì come un'ovvietà sulla quale non indugia. [Per così poco?] domanda in merito al ricambiare il favore, in uno stupore che appare un po' forzato. Scuote la testa, il divertimento a tracciarne il volto [non vi preoccupate] lo rassicura [se era solo questo che vi serviva sapere... Ah sì, un'ultima cosa che è meglio io sottolinei: osservate sempre la sua reazione a qualsiasi cosa intendete fare] glielo ricorda [se è contrariata, rischiate di perderla. Quindi se non sembra gradire le vostre attenzioni desistete, rimandate] ma una volta puntualizzato questo, dal canto suo il discorso può anche dirsi concluso [siete a posto così o vi serve sapere altro?] chiede infatti.

23:17 [Errante - Elementale lv1] Isidor [Quartiere nobiliare] [Infatti!]ribatte con un leggero trasporto, alla di lui puntualizzazione sul saltarle addosso. In seguito si limita ad annuire con un preciso ritmo, quello della scanditura delle sillabe della parola "cor-teg-gia-men-to", corrucciando le labbra. [Beh.. a meno che sotto le sue spoglie non vi sia una belva feroce o un qualche fetido mostro, o ancor peggio..] Ma tiene per sé ciò che voleva aggiungere. [..non vedo cosa possa spaventarmi] si spiega dopo facendo appena spallucce, con un sereno sorriso. Accoglie senza scomporsi l'ultimo consiglio. E mettendo su uno strano sorriso, non troppo marcato, ma un po' storto.. [Non temo un rifiuto da parte di lei] Uno, due sospiri, veloci, mozzati. Cosa sarebbe questa sensazione che prova? Cerca di ignorarla, e ci riesce. Indurendo i lineamenti, ritorna composto. [Direi che siamo a posto. Ma..!] E sfilandosi velocemente lo zaino dalle spalle, lo apre e comincia a scavare all'interno, meticolosamente. I capelli sciolti ora cadono disordinati da un lato, mettendo in risalto una serie di treccine intessute mediante robusti steli d'erba. Si raddrizza con la mano destra dal palmo aperto verso l'alto leggermente ricurvo, contenente una manciata di quelli che in quella luce paiono piccole palline gialle. [Ho un dono per voi. Si tratta di mirra!] esclama, sognante ora. [Emana un gradevolissimo profumo, e potreste utlizzarlo per molti scopi! Così attirereste su di voi l'attenzione. Che ne dite?] Allunga la mano, lentamente. [Per voi. Vi prego, accettatela. E' fatta per essere donata e usata. Il suo profumo è gentile e disponibile, ma anche antico e profondo, ricercato. Come voi, Ileh Elenna.] (Sensi ipersviluppati/Percez.magica innata/Forma mezzelfo)

23:24 [Errante - Elfo lv5] Ileh [Quartiere nobiliare] Ancora una volta, le parole altrui gli strappano una risata che viene sciorinata silenziosamente. Cosa potrebbe spaventarlo? [Diciamo tutto ciò che viene dopo il corteggiamento, ecco] ma anche questa volta, si rifiuta di scendere nei dettagli. Si limita ad attendere, quando gli chiede di aspettare. Lo fa in silenzio, composto, fintanto che non tiri fuori ciò che l'altro ha da porgergli [fatemi capire] riassume [voi avete l'abitudine di fare regali a tutti ma non avevate pensato all'ipotesi di farne a lei?] ecco, questo lo rende un tantino perplesso. Tuttavia allunga la mano destra, la mette a disposizione affinché vi possa depositare ciò che vuole donargli. Il sorriso torna e il capo flette in avanti in una sorta di inchino appena abbozzato [vi ringrazio, ne avrò cura. E ne farò buon uso] lo rassicura. [E magari chissà] ci aggiunge poi [un giorno o l'altro troverò qualcosa che vi si addica, con cui ringraziarvi propriamente] un'ipotesi, nulla più. Altro non aggiunge, non per ora. Facilmente rimarrà lì ancora un poco, il tempo necessario a congedarsi da lui, prima di volgere altrove: ha finito ciò che deve fare in quel quartiere, da molto oramai lo ha terminato. Non ha alcun motivo di essere lì e facilmente non ci tornerà neanche più. Ha dato il suo ultimo saluto alla propria opera, è ora di muovere oltre, verso nuovi progetti, nuove opere.

23:34 [Errante - Elementale lv1] Isidor [Quartiere nobiliare] Riceve quel suo puntualizzare il fatto dei doni come una specie di accusa infondata, sbattendo a più riprese le palpebre. [Io le ho fatto un dono, non appena l'ho vista!] Inarca le sopracciglia. [Ma lei me l'ha ridato subito indietro. E' stata dolcissima.. e non mi era mai capitato prima.] Si dilunga ora, abbassando gli occhi e protendendo il mento. [Comunque è una faccenda diversa. Non potete capire.. è complicato. Anzi, in realtà è molto semplice. Io dono ciò che dona la Grande Madre a noi. Non si tratta di.. cor..teg..gia..men..to.] Si spiega, molto serio, seppur assai gentile. [E' una forma di amore incondizionato, mettiamola così. Ma è diverso. Chissà se mi state seguendo] conclude borbottando fra sé. Ad ogni modo, rimarrà piacevolmente sorpreso delle ultime parole di Ileh, e lo ringrazierà pacatamente, per poi congedarsi con un inchino più vistoso e profondo dei suoi soliti e infine lasciarlo andare. Lui rimarrà lì davanti al palazzo ancora un po', avvicinandosi all'inferriata del cancello e spiandovi attraverso per vedere le rose e il resto del giardino; chissà, forse anche il bianco gazebo in fondo al vialetto. Con un lungo sospiro tranquillo si allontanerà, guardandosi attorno, per poi riprendere il cammino tornando da dove è venuto. Nel mentre, chi lo noterà per strada nell'avviarsi flemmatico verso il porto, potrà supporre stia sussurrando fra sé delle parole con aria assorta..(Sensi ipersviluppati/Percez.magica innata/Forma mezzelfo)

Un incrocio inaspettato

21:25 [Errante - Elementale lv1] Isidor [Porto-faro] In cerca di un luogo tranquillo e nei pressi di elementi naturali, l'elementale non ha potuto far altro che dirigersi nei pressi di uno dei fari di Narvick. Dato che non dispone né di una camera personale in città -non che lui ne necessiti al momento, indossa sempre le stesse cose e reca con sé il medesimo zaino in pelle. Stasera però la camicia bianca è riposta nello zaino. Ragion per cui il torso è interamente nudo; solo le gambe sono coperte dalla nera stoffa dei pantaloni di cotone. I capelli rossi sono liberi di svolazzare, ricchi di treccine. Siede comodamente per terra sull'erba, a gambe incrociate, lo sguardo che vaga intorno a sé come a godere di quel forte vento che fa stormire le fronde degli alberi. La luna piena è offuscata dalla foschia. Ma chissà che non si trovi anche qualcosa fra il manto erboso, forse un dono che l'elementale possa poi a sua volta ridonare.. (Sensi ipersviluppati/Percez.magica innata/forma mezzelfo)
Isidor ha cercato delle erbe, trovando solo erbacce
21:30 [Apprendista di Stregoneria - Mezzelfo lv5] Amaia [Porto-Faro] C'è un terribile vento oggi e nonostante tutto non si vede ad un palmo dal naso per via della foschia. La giovane mezzosangue è vestita con il suo abito bianco e marrone, visto che sta sentendo un po' freddo. Ha al collo il ciondolo dell'Elluvie, gli anelli alle mani ed il falcetto legato alla cintura. Cammina tranquilla in riva al faro...nonostante il tempo avverso deve comunque portare Fantine a fare i bisogni fuori. Con se ha anche la borsa delle erbe nel caso dovesse trovarne qualcuna di interessante.
Amaia ha cercato delle erbe, trovando qualcosa di interessante
21:35 [Errante - Elfo] Elros [Faro/Esterno] La luce del sole ha abbandonato le iridi dell’elfo da abbastanza tempo da abituarlo alla sempre più intensa oscurità che lo circonda e che tanto lo tiene a suo agio. Una perfetta luna piena anche se parzialmente oscurata, aiuta il giovane nel suo cammino verso il faro dove è solito, ormai da qualche sera, passare le sue serate intrattenuto dalla magnificenza degli astri o da qualche elegante creatura del mare.
21:40 [Errante - Sirenide lv3] Yaraned [Narvick] [porto][F.umane] Ella si alza velocemente, quasi d'impulso, e frettolosamente si guarda attorno, come se stesse cercando qualcuno. Le iridi si fermano su una figura, al momento lontana, ma forse conoscibile [Erlos?] Andrà a chiamare, incerta, alzandosi poi di scatto, quasi in qual momento avesse paura [Sei... tu?] chiede ancora, avvicinandosi lentamente alla figura, sempre con il tridente in mano questa volta.
21:44 [Errante - Elementale lv1] Isidor [Porto-faro] Nulla sembra spiccare fra gli steli d'erba, così, sospirando tranquillo, porta il proprio peso all'indietro poggiandolo sui palmi delle mani; e così permane un po', finché un misto di stimoli giungeranno alle sue diverse percezioni: udito, vista e una lieve a quella magica. Così va alzandosi in piedi con calma, guardandosi attorno e non vedrà giungere quella che le par una mezzelfa in compagnia di un cavallo. [Lieta sera] si presenta ad alta voce sicché possa essere udito sopra al vento. [Anche voi qui?] domanda con gentilezza. Al che giunge anche Elros, e verso egli anche porge un cenno del capo, mostrando un abbozzo di sorriso. [Anche voi lieta sera.] E a bassa voce, aggiunge tra sé.. [Incontri inaspettati. Magnifico!] inarcando le sopracciglia, con una leggera eccitazione sottopelle che nessuno però potrà intuire: ha un'aria del tutto serafica. [Qual buon vento vi porta qui?] chiede a entrambi, senza rendersi conto della battuta che ha fatto. Sarà allora che nota Yaraned poco distante uscire dalla boscaglia. S'irrigidisce e il lieve sorriso scompare dal viso: una mano un po' a mezz'aria, la fissa da lontano senza dire niente e così resta sinché non riceverà risposta dagli interlocutori, i capelli sciolti che fremono in balia del vento.(Sensi ipersviluppati/Percez.magica innata/forma mezzelfo)
21:44 [Apprendista di Stregoneria - Mezzelfo lv5] Amaia [Porto-Faro] Ha trovato dei ramoscelli di Olivo. Questa pianta appartenente alle oleaceae; possiede varie proprietà a seconda che ne si usino le foglie o l’olio ricavato. Le foglie sono febbrifughe (anche la corteccia), astringenti, antisettiche ed hanno anche azione ipoglicemizzante ed ipotensiva. Per uso esterno gli estratti sono contro gli inestetismi della pelle, favoriscono la cicatrizzazione e tonificano i vasi capillari. L'olio è un lassativo, un emolliente per pelli e se ne ricavano antidoti contro avvelenamenti da sostanze irritanti l’intestino. Decisamente un ritrovamento utile che Amaia spera di riuscire a sfruttare il prima possibile. Intanto continua a camminare, lenta e cercando di orientarsi con le stelle e la luna, per quello che si vedono in questa maledetta nebbia.
21:44 [Apprendista di Stregoneria - Mezzelfo lv5] Amaia usa abilità: Erboristeria
21:55 [Errante - Elfo] Elros [Porto-faro] Il suo pensare è interrotto dalla voce ormai familiare della sirena intenta a informarlo della sua presenza. [Mentirei se vi dicessi che non sperassi nella vostra presenza] inizia l’elfo mostrando un ari a festosa decisamente atipica per i suoi modi.[Credo che non siamo gli unici ad avere avuto un buon motivo per essere qui] continua rivolgendosi ad Yanared indicando con lo sguardo le due figure che si destano a pochi metri da loro.[Cosa ci riunisce tutti sotto la stessa luna??] chiede poi rivolgendosi al mezzosangue che gli si era palesato.
22:01 [Errante - Umano lv1] Valandis [Porto - Faro] Sembra realmente preso da quanto gli accade intorno, quasi fosse la prima volta in cui si ritrova a girare per le banchine nel viavai del porto. Ha un sorriso mite, tranquillo, stampato sul volto e più teso verso sinistra che crea un piccolo coacervo di rughe a forma d’arco oltre il bordo dello stesso. Alto, oltre il metro e novanta, robusto e di muscolatura particolarmente sviluppata, segno che di certo in tutta la sua vita non ha sdegnato costanti allenamenti. Il vestiario è semplice: un paio di pantaloni a doppio bruni che si infilano in un paio di stivali neri e lucidi il tutto sovrastato da una casacca bianca, annodata in vita da una cintura scura. Ha la pelle scurita dal sole, ambrata, una zazzera rada e bionda ed una barba che scende ad accarezzare guance, mento e zona superiore delle labbra. Si nota inoltre un sottilissimo graffio sotto l’occhio destro e parecchi altri tagli e cicatrici che si notano oltre le maniche un po’ ovunque sulle braccia. Si sofferma ora su a zona della banchina che da su una manciata di barche avvinghiate alla bell'e meglio sul molo. Il faro, poco distante lo richiama a sé con la sua luce altalenante e che spezza il buio. Vi si fissa ed orienta dunque il passo a quella volta, inspirando profondamente e volgendosi nelle zone in cui dovrebbe trovarsi Amaia, senza tuttavia riuscire a vederla ancora.
22:02 [Errante - Sirenide lv3] Yaraned [Narvick] [porto][F.umane] Ella con velocità, si affretterà ad affiancare l'elfo ben conosciuto, donandogli un contento sorriso [Come state?Come mai qui...] la frase si blocca di colpo, quando le iridi chiare, osservata la fanciulla non molto lontana, che ella allegramente saluta, si posizionano sul rosso. Senza un aparente motivo, ella arrosisce vistosamente, nel fratempo che l'elementale la saluta con una certa goia [E-ehi..] balbetta poi, certa che non possa sentirla, ricambiando quindi il gesto, in maniera piuttosto vistosa. Lo sguardo ritorna sulla fanciulla, amirandola con un certo interesse e studiandola con gli occhi, tentanto in tutti i modi, di non mostra il rossore a nessuno.
22:08 [Apprendista di Stregoneria - Mezzelfo lv5] Amaia [Porto-Faro] Fantine è difficile da individuare in tutto questo bianco, ma Amaia sta molto attenta a non perderla d'occhio. Sente delle voci...ci sono diverse persone in giro ma ancora non riesce a vedere nessuno. Rumore di passi dietro di se...lo sapeva che non doveva uscire con questo tempo. Ha il cuore che le batte forte per l'agitazione e con se non ha nemmeno il bastone per farsi luce. Ma a che cosa pensava quando è uscita dalla Locanda?! Probabilmente che avrebbe fatto un rapido giro e poi sarebbe ritornata, invece si è spinta fino al porto. Ad un certo punto non vede più Fantine perciò inizia a chiamarla [Fantine!] niente [Fantine, dove sei?] ella lupa bianca può però essere sentita da Valandis del quale l'animale si potrà accorgere se lo vorrà visto che ormai è difronte all'uomo con la lingua penzoloni e gli occhietti giocosi.
22:10 [Errante - Elementale lv1] Isidor [Porto-faro] Volge un'occhiata ad Elros, quand'egli proferisce quelle prime parole di saluto a Yaraned: le sue labbra si schiudono appena mentre la fronte si corruga. [Proprio non saprei] esordisce rispondendo all'accenno dell'elfo della notte più atono di così non potrebbe essere.[Ciao!] saluta la sirena, forzandosi vistosamente di sorriderle; la sua attenzione pende pesante sull'elfo. [Vi conoscete!] aggiunge verso quest'ultimo. [Ottimo! Che bello. Un nuovo amico!] In verità, mentre pronunzia queste parole, una frase da lui stesso pronunciata la sera precedente gli echeggia dentro, facendogli sbattere a raffica le palpebre; non è dato sapere quale. [Che bello. Nuove amicizie!] E così, mentre Amaia invero tornerà sui propri passi, l'elementale sotto mezzelfiche spoglie si avvierà, raccolto il proprio zaino, verso la coppia, fissandoli intensamente.(Sensi ipersviluppati/Percez.magica innata/forma mezzelfo)
22:19 [Errante - Elfo] Elros [Porto/Faro] Le mani sono comodamente adagiate all’interno del nero mantello quando l’elfo tenta di sfilarle in maniera impacciata, tracciando una traiettoria goffa e inaspettata nell’intento di porgere saluto alla sirena. [Stanotte le stelle saranno oscurate dal chiarore della luna e dalla voluminosità delle nuvole.. Una serata persa insomma!] borbotta in maniera sconsolata mentre non sembra dare peso all’avvicinarsi del mezzosangue.[ Vedo che siamo di buon umore] recita rivolgendosi al suo nuovo interlocutore.[E’ la forza della luna a darvi questa energia?] continua accennando un sorriso poco decifrabile.
22:23 [Errante - Sirenide lv3] Yaraned [Narvick] [porto][F.umane] La sirenide si affianca all'elfo, osservando poi il suo saluto [Non siate così cordiale,siamo amici] gli dice sorridendo, alzando poi il volto verso il cielo, al dire di lui [Uh] esprime solamente, ammaliata sia dal cielo sia dal dire di lui. Le iridi della giovane poi, si fermano sul rosso, visibilmente sconcertata sul modo strano di lui [Isidor, tutto okay?] andrà a dire poi, dirigendosi verso di lui, preoccupata [Stai male?Hai la febbre?Sei strano, cosa c'è?] il tono è preoccupato mentre le mani cercano disperatamente la fronte di lui, tentando di sentirne la temperatura [Elro hai erbe medicanti per caso?] domandera poi, voltando il capo verso l'elfo, ansiosa di risposta.
22:28 [Errante - Elementale lv1] Isidor [Porto-faro] (con Elros e Yaraned)[La luna?] ripete. Non se l'aspettava. [Non direi. E' incantevole, ovviamente] Alza il capo per cercarne il bagliore dietro la foschia notturna. [Mi trovate energico?] Ora mostrandogli un sorriso piuttosto sincero; almeno questo è ciò che crede di fare. [Ad ogni modo, mi chiamo Isidor. Piacere di fare la vostra conoscenza] prosegue con un mezzinchino.Al che assisterà alle parole di Yaraned e la sua reazione nei suoi confronti.. no, la fronte sotto le dita della sirena sarà fresca. [Ssssi.. si, sto bene] Alza la mano per poggiarla sulla sua spalla, mentre stringe gli occhi, come a rimembrare qualcosa o qualcuno.. [Yaraned... tu..] Le ambrate iridi si abbassano alle gambe di lei. Non aggiungerà altro. Passerà poi al tridente, dandogli uno sguardo ammirato. [Wow] esclama solo. [Ti dona... tutto questo] dice facendo un gesto generico con la mano.(Sensi ipersviluppati/Percez.magica innata/forma mezzelfo)
22:44 [Errante - Elfo] Elros Porto/Faro] Passa qualche secondo prima che l’elfo si renda conto che i suoi due interlocutori si conoscono già. [ E’ proprio perché la conosco che le mostro questo rispetto ] si rivolge così all’esternazione gentile della sirena. Rimane perplesso al dire di lei,[Erbe mendicanti? Non ho nulla di simile nella mia persona.] continua,[E poi mi sembra che Isidor,l’ho pronunciato bene? Dicevo Isidor mi sembra in gran forma ] ridacchia mandando uno sguardo alla sirena cercando la sua complicità.
22:50 [Errante - Sirenide lv3] Yaraned [Narvick] [porto][F.umane] [Ne sono grata] subito dopo una risata, le mani si avvicinano alle labbra coprendole. Al tocco con la fronte di lui ella guarderà la mano coperta dal guanto, accorgendosi sol ora di non poter controllare, effettivamente, la temperatura [Meglio, mi stavo preoccupando] confessa, ritraendo la mano timidamente, e rivolgendo lo sguardo all'elfo [Avete ragione] dice un poco titubante. Ella poi, come al solito, arrosisce al complimento, portandosi un poco all'indietro per farsi ammirare [Ti piace?] domanderà poi allegramente, le iridi si illumineranno nel frattempo in cui ella farà un giro, come a mostrare la sua nuova forma. Il vestito indaco si alza lievemente; la mancina tiene ancora in mano il tridente in ottone, ricurvo di lato, così che non possano esserci spiaevoli incidenti. La fanciulla poi si blocca, lo sguardo ritorna su di lui prendendosi un'attimo per studiarlo, le labbra sillabano il suo nome.
22:57 [Errante - Elementale lv1] Isidor [Porto-faro] (con Elros e Yaraned)Presenzia mite e silenzioso allo scambio di battute fra i due, sbattendo le palpebre. Avendo necessariamente bisogno di una fonte di luce per vederci al buio, la foschia non è che gli faccia poi tanto piacere mentre Yaraned si mostra in quell'aspetto su due gambe; quindi fa un mezzo passo in avanti come a sporgersi, per vederla al meglio. E non può impedirsi un sorriso, mentre l'ambra degli occhi volgerà verso un più acceso arancione; ma forse non sarà così visibile in quella scarsa luce. [Sei proprio bella. Stai molto bene] si pronuncia con semplice sincerità. [Anche se è strano. La tua coda mi piace moltissimo] aggiunge, or sovrappensiero, ma non a lungo comunque. [E voi? Vi chiamate..?] lascia in sospeso la frase, rivolgendosi ad Elros con gran garbo.(Sensi ipersviluppati/Percez.magica innata/forma mezzelfo)
23:11 [Errante - Elfo] Elros [Porto-Faro] L’oscurità aveva inizialmente nascosto la diversa forma fisica della sirena ora rilevata dall’elfo grazie a un fascio di luce fuggito alla coperta di nuvole che si stende in cielo.[Finalmente! Eravate sincere a quanto pare!] esclama continuando a scrutare le nuove forme che gli si parano davanti.[Ora non vi rimane che onorare la vostra promessa di accompagnarmi per la città] punzecchia ironicamente, ma non troppo, la graziosa creatura.[Elros]..[Mi chiamo Elros] tentenna la presentazione in modo evidente.
23:19 [Errante - Sirenide lv3] Yaraned [Narvick] [porto-faro][F.umane] [Ovviamente ero sincera!] le braccia si posano sotto ai seni, incrociandosi con finta rabbia [Certamente, se volete possiamo andar pure ora] sorride poi all'elfo, volgendo dopo lo sguardo al rosso [Vuoi venire con me... cioè con noi?] sulle prime scuote il capo imbarazzata, subito dopo però si corregge, tentando poi di allungare la mano libera verso di lui, invitandolo ad avvicinarsi. Il sorriso si allarga a quel complimento, così tanto che ella si affretta ad avvicinarsi a lui, affiancandolo. L'emozione che ora avverte è inspiegabile, perchè si sente così bene?E per via di quel complimento? Oppure dela persona che glielo ha fatto? La sirenide non lo sa, non se ne garba tanto, al momento vuole star lì vicino a lui [La mia coda vi piace?] lo ripete, tentando di mantenere il tono più basso possibile, cosa che non riesce molto bene. Il tridente viene portato dietro alla schiena, mentre la mano opposta si avvicina timidamente ad un ciuffo biancastro [Son contenta che ti garbi...] andrà a dire, abbassando lievemente lo sguardo a terra, giocando con quel ciuffo quasi volesse bloccare i prorpi movimenti.
23:32 [Errante - Elementale lv1] Isidor [Porto-faro] (con Elros e Yaraned)[Eh? Ah, m-ma certo] ribatte in fretta sul giro per la città. [L'ho già girata più o meno tutta, ma posso percorrerla ancora.] Certi doppi sensi proprio continueranno a sfuggirgli per sempre, è nella sua natura. Ad ogni modo, altri sottintesi è benissimo in grado di coglierli. [Tranquilla, Yaraned] difatti si spiega, addolcendosi nel tono e guardandola dritta negli occhi, [puoi fare quello che vuoi quando vuoi. Sempre che Elros] e verso questi volge uno sguardo veloce, pieno comunque di rispetto, [sia affidabile e gentile.] Annuisce un poco. Le sorride poi nel suo accostarsi e crogiolarsi in quel complimento, come suo solito. [Ma certo che mi garba. Mi garba, mi garba] convintissimo. Si abbasserebbe addirittura, adesso, chinandosi sulle ginocchia per osservare da vicino le sue gambe sotto l'orlo della gonna, da vicinissimo. La mano si allunga per sfiorare l'incavo posteriore del ginocchio sinistro con la punta del medio e l'inidice, se l'altra non si sposterà da dov'è. [Sono proprio vere gambe] mormora, ammirato e piacevolmente soddisfatto; ma ignaro di cosa quel gesto possa comportare. E in men che non si dica tornerà eretto. [Bene.. Elros] esclama nei confronti dell'elfo, con un cenno del capo. [Come avete conosciuto Yaraned?] E poi, [Ah, intendete.. ora, fare un giro per la città? O in un altro momento? Forse di giorno sarebbe meglio] commenta.(Sensi ipersviluppati/Percez.magica innata/forma mezzelfo)
23:51 [Errante - Elfo] Elros [Porto-Faro] Rimane leggermente divertito dalla situazione, gli astri sono imprevedibili e proprio quella sera si sono scomodati di riunirli sotto la loro supervisione. E’ confuso dalla crescente complicità tra i due. La sirena non appare più fiera e spavalda come più volte aveva dimostrato, ma sembra sgretolarsi alla personalità del mezzosangue. [Certe strade vengono percorse senza un perché, la motivazione ci appare chiara successivamente.] esordisce l’elfo in risposta a Isidor.[I miei studi sono stati felicemente interrotti dal suo canto] spiega calmo l’elfo.[L’avete mai sentita cantare?] domanda ignorando volutamente le ulteriori domande a lui poste.
00:00 [Errante - Sirenide lv3] Yaraned [Narvick] [porto-faro][F.umane] La sirenide non sa che fare, perchè quei modi così strani di parlare? Sono per caso in conflitto? E perchè mettono lei in mezzo? [Okay..] inizierà [Perchè non andiamo a fare un giro? Ho anche le gambe quindi, su, fatemi questo piacere] con molta calma, ella si rivolgerà ai due, tentando di prender: per il polso Elros e per la mano Isidor [Andiamo?] se loro vorrano, ella inizierà a camminare se no, rimarrà lì impacciata a fissarli stranita. La fanciulla poi, rimane a guardare il rosso in silenzio, visibilmente attratta da lui [Quello che voglio?] il tono cambia, come lo sguardo di lei; Il soppraciglio si alza lievemente, sul volto è presente fierezza, lussuria, mai visti prima d'ora da lui [Se lo dici tu..] aggiungerebbe poi con un certo garbo, soffocando una risata [Elros è gentile è un bravo ragazzo!] lo diffende, mettendosi diffronte ad isidor, posando, se le sarà concesso, le mani sul suo petto [E anche se fosse ci sarai tu a prottegermi, vero?] andrà a chiedre, questa volta non in tono dolce ma provocatorio, come la razza che è. Ella sussulta un poco quando le iridi chiare vedono il rosso abbassarsi [E-ehi..] ella si lascerà toccare tranquillamente ma la mano di lei tenterà di posarsi subito dopo sul capo di lui, inconsciamente [I-isidor..] lo richiamerà poi, non arrabbiata solo sorpresa dal gesto [O-ovvio che sono vere gambe..] confermerà, nel mentre che le gote si tingno vistosamente di rosso e lo sguardo cerca le iridi di lui [P-potresti...non farlo ora?] domanderebbe poi, innocentemente, non accorgendosi del senso della domanda.
00:10 [Errante - Elementale lv1] Isidor [Porto-faro] (con Elros e Yaraned)[Su questo non posso che darvi ragione!] conviene sul dir di Elros. [Gli eventi migliori alle volte avvengono mentre si è intenti a crearne o cercarne di altri..] E dopo una breve pausa..[Ma non è sempre così, però.] Abbassando progressivamente il tono di voce, privo di particolari inflessioni. [Oh.. si] risponde in seguito, tornando con la memoria a quella notte. [L'ho sentita. Ha una voce meravigliosa.. senza volerlo, quella sera lei cantò ed io suonai il flauto contemporaneamente.. e così ci trovammo a vicenda] narra, sfumando la voce in quella di chi sembra stia raccontando una fiaba. [Beh, si] risponde alla sirena sul far ciò che vuole, con totale disinvoltura. Ma si acciglierà subito dopo, facendosi assai serio alla richiesta di protezione -di cui non coglierà del tutto la nota provocatoria. Si limita ad annuirle con vigore e determinazione, esclamando solo un [Si] secco. Si ritirerà poi immediatamente da quel gesto d'esame degli arti altrui, nel percepire quel senso di disagio in lei. [Perdonami] si scusa, la mano che scatta sulla sua schiena. [Non pensavo che potessi farlo, o meglio.. me l'avevi detto, ma.. forse me n'ero scordato. Ed è la prima volta che ti vedo così, e.. sono curioso. Ma sono davvero due gambe come le mie, o quelle di Elros] si dilunga guardando un secondo quelle dell'elfo della notte accanto a lui. Poi, sorridendo, per scherno andrà ad alzarsi l'orlo del pantalone destro per mostrare mezzo polpaccio, sollevando il piede dall'erba. [Io però non posso avere la coda!] E, riabbassando subito il pantalone, si fa serio di botto. [La coda no...] Un sussurrio lievissimo. Meglio non aggiungere altro, non in quel contesto.(Sensi ipersviluppati/Percez.magica innata/forma mezzelfo)
00:27 [Errante - Elfo] Elros [Porto-Faro] La personalità con il quale il mezzosangue si pone agli occhi della sirena traccia una voragine che lo separa intellettualmente dai suoi interlocutori. Il gesto tentato da Isidor nei confronti della ragazza lascia l’elfo senza parole. La raffinatezza mostrata nei secoli dalla sua razza nel approcciarsi all’altro sesso era stata indubbiamente annacquata da quel suo lato umano tanto debole. [Come vi permettete? Non vedete che le vostra gesta la mettano a disagio?] pronuncia con tono di disgusto.[Credo poi che possa difendersi da sola] replica poi rivolgendosi alla sirena fissando il tridente.
00:38 [Errante - Sirenide lv3] Yaraned [Narvick] [porto-faro][F.umane] Le iridi ora osservano l'elfo [Elros..] lo chiama poi, in un sussurro, avvicinandosi lentamente a lui [Non è un problema, come hai detto, so prottegermi da sola] lo incita, sorridendogli in modo cordiale da rassicurarlo [Grazie comunque per il pensiero] detto ciò, ella gli fà l'occhiolino, seguita da una smorfia buffa. Ed ecco che di nuovo le gote di lei cambiano completamente colore [Isidor se continui così...] la mano viene portata alle labbra, mentre quest'ultime vendono prese a morsi, per la timidezza. Ella respira profondamente al quel si che, dentro la sua testa, rieccheggia in maniera quasi sublime [Nono tranquillo, non che mi abbia dato fastidio...cioè...bhe...uhm..ero sorpresa ecco] balbetta un poco, soffermandosi ad ogni parola detto [Certo, capisco] dirà in fine, ridacchindo nel modo in cui puoi, egli, mostrerà il polpaccio [Sai, le branchie sono anche scomparse, almeno, quasi] la mano si alzerà lenta verso i capelli, scostandoli di lato, mostrando al rosso il collo pallido ove, se si guarda meglio, saranno visibili le branhi coperte da uno strato di epidermine [Ovviamente anche i denti aguzzi] dirà, facendo scivolare poi, con gesto sensuale e intenzionato, la mano sulle labbr rosee, non distogliendo le iridi chiare da lui. La serata poi, si prolungherà fin quando uno dei tre non vorrà andar a riposare, se così sarà, la sirena seguirà Isidor, salutando cortesemente l'elfo; entrambi passeranno la serata insieme, come sono soliti fare.

Il mercato cittadino

14:48 [Errante - Elementale lv1] Isidor [Mercato cittadino] Sotto il cielo ingombro di nubi, si muove con la consona calma. In quel caldo pomeriggio, comunque animato da un certo vento che gli scompiglia i rossi capelli raccolti in una coda alta che s'è fatto, stranamente, senza troppa cura, si è diretto intenzionalmente al mercato cittadino. Come tempo addietro, sente il bisogno di rinnovare il proprio vestiario. Non che l'attuale non gli piaccia, poiché fosse per lui ne farebbe anche a meno, il più delle volte; ma per variare, e abbellirsi esteticamente. Chissà perché, in lui è sorto questo spiccato desiderio, ultimamente. Dunque ora cammina disinvolto fra botteghe e bancarelle, curiosando con occhio vispo, un'espressione piuttosto compiaciuta.(Sensi ipersviluppati/Percez.magica/Forma mezzelfo)

14:55 [Errante - Elementale lv1] Isidor [Mercato cittadino] Si sta ancora abituando all'infinita gamma di prodotti che le mani umanoidi possono produrre, mosse dall'ingegno delle più disparate razze. Di fogge e colori impensabili, vede suppellettili, mantelli, lame d'ogni lunghezza e peso, quadri, animali, e poi drappi intessuti e ricamati, e ancora cibo, scarpe e quant'altro. Ogni cosa la mente senziente possa desiderare, probabilmente lì c'è. O quasi. Si intrattiene a lungo davanti a un addestratore di animali, coi quali scambia qualche parola bisbigliando in una lingua arcaica e mistica che probabilmente nessuno nei dintorni potrà comprendere, tranne la creatura selvatica in questione. [No, no, volevo solo salutarlo] risponde tranquillo all'invito un po' inacidito dell'addestratore di acquistare il pappagallo con cui sta conversando. [Dovete dargli meno cibo, comunque, sta ingrassando e non riesce a volare come vorrebbe] sottolinea con un sorriso luminoso, per poi allontanarsi sistemandosi lo zaino sulle spalle.(Sensi ipersviluppati/Percez.magica/Forma mezzelfo)
14:55 [Errante - Elementale lv1] Isidor usa abilità: Empatia animale [Elementali]

15:02 [Errante - Elementale lv1] Isidor [Mercato cittadino] In seguito non può fare a meno di mettere radici (metaforicamente, s'intende, anche se potrebbe letteralmente) davanti a un largo e colorato bancone imbandito con diversi strumenti musicali. [Wooooo] esclama, gli occhi ambrati fattisi grandi grandi. Esamina ogni singolo strumento, senza toccarlo, mentre nella sua mente si cosruiscono immagini di come debbano essere stati costruiti. [Quanto costa questo?] domanda più che entusiasta al venditore, indicando un grosso liuto dal legno scuro lucido. [Ah] ribatte deluso. Decisamente non dispone di quella cifra. Comunque rimane ancora un poco lì innanzi. Alcuni flauti assomigliano a quello che possiede lui. Ma deve decidersi a lasciare anche quel punto, dunque si allontana, immergendosi nella folla alla ricerca di un abito nuovo: perché è lì per quello, si. Deve tenerlo a mente o rischia di smarrire il proprio focus, in mezzo a quella baraonda di meraviglie.(Innate:Sensi ipersviluppati,Percez.magica,Forma mezzelfo)

15:14 [Errante - Elementale lv1] Isidor [Mercato cittadino] Sembra proprio aver trovato quel che fa per lui: un'immensa esposizione di tessuti, tappeti, mantelli, calzari, camicie, gonne, pantaloni e chi più ne ha più ne metta. Immobile, sgrana un'altra volta gli occhi, i quali captano nitidissimi quel marasma di colori delle più diverse tonalità e li assorbono, quasi fino a notarle i fili e le pagliuzze microscopiche. Dando una bella schiarita alla voce, si fa da presso ai tessuti esposti e inzia ad esaminarli. Quale scegliere? Quale colore prendere? Ne sfiora alcuni, altri li solleva per vedere quanto siano grandi. Lui non è di corporatura robusta, quindi ci vuole qualcosa di minuto, ma non quanto gli abiti da nano. Forse quelli da elfo andrebbero bene. Dopo qualche ricerca riesce a trovare un bel completo: gioca con due diverse tonalità,chiara e scura, di marrone. I pantaloni di cotone sono infatti di un marrone molto scuro,la camicia bianca e la giacca marrone chiara,leggermente dorata. Entrambi sono decorati in araldi con filo argentato, la camicia sul colletto, i pantaloni all’altezza della vita. La giacca si chiude con fibbie lungo tutto il petto. Vi passa sopra le dita per esaminarne anche il tatto.. si, il completo lo convince proprio. E' decisamente nelle sue corde, specie per i colori, ma anche per com'è composto. Non gli sarebbe dispiaciuto un abito più sgargiante, ma in fondo è più a suo agio quando.. assomiglia a se stesso, anche con indosso dei tessuti. [Prendo questo!] annuncia a chi di dovere, mostrando uno dei suoi migliori sorrisi. E voilà! L'acquisto è compiuto.(Innate:Sensi ipersviluppati,Percez.magica,Forma mezzelfo/Attive:Empatia animale elementale)

[Mercato cittadino][Ah, dimenticavo!] grida quasi, bloccandosi sul punto di lasciare lo spazio adibito alle mercanzie del vestiario. Torna indietro e, smontando lo zaino dal dorso, lo apre e tira fuori il mantello da viaggio, tutto appallottolato. Lo tiene cos com'è, infagottato, nella mano destra e lo porge bruscamente alla persona a cui ha appena dato le monete per il completo. [Questo io non lo uso mai. Mi è pressoché inutile!] spiega annuendo appena. [Ve lo regalo. Fatene ciò che volete.] E detto ciò, senza curarsi troppo dei monosillabi in risposta, dona anche un altro mezzo sorriso, per allontanarsi soddisfatto rimettendo lo zaino dove stava. Finalmente è più leggero e si è liberato di quella zavorra! Con gli abiti nuovi ripiegati sulle braccia incrociate davanti al ventre, prosegue nella sua passeggiata per il mercato, alla ricerca di altro su cui posare gli occhi curiosi.(Innate:Sensi ipersviluppati,Percez.magica,Forma mezzelfo/Attive:Empatia animale elementale)

15:39 [Errante - Elementale lv1] Isidor [Mercato cittadino] Prima di lasciare il mercato cittadino in vista del porto, si sofferma lungamente nei pressi di una bottega di gioielli. Sono invero le pietre incastonate in questi ultimi ad attirarlo, piuttosto che la lucentezza o la foggia dei materiali che li sostengono. Ce ne sono di tutti i tipi. I cristalli sono il suo mondo, gli parlano, e ammirarne le sfaccettature lo fa sentire come se si stesse specchiando in se stesso, ritrovando una piccola sfumatura di sé in ognuno di loro. Molti respiri, e sospiri, dedica ad un piccolo gingillo tutto bianco, con inserita una pietra di luna e dall'aggraziato intreccio dell'anello. Si sforza di spostare lo sguardo, ma a più riprese ritorna su di esso, mentre un pallido sorriso viene ad ammiccare tra le sue gote. Alla fine però si decide a lasciare la zona mercantile, per tornare verso il centro della città. Che vada a fare una sosta in locanda? Non è tra i suoi passatempi preferiti, ma potrebbe darsi. Anche se in realtà è molto più probabile che, lasciandosi guidare dalla voce del vento, vada a sonnecchiare al parco del palazzo reale, o chissà dove d'altro.. magari in spiaggia.(Innate:Sensi ipersviluppati,Percez.magica,Forma mezzelfo/Attive:Empatia animale elementale)

Un nuovo compagno animale

10:32 [Errante - Elementale lv1] Isidor [fuori città] Mattiniero in quella splendida giornata assolata di Omhios, cammina fra l'erba alta. Non indossa ancora il nuovo completo, preferisce tenerlo per occasioni future; i capelli sono stretti in un'alta crocchia. La camicia bianca riverbera i raggi solari splendendo come una scheggia d'argento nella vegetazione, al contrario dei neri pantaloni. Ma stavolta non è solo; reca con sé un animale, uno splendido cavallo dal manto piuttosto simile al colore dei suoi occhi, color ambra. Cammina al suo fianco con naturalezza, la mano destra poggiata contro il suo fianco con dolcezza: non tiene né redini né sella. Pare quasi condurlo attraverso una muta, potente empatia.. che non fa uso di imposizioni o comandi, ma di pura, arcaica comunicazione da essenza a essenza vivente. Empatia elementale.(Innate attive)
10:32 [Errante - Elementale lv1] Isidor usa abilità: Empatia animale [Elementali]

10:36 [Errante - Elementale lv1] Isidor [fuori città] Il vento viene a soffiare sul suo viso, gli fa danzare ciuffi di capelli rossi ai lati delle tempie e sulla fronte. Il suo viso è disteso e tranquillo, anzi mostra un accenno di sorriso: trova splendido quell'assolato mattino e vedere come la vegetazione verdeggiante inneggi alla vita sotto i raggi dell'astro diurno lo riempie di pace e soddisfazione. Continua a camminare a piedi nudi fra l'erba, il cavallo che trotta al fianco. Lo zaino in pelle è come al solito sulle sue spalle. E chissà che non trovi un dono della Grande Madre ad attenderlo nei paraggi, lì all'aperto dove le erbe selvatiche abbondano..(Innate attive)
Isidor ha cercato delle erbe, trovando solo erbacce

10:41 [Errante - Elementale lv1] Isidor [fuori città] Nulla pare palesarsi alla sua sopraffina vista elementale. Poco male: lascerà che le piante conducano la loro mite esistenza. Non è quello il momento di coglierle. Infine giunge ad un piccolo spiazzo erboso, una collinetta dove l'erba cresce più bassa e non ci sono cespugli, ma una corona di bassi arbusti dalla folta chioma che li circondano. Qui inviterà il cavallo a fermarsi con lui, poi si volterà nella sua direzione, alzando le mani col palmo aperto verso l'alto, sotto il muso di questi, affinché lo possa annusare ancora e abituarsi a lui.. sebbene egli non possieda alcun odore:la sua pelle non ne emette, a parte forse uno leggero di terra bagnata o corteccia in momenti particolari.(Attive: Innate/Empatia animale elementale)

10:49 [Errante - Elementale lv1] Isidor [fuori città] Passa un lunghissimo momento durante il quale i due si fissano intensamente. Nessuna emozione traspare dal volto di lui, serafico, quasi concentrato quietamente in quella visiva connessione. Solo la testa del cavallo ondeggia su e giu a tratti, o uno sbuffo piccolino viene da questi emesso. Tutt'intorno la natura fa il suo corso cinguettando, soffiando, mormorando, abbracciando i due esseri in un connubio particolare e privo di elementi dissonanti fra loro. Dopo un po', Isidor si abbassa, lentamente; con le mani alza l'orlo dei pantaloni di cotone finché questi non avranno superato il ginocchio, dopo di che andrà a poggiare questi, ora nudi, sul terreno. Ed alza il viso calmo verso il cavallo, che ancor lo fissa. Adesso un lieve sorriso ne increspa i lineamenti vagamente androgini. [Giuro di rispettarti e proteggerti] sillaba piano, cercando sempre il contatto visivo. [Mi prenderò cura di te. Non dovrai mai avere paura di niente, in mia compagnia.] Al che, il cavallo abbasserà di poco il muso, per sniffargli alacremente tutta la faccia e forse anche dargli una leccatina dove capita. Isidor non potrà che ridere a quell'affettuoso contatto, segno che il patto è stato stipulato. E andrà a cingerlo con entrambe le mani dietro le orecchie, rimarcando il fatto che da ora in poi saranno compagni.(Attive: Innate/Empatia animale elementale)

10:54 [Errante - Elementale lv1] Isidor [fuori città] A lungo e con trasporto egli si dedica a condividere quel momento con il cavallo. Sempre genuflesso, le braccia allungate ad abbracciarlo dolcemente, il suo viso si strofina ai lati del muso dell'animale, in un contatto d'affetto che forse pochi potrebbero comprendere: egli è in grado di connettersi intimamente con l'animo dell'animale, ed è per mezzo del contatto che invero ora comunica con lui. Quasi fossero due enormi gatti di razze diverse che vanno strofinando i musi l'uno con l'altro per conoscersi. A palpebre abbassate egli prosegue così, calmo, in quel melodioso silenzio naturale.(Attive: Innate/Empatia animale elementale)

11:00 [Errante - Elementale lv1] Isidor [fuori città] Infine si alza in piedi, aprendo gli occhi e risistemandosi l'orlo dei pantaloni con accuratezza. Con un cenno e un mezzo sorriso al cavallo, questi muove la testa e con uno scalpito dello zoccolo prende a brucare, spostandosi un poco da lui. Isidor si concede un momento per guardarsi attorno, spostando l'attenzione sulle distanti mura della città marittima. Di lì a poco lo attende un lungo viaggio. Chissà quando ritornerà qui.. non malinconia la sua, e neppure affezionamento; pura curiosità, immaginazione. E sarà proprio grazie a quel nuovo compagno animale che sarà in grado di spostarsi abilmente verso il nord d'Aengard.. si volta verso il cavallo un'altra volta, l'espressione addolcita. E muovendo lenti passi verso di lui, andrà ancora ad accarezzarlo, a sussurrargli basse parole di amicizia e fiducia, per poi rientrare a Narvick poco dopo.(Attive: Innate/Empatia animale elementale)